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BOLOGNA - Aebischer: "Tante lacrime se dovessimo vincere la finale di Coppa Italia col Milan"
14.05.2025 13:06 di Napoli Magazine

Michel Aebischer, centrocampista del Bologna, ha rilasciato alcune dichiarazioni a The Athletic: "Se vinciamo ci saranno tante lacrime. Io non pensavo saremmo stati di nuovo così forti. Non perché alcuni giocatori siano andati via, ma perché con un nuovo allenatore serve tempo. Serve conoscerlo, capire cosa vuole, come vuole attaccare e difendere. Ma poi... Il nostro punto di forza è il gruppo. Nessuno è più importante degli altri. È la squadra che fa la differenza. Questo ci ha aiutati l’anno scorso e ci sta aiutando ancora. Chi gioca fa bene, aiuta gli altri. È la nostra forza. Corri un metro in più per il compagno. Lotti di più. È questo che ci rende forti. Non come il Barça, ma quasi. Con Motta costruivamo da dietro con tanti passaggi. Ora siamo più diretti. Usiamo anche lanci lunghi, andiamo subito sugli esterni. Giochiamo ancora dal basso, ma con meno rischi. Percorso in Champions? All’inizio era presto per noi: stavamo ancora imparando il gioco di Italiano e inserendo nuovi giocatori. Forse se la Champions fosse cominciata due mesi dopo avremmo fatto più punti".

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BOLOGNA - Aebischer: "Tante lacrime se dovessimo vincere la finale di Coppa Italia col Milan"

di Napoli Magazine

14/05/2025 - 13:06

Michel Aebischer, centrocampista del Bologna, ha rilasciato alcune dichiarazioni a The Athletic: "Se vinciamo ci saranno tante lacrime. Io non pensavo saremmo stati di nuovo così forti. Non perché alcuni giocatori siano andati via, ma perché con un nuovo allenatore serve tempo. Serve conoscerlo, capire cosa vuole, come vuole attaccare e difendere. Ma poi... Il nostro punto di forza è il gruppo. Nessuno è più importante degli altri. È la squadra che fa la differenza. Questo ci ha aiutati l’anno scorso e ci sta aiutando ancora. Chi gioca fa bene, aiuta gli altri. È la nostra forza. Corri un metro in più per il compagno. Lotti di più. È questo che ci rende forti. Non come il Barça, ma quasi. Con Motta costruivamo da dietro con tanti passaggi. Ora siamo più diretti. Usiamo anche lanci lunghi, andiamo subito sugli esterni. Giochiamo ancora dal basso, ma con meno rischi. Percorso in Champions? All’inizio era presto per noi: stavamo ancora imparando il gioco di Italiano e inserendo nuovi giocatori. Forse se la Champions fosse cominciata due mesi dopo avremmo fatto più punti".