Il 2025 è un anno da bollino rosso per le foreste campane, messe sotto scacco dall’ impennata degli incendi e dall’accelerata della crisi climatica. I dati raccolti da Legambiente nel suo nuovo report, e presentati mercoledì 29 ottobre 2025 a Roma all’VIII Forum Foreste, restituiscono un quadro poco felice: in Campania, incrociando i dati EFFIS da satellite Sentinel 2 che tengono conto anche degli incendi sotto gli 30 ettari, da inizio anno al 15 ottobre sono bruciati 6.129 ettari(+13% rispetto lo scorso anno) in 185 eventi, quarta regione in Italia dopo Sicilia, Calabria, Puglia. A livello provinciale Salerno guida la classifica con 1929 ettari bruciati seguita dalla Provincia di Caserta con 1834 ettari e Napoli con 1392. All’impennata degli incendi, si affianca l’accelerata della crisi climatica che contribuisce a rendere le foreste più fragili e vulnerabili con eventi meteo estremi sempre più intensi, ondate di siccità, e un’estate 2025 che per l’Italia, secondo Copernicus, è stata la quinta più calda registrata dal 1950 ed è stata segnata da un’anomalia termica di +1,62°C.
"Il settore forestale - commenta Francesca Ferro, direttrice Legambiente Campania - è fondamentale la transizione ecologica e la crescita della bioeconomia circolare, perché le foreste forniscono materia prima rinnovabile e offrono opportunità di sviluppo per i bio-prodotti più adatti a ridurre la dipendenza dai materiali e combustibili di origine fossile. L’Italia, paese ricco di foreste, deve recuperare i troppi ritardi accumulati sino ad oggi. Per fare ciò, serve una maggiore coerenza e integrazione tra le politiche nazionali, regionali con le strategie comunitarie e globali; ma anche un cambio di passo delle Regioni nell’attuazione delle politiche territoriali. È, inoltre, importante che il nostro Paese applichi, senza ulteriori rinvii, il regolamento europeo EUDR e utilizzi con intelligenza le opportunità della legge europea sul ripristino della natura. Un appello che lanciamo anche in vista della trentesima edizione della Festa dell’Albero, che il 21 novembre vedrà migliaia di cittadini e volontari di Legambiente mettere a dimora alberi per lanciare un messaggio di speranza e futuro".
Per Legambiente ad oggi il Paese paga non solo lo scotto dei troppi ritardi, ma anche l’acuirsi della crisi climatica che amplifica il rischio di incendi boschivi e l’assalto delle ecomafie e degli incendiari. Secondo l’ultimo Rapporto Ecomafia nel 2024 sono stati 3.239 i reati (incendi boschivi e di vegetazione, dolosi, colposi e generici in Italia) contestati dalle forze dell’ordine, Carabinieri forestali e Corpi forestali regionali. La Campania si colloca al terzo posto, dopo Calabria e Puglia, con 391 reati (+9% rispetto al 2023) con 38 persone denunciate(erano 28 nel 2023) e 5 arresti. Sono 122 gli illeciti amministrativi e 125 le sanzioni. Al livello Provinciale Salerno si colloca al secondo posto a livello nazionale, dopo Cosenza, con 203 reati con un incremento del 11% rispetto ai dati del 2023
Dall’VIII Forum Foreste Legambiente chiede al Governo Meloni più azioni concrete per colmare i ritardi e raggiungere gli obiettivi europei 2030 su foreste, clima e biodiversità. Le proposte si basano su tre capisaldi: la lotta alla crisi climatica; il contrasto e la prevenzione agli incendi attraverso una governance dei rischi appropriata, un’adeguata gestione e attività di pianificazione del paesaggio forestale; la piena applicazione della Strategia Nazionale sulla Gestione Forestale.
di Napoli Magazine
29/10/2025 - 11:58
Il 2025 è un anno da bollino rosso per le foreste campane, messe sotto scacco dall’ impennata degli incendi e dall’accelerata della crisi climatica. I dati raccolti da Legambiente nel suo nuovo report, e presentati mercoledì 29 ottobre 2025 a Roma all’VIII Forum Foreste, restituiscono un quadro poco felice: in Campania, incrociando i dati EFFIS da satellite Sentinel 2 che tengono conto anche degli incendi sotto gli 30 ettari, da inizio anno al 15 ottobre sono bruciati 6.129 ettari(+13% rispetto lo scorso anno) in 185 eventi, quarta regione in Italia dopo Sicilia, Calabria, Puglia. A livello provinciale Salerno guida la classifica con 1929 ettari bruciati seguita dalla Provincia di Caserta con 1834 ettari e Napoli con 1392. All’impennata degli incendi, si affianca l’accelerata della crisi climatica che contribuisce a rendere le foreste più fragili e vulnerabili con eventi meteo estremi sempre più intensi, ondate di siccità, e un’estate 2025 che per l’Italia, secondo Copernicus, è stata la quinta più calda registrata dal 1950 ed è stata segnata da un’anomalia termica di +1,62°C.
"Il settore forestale - commenta Francesca Ferro, direttrice Legambiente Campania - è fondamentale la transizione ecologica e la crescita della bioeconomia circolare, perché le foreste forniscono materia prima rinnovabile e offrono opportunità di sviluppo per i bio-prodotti più adatti a ridurre la dipendenza dai materiali e combustibili di origine fossile. L’Italia, paese ricco di foreste, deve recuperare i troppi ritardi accumulati sino ad oggi. Per fare ciò, serve una maggiore coerenza e integrazione tra le politiche nazionali, regionali con le strategie comunitarie e globali; ma anche un cambio di passo delle Regioni nell’attuazione delle politiche territoriali. È, inoltre, importante che il nostro Paese applichi, senza ulteriori rinvii, il regolamento europeo EUDR e utilizzi con intelligenza le opportunità della legge europea sul ripristino della natura. Un appello che lanciamo anche in vista della trentesima edizione della Festa dell’Albero, che il 21 novembre vedrà migliaia di cittadini e volontari di Legambiente mettere a dimora alberi per lanciare un messaggio di speranza e futuro".
Per Legambiente ad oggi il Paese paga non solo lo scotto dei troppi ritardi, ma anche l’acuirsi della crisi climatica che amplifica il rischio di incendi boschivi e l’assalto delle ecomafie e degli incendiari. Secondo l’ultimo Rapporto Ecomafia nel 2024 sono stati 3.239 i reati (incendi boschivi e di vegetazione, dolosi, colposi e generici in Italia) contestati dalle forze dell’ordine, Carabinieri forestali e Corpi forestali regionali. La Campania si colloca al terzo posto, dopo Calabria e Puglia, con 391 reati (+9% rispetto al 2023) con 38 persone denunciate(erano 28 nel 2023) e 5 arresti. Sono 122 gli illeciti amministrativi e 125 le sanzioni. Al livello Provinciale Salerno si colloca al secondo posto a livello nazionale, dopo Cosenza, con 203 reati con un incremento del 11% rispetto ai dati del 2023
Dall’VIII Forum Foreste Legambiente chiede al Governo Meloni più azioni concrete per colmare i ritardi e raggiungere gli obiettivi europei 2030 su foreste, clima e biodiversità. Le proposte si basano su tre capisaldi: la lotta alla crisi climatica; il contrasto e la prevenzione agli incendi attraverso una governance dei rischi appropriata, un’adeguata gestione e attività di pianificazione del paesaggio forestale; la piena applicazione della Strategia Nazionale sulla Gestione Forestale.