Mister Z
MISTER Z - Napoli, nulla è perduto!
23.02.2016 23:38 di Napoli Magazine

NAPOLI - La vittoria sul Milan sarebbe stata importante, se non fondamentale, nell'economia dell'intero campionato del Napoli, non tanto per il controsorpasso in sé, che pure sarebbe stato importante per la vigorosa spinta emotiva alla squadra ed all'ambiente, quanto per una questione statistica. Tuttavia, nonostante la mezza battuta d'arresto, che lascia immutata la distanza dalla capolista Juventus, il Napoli ha ancora tutte le carte in regola per lottare per il tricolore, così come dimostra proprio il calcolo statistico. Per comprenderne i motivi occorre fare una serie di considerazioni con il calendario in mano. Si è sempre detto - e giustamente sotto un certo punto di vista - che incontrare fuori casa nel girone di ritorno tutte le squadra più forti sarebbe stato un bel problema. E questo è indiscutibilmente vero. Se si esamina, però, con attenzione il calendario ci si rende conto che c'è anche un risvolto positivo, legato proprio al fatto di dover andare a far visita a tutte le dirette concorrenti per i primi posti. Nelle sei giornate in cui il Napoli giocherà in casa da qui alla fine del torneo, infatti, affronterà solo avversarie 'facili' (Chievo, Genoa, Verona, Bologna, Atalanta e Frosinone) visto che con le più forti se la dovrà vedere in terra nemica. Ciò significa che si può ipotizzare, con buone probabilità di centrare il pronostico, un bottino pieno al San Paolo, che corrisponde a 18 punti. Uniti agli attuali 57, si arriva dunque a 75 punti. Prima di analizzare ciò che attende la squadra di Sarri nelle sei partite fuori casa che ancora mancano per completare il campionato, è necessario soffermarci su un'analisi statistica del torneo. Fino a prima della clamorosa rimonta della Juventus veniva fatta una previsione di massima secondo la quale lo scudetto lo si sarebbe vinto a 82 punti. Dopo l'exploit dei bianconeri (ed anche dopo le otto vittorie consecutive del Napoli), però, la quota si è sensibilmente alzata. La proiezione-scudetto, dopo la 26 giornata, è di 86 punti. Si tratterebbe della quarta prestazione di sempre con il campionato a 20 squadre e vittoria che vale 3 punti, dopo i 102 della Juventus di Conte (2012-2013), i 97 dell'Inter di Mancini (2006-2007) e i 91 della Juventus di Capello (2005-2006), successivamente cancellati dalla giustizia sportiva. La media scudetto dal 2004 a oggi è di 87,9 punti. Solo in due casi (l'Inter nel 2010 ed il Milan nel 2011) il tricolore è stato aggiudicato a 82 e si è dunque rimasti sotto gli 84 punti, vale a dire il livello più basso di qualsiasi statistica consideri una possibilità di vittoria nei tornei con 20 squadre e tre punti per vittoria. Alla questa media di 87,9 si devono però togliere i due campionati 'anomali' per punteggi raggiunti dalla vincitrice (Juventus nel 2013 e Inter nel 2007) ed allora il risultato si abbassa, fino ad arrivare agli 86 punti stimati per quest'anno. Tornando dunque al discorso in precedenza interrotto, c'è da domandarsi se il Napoli abbia la possibilità di arrivare a 86 punti. Considerati i 57 attuali ed aggiunti i 18 ottenuti con sei vittorie nelle sei gare del San Paolo, ne rimangono da conquistare altri 11 nelle sei trasferte che rimangono (Fiorentina, Palermo, Udinese, Inter, Roma e Torino). Missione impossibile? Non mi sembra. Su tre campi (Palermo, Udinese e Torino) la vittoria non è certo irrealizzabile. E con tre successi gli azzurri potrebbero anche concedersi il lusso di perderne due delle tre con Fiorentina, Inter e Roma, vincerne una soltanto e raggiungere ugualmente l'obiettivo. E' vero che la statistica non è una scienza esatta, ma è una disciplina che difficilmente si discosta dalla realtà.

