Italo Cucci, giornalista, ha commentato l'undicesima giornata di Serie A sul Corriere dello Sport, soffermandosi in particolare sulla prestazione del Bologna contro il Napoli. Ecco le sue parole: “Se Spalletti può dire che la Juve è in grado di vincere lo scudetto, chi può impedire a Italiano e ai suoi innamorati di pensarlo almeno? Non ho impedimenti. La passione è lecita. Dico questo perché, in questa ammucchiata di vertice, trovo davvero potente una sola delle sette sorelle: l’Inter. Ma questo Bologna gagliardo merita rispetto: ha già più volte fermato le grandi e non è più una sorpresa. Il Milan lo ha detto da solo di non poter vincere. E il Napoli? È rimasto impigliato nelle contorsioni dialettiche di Conte. Non è un vizioso come Masoch, ma soffre: da quando Conte ha scoperto di non avere i giusti doppioni, gli infortuni hanno ‘rotto’ la squadra, e non è ancora riuscito a ripararla. Anche ieri, dopo il raddoppio di Lucumì, è riemersa quella frustrazione ‘olandese’ che affligge un gruppo privo di intensità. E non parliamo di cazzimma. Solo Di Lorenzo combatte, ma sembra un reduce di gloriose battaglie”.
di Napoli Magazine
10/11/2025 - 13:17
Italo Cucci, giornalista, ha commentato l'undicesima giornata di Serie A sul Corriere dello Sport, soffermandosi in particolare sulla prestazione del Bologna contro il Napoli. Ecco le sue parole: “Se Spalletti può dire che la Juve è in grado di vincere lo scudetto, chi può impedire a Italiano e ai suoi innamorati di pensarlo almeno? Non ho impedimenti. La passione è lecita. Dico questo perché, in questa ammucchiata di vertice, trovo davvero potente una sola delle sette sorelle: l’Inter. Ma questo Bologna gagliardo merita rispetto: ha già più volte fermato le grandi e non è più una sorpresa. Il Milan lo ha detto da solo di non poter vincere. E il Napoli? È rimasto impigliato nelle contorsioni dialettiche di Conte. Non è un vizioso come Masoch, ma soffre: da quando Conte ha scoperto di non avere i giusti doppioni, gli infortuni hanno ‘rotto’ la squadra, e non è ancora riuscito a ripararla. Anche ieri, dopo il raddoppio di Lucumì, è riemersa quella frustrazione ‘olandese’ che affligge un gruppo privo di intensità. E non parliamo di cazzimma. Solo Di Lorenzo combatte, ma sembra un reduce di gloriose battaglie”.