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IL PENSIERO - L'On. Scotto: "I parlamentari hanno firmato un appello per sospendere Israele da tutte le competizioni"
04.09.2025 15:01 di Napoli Magazine
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Su radio CRC,  nel corso della trasmissione “A Pranzo con Chiariello”, è intervenuto l’onorevole del PD Arturo Scotto: "Il boicottaggio sulla partecipazione di Israele alle competizioni sportive è una strada da perseguire. I parlamentari hanno firmato un appello per sospendere Israele da tutte le competizioni sportive internazionali come è accaduto in passato con il Sudafrica e la Russia. Tutti gli stati che violano i diritti umani, che sono coinvolti in guerre e che producono tragedie umanitarie devono subire la pressione massima di tutti, anche dal mondo dello sport. L’isolamento sportivo ha prodotto in molti casi rivolgimenti e capovolgimenti di molti regimi politici. Non capisco perché anche in questo quadro si tratti di un doppio standard. Netanyahu terrorista? Il comportamento di Israele nei confronti della popolazione civile può essere classificato in questo modo. Dalla reazione ad un attentato terroristico siamo passati ad una punizione collettiva. Dopo 63.000, 18mila bambini uccisi e la fame usata come arma di guerra, ho fatica a trovare altri termini. Parole Gattuso? Il calcio ha avuto un significato politico in alcuni passaggi della storia come diceva lo scrittore argentino Osvaldo Soriano. Il calcio rappresenta gli orientamenti politici del popolo. Il calcio è pace e dialogo tra popoli diversi. Se si assume un atteggiamento neutrale rispetto alle tragedie come se non fosse una cosa di cui occuparsi e non che rientri nelle funzioni del proprio mestiere è una deminutio poiché non parliamo soli di allenatori di calcio, ma anche di personaggi pubblici che hanno un compito in più rispetto ad altri cittadini. Mi permetto di dare un consiglio a Gattuso:  se vedi una tragedia come quella che sta accadendo a Gaza che ti fa orrore, con gli strumenti e nei modi che hai a disposizione devi provare ad essere conseguente. Non commento le parole del Ministro Abodi, è roba da Cetto La Qualunque. L’Italia non ha messo alcuna leva in campo per fermare la guerra come hanno fatto altri paesi europei come la Spagna, la Slovenia, la Norvegia e la Francia che ha deciso di riconoscere lo stato di Palestina alla prossima assemblea generale dell’ONU. Al contrario, l’Italia si è rifiutata di praticare l’embargo delle armi su cui anche il governo di Berlino ha fatto questa scelta. L’Italia ha deciso di sabotare qualsiasi sussulto da parte dell’Europa, sospendendo il trattato di cooperazione Unione Europea e Israele voluto da 17 paesi ma che ha subito il veto dell’Italia o il Memorandum con Israele che è stato confermato. L’Italia non ha fatto niente di tutto questo. Condivido le parole di Crosetto, ma non capisco perché non siano conseguenti e non facciano atti che vadano oltre le semplici dichiarazioni. L’Italia ha avviato dei programmi negli ospedali per alcuni bambini palestinesi feriti dall’esercito israeliano, è un'azione che va moltiplicata. L’Italia potrebbe fare molto a monte, ma così l’Italia diventa complice di quello che fa Israele".

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IL PENSIERO - L'On. Scotto: "I parlamentari hanno firmato un appello per sospendere Israele da tutte le competizioni"

di Napoli Magazine

04/09/2025 - 15:01

Su radio CRC,  nel corso della trasmissione “A Pranzo con Chiariello”, è intervenuto l’onorevole del PD Arturo Scotto: "Il boicottaggio sulla partecipazione di Israele alle competizioni sportive è una strada da perseguire. I parlamentari hanno firmato un appello per sospendere Israele da tutte le competizioni sportive internazionali come è accaduto in passato con il Sudafrica e la Russia. Tutti gli stati che violano i diritti umani, che sono coinvolti in guerre e che producono tragedie umanitarie devono subire la pressione massima di tutti, anche dal mondo dello sport. L’isolamento sportivo ha prodotto in molti casi rivolgimenti e capovolgimenti di molti regimi politici. Non capisco perché anche in questo quadro si tratti di un doppio standard. Netanyahu terrorista? Il comportamento di Israele nei confronti della popolazione civile può essere classificato in questo modo. Dalla reazione ad un attentato terroristico siamo passati ad una punizione collettiva. Dopo 63.000, 18mila bambini uccisi e la fame usata come arma di guerra, ho fatica a trovare altri termini. Parole Gattuso? Il calcio ha avuto un significato politico in alcuni passaggi della storia come diceva lo scrittore argentino Osvaldo Soriano. Il calcio rappresenta gli orientamenti politici del popolo. Il calcio è pace e dialogo tra popoli diversi. Se si assume un atteggiamento neutrale rispetto alle tragedie come se non fosse una cosa di cui occuparsi e non che rientri nelle funzioni del proprio mestiere è una deminutio poiché non parliamo soli di allenatori di calcio, ma anche di personaggi pubblici che hanno un compito in più rispetto ad altri cittadini. Mi permetto di dare un consiglio a Gattuso:  se vedi una tragedia come quella che sta accadendo a Gaza che ti fa orrore, con gli strumenti e nei modi che hai a disposizione devi provare ad essere conseguente. Non commento le parole del Ministro Abodi, è roba da Cetto La Qualunque. L’Italia non ha messo alcuna leva in campo per fermare la guerra come hanno fatto altri paesi europei come la Spagna, la Slovenia, la Norvegia e la Francia che ha deciso di riconoscere lo stato di Palestina alla prossima assemblea generale dell’ONU. Al contrario, l’Italia si è rifiutata di praticare l’embargo delle armi su cui anche il governo di Berlino ha fatto questa scelta. L’Italia ha deciso di sabotare qualsiasi sussulto da parte dell’Europa, sospendendo il trattato di cooperazione Unione Europea e Israele voluto da 17 paesi ma che ha subito il veto dell’Italia o il Memorandum con Israele che è stato confermato. L’Italia non ha fatto niente di tutto questo. Condivido le parole di Crosetto, ma non capisco perché non siano conseguenti e non facciano atti che vadano oltre le semplici dichiarazioni. L’Italia ha avviato dei programmi negli ospedali per alcuni bambini palestinesi feriti dall’esercito israeliano, è un'azione che va moltiplicata. L’Italia potrebbe fare molto a monte, ma così l’Italia diventa complice di quello che fa Israele".