Ivan Zazzaroni, direttore del Corriere dello Sport, scrive su Instagram un messaggio in merito alla vittoria del Napoli di Antonio Conte contro l'Inter: "Gli sciacalletti, brava gente, sono tornati subito nella tana. Il loro è stato un blitz di tre giorni. Si ripresenteranno alla prossima sconfitta del Napoli. Perché è così che funziona. Da noi più che altrove. Conte è antipatico, piange troppo e sempre - ululano come lupi ma restano degli sciacalletti - e per questo viene punito quando cade (non ha l’esclusiva del piagnisteo): nessuno gli allunga una mano per farlo rialzare. Che si arrangi. E poi - ripetono - quando Antonio si ritrova con il doppio impegno va in difficoltà: scorrete il suo storico. Un luogo comune dietro l’altro. Come se tutto e tutti restassero fermi al via, non cambiassero mai. E invece Conte è cambiato, e tanto. Le esperienze l’hanno toccato pesantemente, anche dal punto di vista del calcio, in particolare dell’interpretazione della partita: ha apportato modifiche sostanziali rispettando maggiormente le caratteristiche dei giocatori. Contro l’Inter, arrivato alla sfida nella peggiore delle condizioni, ha dato il meglio di sé, trascurando una preparazione ridottissima, quasi inesistente. Ci vuole calma, ripete sempre un allenatore che mi è molto caro. In particolare quando il campionato non ha ancora espresso compiutamente valori e gerarchie. Non mi aspetto retronmarce: uno sciacallo autocritico non esiste", scrive il direttore del Corriere.
di Napoli Magazine
26/10/2025 - 07:56
Ivan Zazzaroni, direttore del Corriere dello Sport, scrive su Instagram un messaggio in merito alla vittoria del Napoli di Antonio Conte contro l'Inter: "Gli sciacalletti, brava gente, sono tornati subito nella tana. Il loro è stato un blitz di tre giorni. Si ripresenteranno alla prossima sconfitta del Napoli. Perché è così che funziona. Da noi più che altrove. Conte è antipatico, piange troppo e sempre - ululano come lupi ma restano degli sciacalletti - e per questo viene punito quando cade (non ha l’esclusiva del piagnisteo): nessuno gli allunga una mano per farlo rialzare. Che si arrangi. E poi - ripetono - quando Antonio si ritrova con il doppio impegno va in difficoltà: scorrete il suo storico. Un luogo comune dietro l’altro. Come se tutto e tutti restassero fermi al via, non cambiassero mai. E invece Conte è cambiato, e tanto. Le esperienze l’hanno toccato pesantemente, anche dal punto di vista del calcio, in particolare dell’interpretazione della partita: ha apportato modifiche sostanziali rispettando maggiormente le caratteristiche dei giocatori. Contro l’Inter, arrivato alla sfida nella peggiore delle condizioni, ha dato il meglio di sé, trascurando una preparazione ridottissima, quasi inesistente. Ci vuole calma, ripete sempre un allenatore che mi è molto caro. In particolare quando il campionato non ha ancora espresso compiutamente valori e gerarchie. Non mi aspetto retronmarce: uno sciacallo autocritico non esiste", scrive il direttore del Corriere.