L'Editoriale
L'EDITORIALE - Antonio Petrazzuolo: "Napoli, 4 drink alla Lazio: offre "Rocky" Mertens, l'uomo con licenza di far sognare!"
21.09.2017 15:15 di Napoli Magazine

NAPOLI - Si sogna, inutile fare giri di parole. E lo si fa con la giusta convinzione di una squadra in netta crescita. In molti hanno puntato il dito contro il primo tempo del Napoli all'Olimpico, dimenticando probabilmente il palo centrato da Hamsik e l'occasione sfumata per un soffio da Callejon. Se il gol di De Vrij, nato da una doppia incertezza di Koulibaly su Immobile e di Ghoulam sull'autore del gol biancoceleste, aveva fatto squillare qualche campanello d'allarme, va anche ricordato un aspetto: la Lazio ha attuato una tattica suicida. Lo sprint eccessivo nei primi 30 minuti ha sì prodotto il gol del vantaggio, ma ha di fatto mandato in tilt i muscoli dei padroni di casa per il resto della partita. Chiaro errore di valutazione di Simone Inzaghi che, sostituendo Milinkovic per eccesso di precauzione, ha poi penalizzato la propria squadra, lasciandola in 10 per l'uscita successiva dell'infortunato Basta, avendo gia' esaurito i 3 cambi. In questo quadro apocalittico, il vero vincitore è stato Sarri. In silenzio ha atteso la crescita del Napoli, consapevole che la Lazio non avrebbe potuto reggere il ritmo espresso nella prima fazione di gioco. Scelta vincente, che non ha destato un attimo di preoccupazione nemmeno durante l'intervallo, con la squadra azzurra sotto di un gol. In molti, me compreso inizialmente, hanno storto il naso per la sostituzione di Hamsik, che invece (riflettendo) e' stata giusta: risparmiare qualche minuto al capitano, in vista del doppio impegno con Spal e Feyenoord, e' stato saggio e lungimirante, soprattutto dopo la brillante prestazione dello slovacco, sia come assist man per il gol di Callejon che come uomo in piu' tra le linee. Il gancio del Napoli al ventre della Lazio, comunque, e' stato devastante, piu' o meno come la serie di colpi assestati da Rocky Balboa ad Apollo Creed nella nota quindicesima ripresa. Tre gol in sei minuti sono roba da cinema e la rete di Mertens, dai piu' paragonata a quella di Maradona (sempre contro la Lazio, con la rete del Pibe de Oro a mio avviso piu' difficile per il precario equilibrio e lo spazio ridotto), è stata letteralmente da sballo. Cosi' Dries, anziche' urlare "Adrianaaa", come nel celebre film di Rocky, ha pensato di bere virtualmente un drink. E se la festa e' stata completata da Jorginho su calcio di rigore nel finale, con Mertens che ha applaudito il compagno per la dedica della rete al padre di un amico dell'italobrasiliano recentemente scomparso, vuol dire solo una cosa: i drink passano a 4. E ad offrire e' sempre lui, Dries Mertens. Il trascinatore di questo Napoli, sempre piu' primo in classifica, sempre piu' con licenza di far sognare.

 

 

Antonio Petrazzuolo
 
 
Napoli Magazine
 
 
Riproduzione del testo consentita previa citazione della fonte: www.napolimagazine.com 
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21/09/2024 - 15:15

NAPOLI - Si sogna, inutile fare giri di parole. E lo si fa con la giusta convinzione di una squadra in netta crescita. In molti hanno puntato il dito contro il primo tempo del Napoli all'Olimpico, dimenticando probabilmente il palo centrato da Hamsik e l'occasione sfumata per un soffio da Callejon. Se il gol di De Vrij, nato da una doppia incertezza di Koulibaly su Immobile e di Ghoulam sull'autore del gol biancoceleste, aveva fatto squillare qualche campanello d'allarme, va anche ricordato un aspetto: la Lazio ha attuato una tattica suicida. Lo sprint eccessivo nei primi 30 minuti ha sì prodotto il gol del vantaggio, ma ha di fatto mandato in tilt i muscoli dei padroni di casa per il resto della partita. Chiaro errore di valutazione di Simone Inzaghi che, sostituendo Milinkovic per eccesso di precauzione, ha poi penalizzato la propria squadra, lasciandola in 10 per l'uscita successiva dell'infortunato Basta, avendo gia' esaurito i 3 cambi. In questo quadro apocalittico, il vero vincitore è stato Sarri. In silenzio ha atteso la crescita del Napoli, consapevole che la Lazio non avrebbe potuto reggere il ritmo espresso nella prima fazione di gioco. Scelta vincente, che non ha destato un attimo di preoccupazione nemmeno durante l'intervallo, con la squadra azzurra sotto di un gol. In molti, me compreso inizialmente, hanno storto il naso per la sostituzione di Hamsik, che invece (riflettendo) e' stata giusta: risparmiare qualche minuto al capitano, in vista del doppio impegno con Spal e Feyenoord, e' stato saggio e lungimirante, soprattutto dopo la brillante prestazione dello slovacco, sia come assist man per il gol di Callejon che come uomo in piu' tra le linee. Il gancio del Napoli al ventre della Lazio, comunque, e' stato devastante, piu' o meno come la serie di colpi assestati da Rocky Balboa ad Apollo Creed nella nota quindicesima ripresa. Tre gol in sei minuti sono roba da cinema e la rete di Mertens, dai piu' paragonata a quella di Maradona (sempre contro la Lazio, con la rete del Pibe de Oro a mio avviso piu' difficile per il precario equilibrio e lo spazio ridotto), è stata letteralmente da sballo. Cosi' Dries, anziche' urlare "Adrianaaa", come nel celebre film di Rocky, ha pensato di bere virtualmente un drink. E se la festa e' stata completata da Jorginho su calcio di rigore nel finale, con Mertens che ha applaudito il compagno per la dedica della rete al padre di un amico dell'italobrasiliano recentemente scomparso, vuol dire solo una cosa: i drink passano a 4. E ad offrire e' sempre lui, Dries Mertens. Il trascinatore di questo Napoli, sempre piu' primo in classifica, sempre piu' con licenza di far sognare.

 

 

Antonio Petrazzuolo
 
 
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