L'APPUNTO
L'APPUNTO - Marciano: "Napoli, sembrare non vuol dire essere"
23.02.2016 23:31 di Napoli Magazine

NAPOLI - Sembrare vuol dire non essere. Sembrare inferiori a chi sta davanti, non vuol dire esserlo. Sembrare distratti e sottotono dopo due sconfitte e un pareggio amaro, non vuol dire esserlo. Sembrare diversi dal Napoli onni-vittorioso non vuol dire esserlo. Ma vuol dire dover fare qualcosa per non sembrarlo più. Pesa la beffa torinese, pesa quella spagnola, pesa quella partenopea. Pesi che questo Napoli si carica sulle spalle e continua il suo cammino. Certo, l'occasione era ghiotta, di quelle da non perdere, di quelle da inseguire e centrare: vincere tra le mura amiche del San Paolo contro il Milan sconfitto con un poker all'andata per tornare solitari in vetta alla classifica. Un'occasione più unica che rara. Un'occasione giocata ma sprecata. Un'occasione che lascia l'amaro in bocca. Ma il Napoli, come Napoli, è abituato alle strade in salita. È abituato a cadere e rialzarsi. È abituato a incassare e reagire. Alla sua maniera. Credendoci. Come ci credono i 54mila che riempiono lo stadio di Fuorigrotta, che regalano spettacolari coreografie, che si fanno 2 ore di traffico solo per esserci. In un lunedì che sa tutto di lunedì, i ragazzi dell'ancora una volta espulso mister Sarri (senza che vi fosse Mancini in giro, eh), patiscono un Milan fortunato che nemmeno il tempo di gioire per il gol di Lorenzo, la mette dentro grazie al piede di Bonaventura. E pareggia. E si chiude. A catenaccio. Che quelli dei Moccia's movie erano robetta a confronto. Complice un promettente Donnarumma, la rete rossonera resta inviolata dopo l'1-1. Ma il Napoli patisce anche un dubbio arbitraggio, patisce passaggi non sempre precisi, patisce la sfortuna di 2-3 tiri che sembravano gol. Ma, come dicevamo, sembrare vuol dire non essere. E così il Napoli conquista un punto. O meglio, ne lascia sul campo 2. E non riesce ad approfittare del regalo del Bologna, che aveva frenato la Juve. Never mind. Si riparte. Si ricomincia. Si ritrovano grinta e concentrazione. Giovedì si ritorna al San Paolo per la gara di ritorno d'Europa contro il Villarreal. Gli azzurri ci sono, i tifosi ci saranno, perché sembrare in freno non vuol dire esserlo. Sembrare quasi in crisi, non vuol dire esserlo. Sembrare troppo dietro, non vuol dire affatto esserlo. Anzi. Ciò che sembra non è, ribadiamo. Ma una cosa è certa: questo Napoli sembra avere tutte le carte in regola per potercela fare, per recuperare punti e terreno, per riagguantare quella vetta. Sembra. E questo sembrare è. È il sembrare che conferma la regola. E che lascia credere e sognare. Sempre e comunque, al di là del risultato. Sempre e comunque, Forza Napoli Sempre.

 

 

Nunzia Marciano

 

Napoli Magazine

 

Riproduzione del testo consentita previa citazione della fonte: www.napolimagazine.com

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23/02/2024 - 23:31

NAPOLI - Sembrare vuol dire non essere. Sembrare inferiori a chi sta davanti, non vuol dire esserlo. Sembrare distratti e sottotono dopo due sconfitte e un pareggio amaro, non vuol dire esserlo. Sembrare diversi dal Napoli onni-vittorioso non vuol dire esserlo. Ma vuol dire dover fare qualcosa per non sembrarlo più. Pesa la beffa torinese, pesa quella spagnola, pesa quella partenopea. Pesi che questo Napoli si carica sulle spalle e continua il suo cammino. Certo, l'occasione era ghiotta, di quelle da non perdere, di quelle da inseguire e centrare: vincere tra le mura amiche del San Paolo contro il Milan sconfitto con un poker all'andata per tornare solitari in vetta alla classifica. Un'occasione più unica che rara. Un'occasione giocata ma sprecata. Un'occasione che lascia l'amaro in bocca. Ma il Napoli, come Napoli, è abituato alle strade in salita. È abituato a cadere e rialzarsi. È abituato a incassare e reagire. Alla sua maniera. Credendoci. Come ci credono i 54mila che riempiono lo stadio di Fuorigrotta, che regalano spettacolari coreografie, che si fanno 2 ore di traffico solo per esserci. In un lunedì che sa tutto di lunedì, i ragazzi dell'ancora una volta espulso mister Sarri (senza che vi fosse Mancini in giro, eh), patiscono un Milan fortunato che nemmeno il tempo di gioire per il gol di Lorenzo, la mette dentro grazie al piede di Bonaventura. E pareggia. E si chiude. A catenaccio. Che quelli dei Moccia's movie erano robetta a confronto. Complice un promettente Donnarumma, la rete rossonera resta inviolata dopo l'1-1. Ma il Napoli patisce anche un dubbio arbitraggio, patisce passaggi non sempre precisi, patisce la sfortuna di 2-3 tiri che sembravano gol. Ma, come dicevamo, sembrare vuol dire non essere. E così il Napoli conquista un punto. O meglio, ne lascia sul campo 2. E non riesce ad approfittare del regalo del Bologna, che aveva frenato la Juve. Never mind. Si riparte. Si ricomincia. Si ritrovano grinta e concentrazione. Giovedì si ritorna al San Paolo per la gara di ritorno d'Europa contro il Villarreal. Gli azzurri ci sono, i tifosi ci saranno, perché sembrare in freno non vuol dire esserlo. Sembrare quasi in crisi, non vuol dire esserlo. Sembrare troppo dietro, non vuol dire affatto esserlo. Anzi. Ciò che sembra non è, ribadiamo. Ma una cosa è certa: questo Napoli sembra avere tutte le carte in regola per potercela fare, per recuperare punti e terreno, per riagguantare quella vetta. Sembra. E questo sembrare è. È il sembrare che conferma la regola. E che lascia credere e sognare. Sempre e comunque, al di là del risultato. Sempre e comunque, Forza Napoli Sempre.

 

 

Nunzia Marciano

 

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