Mister Z
MISTER Z - Napoli, il futuro è già ora
09.05.2023 23:08 di Napoli Magazine

NAPOLI - Fare presto. Mandati in archivio (si fa per dire…) gli indimenticabili festeggiamenti per la conquista del terzo scudetto, cominciano ad affacciarsi prepotentemente all’orizzonte alcuni delicatissimi temi che riguardano il futuro della Società e della squadra. L’esigenza che si avverte è quella dell’urgenza massima con la quale si dovrà fare chiarezza su alcuni punti perché dalla velocità con la quale i problemi saranno affrontati e risolti potranno derivare in gran parte le fortune o le sfortune della prossima annata. Tutti hanno potuto sentire le parole di Cristiano Giuntoli pronunciate non a bassa voce ma con il microfono in mano davanti alla bellezza di quasi sessantamila testimoni. Il presidente gli ha detto: “Cristiano abbiamo iniziato un ciclo. Dobbiamo lavorare quest'estate perché dobbiamo continuare a vincere, vincere, vincere”. La risposta del ds non è stata per niente rassicurante: “Non preoccuparti per il futuro, sono qui da 8 anni e sento sempre parlare di chi parte e chi resta. Nelle mani di Aurelio De Laurentiis non ci saranno problemi, sarà sempre un grande Napoli”. Che significa? Che vuole andar via? Liberissimo di farlo, ma se è così, per cortesia ce lo faccia sapere al più presto. Ce ne faremo una ragione e, nel caso fosse vero, gli auguriamo di ottenere nella Società in cui andrà a lavorare tantissimi successi. Ma vorremmo evitare di rimanere con il cerino acceso in mano, perché la programmazione - soprattutto nel caso di una stagione che grazie alla netta superiorità della squadra sulle avversarie si è già chiusa all’inizio di maggio - va fatta subito e le strategie di mercato messe a punto e concretizzate in tempi brevissimi. Lo stesso discorso vale per l’allenatore. Luciano Spalletti, quando gli si parla del futuro, continua a essere vago, svicola, cambia discorso, prende tempo. Anche per lui vale lo stesso discorso di Giuntoli: se vuole andare via, lo ringraziamo per tutto quello che ha fatto, per aver guidato in maniera impeccabile questa meravigliosa cavalcata della squadra culminata con il terzo scudetto della storia, ma il Napoli deve pensare al futuro e non può fermarsi per i dubbi o i tentennamenti di chicchessia. Se Spalletti non volesse continuare a lavorare su questa panchina ne avrebbe tutto il diritto, ma avrebbe anche il dovere di comunicare al più presto le sue decisioni per dare la possibilità a De Laurentiis di scegliere sin da ora il sostituto con il quale programmare la prossima stagione. Infine i calciatori. E qui il discorso riguarda direttamente il presidente. Girano tante voci su addii eccellenti (Osimhen, Kim, Zielinski, Lozano) e, con tutto il rispetto, meno eccellenti (Demme, Ndombele). Se rispondessero al vero, sarebbe necessaria una nuova rifondazione della squadra e dunque il lavoro di colui al quale è affidato il mercato, diventerebbe ancora più delicato e complicato del solito. Allora è indispensabile che il presidente chiarisca subito la situazione con i calciatori in odore di addio. Ha sempre detto che per chi non vuole restare la porta è aperta, a patto che arrivino le offerte giuste. E’ una strategia che non fa una piega e sulla quale siamo pienamente d’accordo. Ma per cortesia non perdiamo tempo. Il campionato per il Napoli è bello e che finito. Continuiamo a festeggiare fino al 4 giugno e anche oltre. Ma quel che ci interessa davvero è soltanto il futuro.

 

 

Mario Zaccaria

 

Napoli Magazine 

 

Riproduzione del testo consentita previa citazione della fonte: www.napolimagazine.com

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09/05/2024 - 23:08

NAPOLI - Fare presto. Mandati in archivio (si fa per dire…) gli indimenticabili festeggiamenti per la conquista del terzo scudetto, cominciano ad affacciarsi prepotentemente all’orizzonte alcuni delicatissimi temi che riguardano il futuro della Società e della squadra. L’esigenza che si avverte è quella dell’urgenza massima con la quale si dovrà fare chiarezza su alcuni punti perché dalla velocità con la quale i problemi saranno affrontati e risolti potranno derivare in gran parte le fortune o le sfortune della prossima annata. Tutti hanno potuto sentire le parole di Cristiano Giuntoli pronunciate non a bassa voce ma con il microfono in mano davanti alla bellezza di quasi sessantamila testimoni. Il presidente gli ha detto: “Cristiano abbiamo iniziato un ciclo. Dobbiamo lavorare quest'estate perché dobbiamo continuare a vincere, vincere, vincere”. La risposta del ds non è stata per niente rassicurante: “Non preoccuparti per il futuro, sono qui da 8 anni e sento sempre parlare di chi parte e chi resta. Nelle mani di Aurelio De Laurentiis non ci saranno problemi, sarà sempre un grande Napoli”. Che significa? Che vuole andar via? Liberissimo di farlo, ma se è così, per cortesia ce lo faccia sapere al più presto. Ce ne faremo una ragione e, nel caso fosse vero, gli auguriamo di ottenere nella Società in cui andrà a lavorare tantissimi successi. Ma vorremmo evitare di rimanere con il cerino acceso in mano, perché la programmazione - soprattutto nel caso di una stagione che grazie alla netta superiorità della squadra sulle avversarie si è già chiusa all’inizio di maggio - va fatta subito e le strategie di mercato messe a punto e concretizzate in tempi brevissimi. Lo stesso discorso vale per l’allenatore. Luciano Spalletti, quando gli si parla del futuro, continua a essere vago, svicola, cambia discorso, prende tempo. Anche per lui vale lo stesso discorso di Giuntoli: se vuole andare via, lo ringraziamo per tutto quello che ha fatto, per aver guidato in maniera impeccabile questa meravigliosa cavalcata della squadra culminata con il terzo scudetto della storia, ma il Napoli deve pensare al futuro e non può fermarsi per i dubbi o i tentennamenti di chicchessia. Se Spalletti non volesse continuare a lavorare su questa panchina ne avrebbe tutto il diritto, ma avrebbe anche il dovere di comunicare al più presto le sue decisioni per dare la possibilità a De Laurentiis di scegliere sin da ora il sostituto con il quale programmare la prossima stagione. Infine i calciatori. E qui il discorso riguarda direttamente il presidente. Girano tante voci su addii eccellenti (Osimhen, Kim, Zielinski, Lozano) e, con tutto il rispetto, meno eccellenti (Demme, Ndombele). Se rispondessero al vero, sarebbe necessaria una nuova rifondazione della squadra e dunque il lavoro di colui al quale è affidato il mercato, diventerebbe ancora più delicato e complicato del solito. Allora è indispensabile che il presidente chiarisca subito la situazione con i calciatori in odore di addio. Ha sempre detto che per chi non vuole restare la porta è aperta, a patto che arrivino le offerte giuste. E’ una strategia che non fa una piega e sulla quale siamo pienamente d’accordo. Ma per cortesia non perdiamo tempo. Il campionato per il Napoli è bello e che finito. Continuiamo a festeggiare fino al 4 giugno e anche oltre. Ma quel che ci interessa davvero è soltanto il futuro.

 

 

Mario Zaccaria

 

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