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F1, Ferrari, Hamilton replica a Elkann: "Penso alla squadra anche quando dormo"
20.11.2025 12:59 di Napoli Magazine
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Lewis Hamilton, pilota Ferrari, dice di non considerare come nulla di personale la stilettata di John Elkann sulla necessità dei piloti Ferrari di "parlare meno e concentrarsi di più sulla guida". Ecco la sua risposta alle domande sulle tensioni in Ferrari tra piloti e presidente Exor: "Se ritengo giusto chiedermi più concentrazione sulla squadra? Non proprio - le sue parole da Las Vegas, primo appuntamento dopo il Brasile - Mi sveglio pensandoci, mi addormento pensandoci, e ci penso anche quando dormo. Semmai, devo concentrarmi sul riuscire a staccare di più". In una stagione senza podi per il britannico, col quarto posto nel Mondiale costruttori a -36 dalla Mercedes seconda, e il sesto posto di Hamilton in quello piloti, Elkann aveva parlato di un team che aveva lavorato bene in fabbrica, con gli ingegneri e ai box, meno con i piloti. Il pilota britannico dall'alto dei suoi sette mondiali vinti non ci sta a passare per un pilota poco attento, o a pagare il fatto di aver definito la sua prima stagione a Maranello dopo 11 anni in Mercedes "un incubo". "È stato un anno davvero pesante - ha spiegato a Las Vegas -. Credo sia stato l'anno più impegnativo che abbia mai avuto. Sono stato in fabbrica più di quanto credo di aver mai fatto in qualsiasi altra fabbrica prima. C'è stato così tanto da fare e così tanto da imparare. È decisamente dura quando lavoriamo tutti per qualcosa e poi ti ritiri". E' l'esperienza del Gp del Brasile, ma non solo. "È come se stessimo scalando una montagna, poi arrivi al weekend e arretri di qualche passo o dieci. Devi poi risalire e riprovare la volta successiva - ha ammesso Hamilton - Ho sostenuto questa squadra al 100% e sostengo me stesso al 100%. So che quando faremo le cose per bene, sarà fantastico, e non vedo l'ora che arrivi quel momento perché mi piacerebbe vedere cosa verrà scritto dopo... Credo davvero che questo sia ciò che accadrà. Non lo perderò di vista, nemmeno nei giorni difficili che abbiamo avuto". Tra le tante difficoltà, Hamilton non ha smarrito lo stupore per aver coronato il sogno di essere al volante di una Rossa. "Onestamente, mi do ancora un pizzicotto per il fatto di essere in rosso, di poter guidare una Ferrari e di poter rappresentare così tante persone fantastiche che lavorano in fabbrica e non si vedono in fabbrica - ha ribadito - Sono entrato a far parte di questa squadra sapendo benissimo che ci vuole tempo per cambiare direzione. È una cosa enorme. È un'organizzazione enorme. Ci sono così tante parti in movimento. Non si può risolvere tutto con un clic. Ci vuole tempo". Certo, la stagione "non è stata quello che nessuno di noi voleva, con i problemi che abbiamo avuto e i risultati che abbiamo ottenuto. Abbiamo semplicemente continuato a spingere, a tutto gas. E tutto questo mi ha ricordato quanto sono resiliente".

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di Napoli Magazine

20/11/2025 - 12:59

Lewis Hamilton, pilota Ferrari, dice di non considerare come nulla di personale la stilettata di John Elkann sulla necessità dei piloti Ferrari di "parlare meno e concentrarsi di più sulla guida". Ecco la sua risposta alle domande sulle tensioni in Ferrari tra piloti e presidente Exor: "Se ritengo giusto chiedermi più concentrazione sulla squadra? Non proprio - le sue parole da Las Vegas, primo appuntamento dopo il Brasile - Mi sveglio pensandoci, mi addormento pensandoci, e ci penso anche quando dormo. Semmai, devo concentrarmi sul riuscire a staccare di più". In una stagione senza podi per il britannico, col quarto posto nel Mondiale costruttori a -36 dalla Mercedes seconda, e il sesto posto di Hamilton in quello piloti, Elkann aveva parlato di un team che aveva lavorato bene in fabbrica, con gli ingegneri e ai box, meno con i piloti. Il pilota britannico dall'alto dei suoi sette mondiali vinti non ci sta a passare per un pilota poco attento, o a pagare il fatto di aver definito la sua prima stagione a Maranello dopo 11 anni in Mercedes "un incubo". "È stato un anno davvero pesante - ha spiegato a Las Vegas -. Credo sia stato l'anno più impegnativo che abbia mai avuto. Sono stato in fabbrica più di quanto credo di aver mai fatto in qualsiasi altra fabbrica prima. C'è stato così tanto da fare e così tanto da imparare. È decisamente dura quando lavoriamo tutti per qualcosa e poi ti ritiri". E' l'esperienza del Gp del Brasile, ma non solo. "È come se stessimo scalando una montagna, poi arrivi al weekend e arretri di qualche passo o dieci. Devi poi risalire e riprovare la volta successiva - ha ammesso Hamilton - Ho sostenuto questa squadra al 100% e sostengo me stesso al 100%. So che quando faremo le cose per bene, sarà fantastico, e non vedo l'ora che arrivi quel momento perché mi piacerebbe vedere cosa verrà scritto dopo... Credo davvero che questo sia ciò che accadrà. Non lo perderò di vista, nemmeno nei giorni difficili che abbiamo avuto". Tra le tante difficoltà, Hamilton non ha smarrito lo stupore per aver coronato il sogno di essere al volante di una Rossa. "Onestamente, mi do ancora un pizzicotto per il fatto di essere in rosso, di poter guidare una Ferrari e di poter rappresentare così tante persone fantastiche che lavorano in fabbrica e non si vedono in fabbrica - ha ribadito - Sono entrato a far parte di questa squadra sapendo benissimo che ci vuole tempo per cambiare direzione. È una cosa enorme. È un'organizzazione enorme. Ci sono così tante parti in movimento. Non si può risolvere tutto con un clic. Ci vuole tempo". Certo, la stagione "non è stata quello che nessuno di noi voleva, con i problemi che abbiamo avuto e i risultati che abbiamo ottenuto. Abbiamo semplicemente continuato a spingere, a tutto gas. E tutto questo mi ha ricordato quanto sono resiliente".