GAZZETTA - Napoli, bisogna reagire subito e iniziare a vincere già dalla gara contro il Braga
NAPOLI - La Gazzetta dello Sport ha fatto il punto sul Napoli di Rudi Garcia: "C’è un filo conduttore che lega il secondo tempo con la Lazio e la prima ora di gioco a Marassi. Una squadra che non è tale, smarrita e manco lontana parente di quella che in primavera sbocciava per vincere lo scudetto con sedici punti di vantaggio. Dopo quattro partite nel Napoli sono scomparse tutte le certezze si gioco e soprattutto la squadra non ha recepito cosa chiede Rudi Garcia, che sarà convinto del suo lavoro, ma ci sono degli alert che squillano in maniera fragorosa. Il problema non è una piazza - già molto critica - ma il feeling con la squadra e l’autostima dei singoli e anche in quanto gruppo. La posizione del francese non è proprio solida. E gli scricchiolii vanno analizzati perché entriamo nella fase calda della stagione e non si può rischiare in autunno di trovarsi tagliati fuori da qualche obiettivo importante, si chiami campionato o Champions. Mercoledì a Braga bisogna vincere ad ogni costo per invertire la tendenza e non rischiare di partire col piede sbagliato anche in Europa. Quella che garantisce i maggiori introiti al club. Lo stesso presidente De Laurentiis deve riflettere, perché dietro il negazionismo su Spalletti c’è la sua ideologia. Che va bene solo se porta risultati. L’analisi e la critica possono essere utili a capire e correggersi. Perché questa squadra ha perso tutte le caratteristiche di gioco virtuose insegnate da Luciano Spalletti e non ne ha acquisite di nuove. Non è un problema di gusto, ma di efficacia. Rudi deve ritrovare, in fretta, equilibri e competitività. Proprio il francese ha tagliato corto sostenendo di «non conoscere il passato», ma al di là della discutibilità dell’affermazione così finisce per togliere certezze ai suoi giocatori e a non essere convincente nello spogliatoio. E questo è un pericolo molto più allarmante delle critiche esterne Perché se la difesa perde certezze e appare smarrita e se soprattutto gli input che arrivano alla squadra non sono chiari si genera confusione. Un esempio? I cambi a Genova hanno salvato Garcia da una seconda, meritata, sconfitta consecutiva. Ma se sono risultati efficaci Raspadori e Politano, non si capisce la sostituzione di Kvara con Zerbin quando in panchina c’era Lindstrom. Perché? L’Anguissa condottiero e suo preferito oggi appare svuotato. Presto per dire che il Napoli s’è perso. Il recupero col Genoa rassicura, il gruppo è forte, ma meglio non sottovalutare i segnali d’allarme. Forse è il gioco di Garcia, di sicuro Lobotka, Kvara e Di Lorenzo non sono quelli di Spalletti. Per la proprietà transitiva soffre anche Osimhen. Garcia potrebbe recuperare vecchi (e sempre utili) codici di gioco, invece di imporre la sua novità a tutti i costi. Belle notizie arrivano però da Raspadori che sta acquistando dimensione europea. Sarà un appello emozionale, perché ci sono equilibri da rispettare, ma non può restare in panchina".