NAPOLI - Brutto. Il Napoli a Sassuolo è brutto. Lorenzo Insigne fa il capitano e risparmia alla squadra azzurra l’umiliazione di una cocente sconfitta. Un Napoli a due facce, lontano anni luce da quello visto in Europa League allo Stadio San Paolo. Forse è in effetti già solo all’Europa League che il Napoli ormai guarda e ormai è lì che gioca. Ma non va così, non è così che si rende merito ai tifosi che in tanti dalle parti di Sassuolo ci vivono e allo stadio ci vanno. Non è così che si gioca quando sei la bella e unica squadra di Napoli, della città che si ferma perché c’è la partita la domenica pomeriggio. Il Napoli sbaglia troppo e va sotto, rischia che finisca così, così come non sarebbe mai dovuto finire e solo per fortuna, negli ultimi minuti di gioco non finisce. Insomma, somme non se ne tirano ancora, è chiaro, quasi quanto è chiaro che il Napoli al campionato guarda come al lavoro gravoso che è sporco in Italia ma qualcuno deve pur farlo e perciò va fatto, laddove all’Europa guarda diversamente, come la novità da conquistare. E ci può anche stare, una volta usciti anche dalla Coppa Italia. Ma non sbagliando così, sbagliando quell’ABC che un Napoli targato Ancelotti non dovrebbe davvero mai sbagliare. Tant’è. Ora la testa può essere a Salisburgo, anche se il Napoli nega (è chiaro) di essere stato deconcentrato. Sarà. Giovedì c’è il ritorno, a quello ora si pensa, perché un 3-0 va bene, benissimo ma con un avversario che in casa gioca più che bene (e lo sa la Lazio), nulla è già detto e nessuno è già qualificato. Il Napoli di Sassuolo ben ha rispecchiato la spossatezza e l’amara malinconia dell’annoiata domenica pomeriggio, in quell’ora del niente e nessuno se non il ricordo del sabato e il pensiero della domenica. E di questa partita è giusto che questo ne resti: uno sbiadito ricordo.