L'APPUNTO
L'APPUNTO - Nunzia Marciano su "NM": "Da Milano a Napoli, passando per Crotone, perchè chi di 99 ferisce, di 99 perisce"
19.04.2018 17:05 di Napoli Magazine

NAPOLI - Chi di 99 ferisce, di 99 perisce. E succede in due campi, contemporaneamente. Due campi del Sud: a Napoli e a Crotone i numero non mentono, anzi regalano una gioia inaspettata. Chiariamo: il Napoli che lotta ancora e a giusta ragione, per lo scudetto non avrebbe neppure dovuto temere quell’Udinese ospite nel turno infrasettimanale e quella Juve in casa calabrese non doveva di certo temerne i padroni di casa. Ma il calcio, si sà, è bello perché imprevedibile, tanto da raccontare di un Napoli sotto che poi vince in clamorosa rimonta. E di una Juve in vantaggio che poi subisce la rimonta e non va oltre il pareggio. Succede tutto in una manciata di minuti quando a distanza, ma non troppo, il numero 99 del Crotone segna un gol che Ronaldo sì va bene ok, ma scansati. E l’eco di quel pareggio sblocca il Napoli e il suo di 99, Milik, segna il gol del vantaggio azzurro, dopo Lorenzo e Raul e prima di Tonelli che sigla il poker da sogno. A Napoli, il Napoli dimostra di potercela fare, nonostante i due gol subiti, nonostante la stanchezza e la poca lucidità del primo tempo. Nella ripresa in campo scendono 11 guerrieri, sugli spalti gioca il dodicesimo, così come fu contro il Chievo del Miracolo Milik-Diawara. I tifosi spingono, esaltano, esultano, sognano e ci credono, scrivendolo a lettere cubitali al fischio finale. E chi di 99 aveva ferito, nella milanese terra, assiste ora ad un Napoli da applausi, capace in 90 e poco più minuti, di passare dallo sconforto di un ipotetico meno 9 dalla prima, alla gioia senza pari di un concreto meno 4 dall’irriconoscibile Juventus. Ora si va a casa loro a giocarsela fino in fondo e oltre, con una meritata vittoria in tasca, una recuperata speranza, un sempre acceso sogno. E soprattutto col 99 eretto a nuovo numero portafortuna degli azzurri: il 99 di Samy e quello di Milik, tanto per rispondere a distanza, al 99 di quel Donnarumma. E se Torino fa paura, questo Napoli sa come superare il 90, che sia la cabala napoletana o la durata di una partita. Questione di numeri, insomma, quelli che il Napoli ancora ha e vuole avere. Perché certe promesse non meritano di essere deluse, perché rinunciare ora non si dovrebbe. Non si deve. Non si può. E il Napoli a quella rinuncia può sorridere beffandosene a testa alta. Perché comunque, comunque vada, con questo Napoli sarà stato bello esserci. E se sarà, sarà straordinario esserci stati. Sempre. E comunque... Forza Napoli.

 

 

Nunzia Marciano

 

Napoli Magazine

 

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L'APPUNTO - Nunzia Marciano su "NM": "Da Milano a Napoli, passando per Crotone, perchè chi di 99 ferisce, di 99 perisce"

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19/04/2024 - 17:05

NAPOLI - Chi di 99 ferisce, di 99 perisce. E succede in due campi, contemporaneamente. Due campi del Sud: a Napoli e a Crotone i numero non mentono, anzi regalano una gioia inaspettata. Chiariamo: il Napoli che lotta ancora e a giusta ragione, per lo scudetto non avrebbe neppure dovuto temere quell’Udinese ospite nel turno infrasettimanale e quella Juve in casa calabrese non doveva di certo temerne i padroni di casa. Ma il calcio, si sà, è bello perché imprevedibile, tanto da raccontare di un Napoli sotto che poi vince in clamorosa rimonta. E di una Juve in vantaggio che poi subisce la rimonta e non va oltre il pareggio. Succede tutto in una manciata di minuti quando a distanza, ma non troppo, il numero 99 del Crotone segna un gol che Ronaldo sì va bene ok, ma scansati. E l’eco di quel pareggio sblocca il Napoli e il suo di 99, Milik, segna il gol del vantaggio azzurro, dopo Lorenzo e Raul e prima di Tonelli che sigla il poker da sogno. A Napoli, il Napoli dimostra di potercela fare, nonostante i due gol subiti, nonostante la stanchezza e la poca lucidità del primo tempo. Nella ripresa in campo scendono 11 guerrieri, sugli spalti gioca il dodicesimo, così come fu contro il Chievo del Miracolo Milik-Diawara. I tifosi spingono, esaltano, esultano, sognano e ci credono, scrivendolo a lettere cubitali al fischio finale. E chi di 99 aveva ferito, nella milanese terra, assiste ora ad un Napoli da applausi, capace in 90 e poco più minuti, di passare dallo sconforto di un ipotetico meno 9 dalla prima, alla gioia senza pari di un concreto meno 4 dall’irriconoscibile Juventus. Ora si va a casa loro a giocarsela fino in fondo e oltre, con una meritata vittoria in tasca, una recuperata speranza, un sempre acceso sogno. E soprattutto col 99 eretto a nuovo numero portafortuna degli azzurri: il 99 di Samy e quello di Milik, tanto per rispondere a distanza, al 99 di quel Donnarumma. E se Torino fa paura, questo Napoli sa come superare il 90, che sia la cabala napoletana o la durata di una partita. Questione di numeri, insomma, quelli che il Napoli ancora ha e vuole avere. Perché certe promesse non meritano di essere deluse, perché rinunciare ora non si dovrebbe. Non si deve. Non si può. E il Napoli a quella rinuncia può sorridere beffandosene a testa alta. Perché comunque, comunque vada, con questo Napoli sarà stato bello esserci. E se sarà, sarà straordinario esserci stati. Sempre. E comunque... Forza Napoli.

 

 

Nunzia Marciano

 

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