 

 

Mario Zaccaria

 

Napoli Magazine

 

Riproduzione del testo consentita previa citazione della fonte:www.napolimagazine.com

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23/02/2024 - 23:38

NAPOLI - La vittoria sul Milan sarebbe stata importante, se non fondamentale, nell'economia dell'intero campionato del Napoli, non tanto per il controsorpasso in sé, che pure sarebbe stato importante per la vigorosa spinta emotiva alla squadra ed all'ambiente, quanto per una questione statistica. Tuttavia, nonostante la mezza battuta d'arresto, che lascia immutata la distanza dalla capolista Juventus, il Napoli ha ancora tutte le carte in regola per lottare per il tricolore, così come dimostra proprio il calcolo statistico. Per comprenderne i motivi occorre fare una serie di considerazioni con il calendario in mano. Si è sempre detto - e giustamente sotto un certo punto di vista - che incontrare fuori casa nel girone di ritorno tutte le squadra più forti sarebbe stato un bel problema. E questo è indiscutibilmente vero. Se si esamina, però, con attenzione il calendario ci si rende conto che c'è anche un risvolto positivo, legato proprio al fatto di dover andare a far visita a tutte le dirette concorrenti per i primi posti. Nelle sei giornate in cui il Napoli giocherà in casa da qui alla fine del torneo, infatti, affronterà solo avversarie 'facili' (Chievo, Genoa, Verona, Bologna, Atalanta e Frosinone) visto che con le più forti se la dovrà vedere in terra nemica. Ciò significa che si può ipotizzare, con buone probabilità di centrare il pronostico, un bottino pieno al San Paolo, che corrisponde a 18 punti. Uniti agli attuali 57, si arriva dunque a 75 punti. Prima di analizzare ciò che attende la squadra di Sarri nelle sei partite fuori casa che ancora mancano per completare il campionato, è necessario soffermarci su un'analisi statistica del torneo. Fino a prima della clamorosa rimonta della Juventus veniva fatta una previsione di massima secondo la quale lo scudetto lo si sarebbe vinto a 82 punti. Dopo l'exploit dei bianconeri (ed anche dopo le otto vittorie consecutive del Napoli), però, la quota si è sensibilmente alzata. La proiezione-scudetto, dopo la 26 giornata, è di 86 punti. Si tratterebbe della quarta prestazione di sempre con il campionato a 20 squadre e vittoria che vale 3 punti, dopo i 102 della Juventus di Conte (2012-2013), i 97 dell'Inter di Mancini (2006-2007) e i 91 della Juventus di Capello (2005-2006), successivamente cancellati dalla giustizia sportiva. La media scudetto dal 2004 a oggi è di 87,9 punti. Solo in due casi (l'Inter nel 2010 ed il Milan nel 2011) il tricolore è stato aggiudicato a 82 e si è dunque rimasti sotto gli 84 punti, vale a dire il livello più basso di qualsiasi statistica consideri una possibilità di vittoria nei tornei con 20 squadre e tre punti per vittoria. Alla questa media di 87,9 si devono però togliere i due campionati 'anomali' per punteggi raggiunti dalla vincitrice (Juventus nel 2013 e Inter nel 2007) ed allora il risultato si abbassa, fino ad arrivare agli 86 punti stimati per quest'anno. Tornando dunque al discorso in precedenza interrotto, c'è da domandarsi se il Napoli abbia la possibilità di arrivare a 86 punti. Considerati i 57 attuali ed aggiunti i 18 ottenuti con sei vittorie nelle sei gare del San Paolo, ne rimangono da conquistare altri 11 nelle sei trasferte che rimangono (Fiorentina, Palermo, Udinese, Inter, Roma e Torino). Missione impossibile? Non mi sembra. Su tre campi (Palermo, Udinese e Torino) la vittoria non è certo irrealizzabile. E con tre successi gli azzurri potrebbero anche concedersi il lusso di perderne due delle tre con Fiorentina, Inter e Roma, vincerne una soltanto e raggiungere ugualmente l'obiettivo. E' vero che la statistica non è una scienza esatta, ma è una disciplina che difficilmente si discosta dalla realtà.

 

 

Mario Zaccaria

 

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