A “1 Football Club”, programma radiofonico condotto da Luca Cerchione in onda su 1 Station Radio, è intervenuta Katia Nicotra, giornalista tifosa della Juventus. Di seguito, un estratto dell’intervista.
Primo derby della Mole per Spalletti: a chi si affiderà dal primo minuto?
“Ieri c’era il CDA e, dunque, Spalletti non ha parlato in conferenza, ma ci aspettiamo una formazione simile a quella schierata in Champions. Di Gregorio, Kalulu, Gatti, Kostic, Cambiaso, Locatelli, Koopmeiners, McKennie, Conceiçao, Yildiz, Vlahovic. Questa, salvo “spallettate”, dovrebbe essere l’undici iniziale".
Con l’arrivo di Luciano Spalletti in panchina, qual è l’obiettivo stagionale della Juventus?
“Ma lui è stato molto chiaro. Diciamo che io resto un po’ più bassa, nel senso che lui, ovviamente, dice che mancando ancora tante partite, con una classifica così corta, e chiamandoti Juventus, devi aspirare al massimo, quindi allo scudetto. Io, invece, dico che bisogna restare con i piedi per terra, anche perché sappiamo quanto sia importante — non solo a livello sportivo ma anche economico — una qualificazione in Champions League. Quindi, piuttosto che parlare di scudetto come ha fatto il mister, io preferisco dire che l’obiettivo deve essere rientrare nei primi quattro posti. È vero che Spalletti ha riportato entusiasmo, sia tra i giocatori sia tra i tifosi, però le lacune ci sono, le difficoltà pure, lui ci sta mettendo mano adesso. Sicuramente arriveremo a questo match con più allenamenti svolti da Spalletti, ma abbiamo visto anche con lo Sporting che, per quanto ci siano voglia e determinazione, ci sono ancora diversi aspetti tecnici da sistemare. Insomma, c’è ancora tanto da lavorare".
Luciano Spalletti, nelle sue dichiarazioni passate, è stato un po’ incoerente nei confronti dei tifosi del Napoli?
“Guarda, io non credo. Tutto va contestualizzato: stiamo parlando di professionisti, quindi ci sta che si possano fare scelte diverse. Chiudiamola così, smorziamo la polemica in modo diplomatico. Io l’ho sempre detto: purtroppo siamo ancora ancorati a un calcio romantico che non esiste più. Lo vediamo con i giocatori, che non sono più bandiere, e lo vediamo con gli allenatori. Il mondo va avanti, ognuno cura i propri interessi. Si dicono certe cose, ma poi alla fine Spalletti ha mantenuto la parola: disse che in quell’anno non avrebbe indossato un’altra tuta, e così è stato. Poi è passato alla Nazionale, ed è andato avanti. Non può essere definito incoerente, perché come tutti i professionisti ha il diritto di fare le scelte migliori per la propria carriera. Stop. Diciamo che, forse, a volte, dovrebbe restare un po’ più basso nei toni, ma fa parte della vita: ci si lascia trascinare dalle emozioni. Forse proprio l’approdo alla Juventus è stato ciò che ha dato più fastidio ai napoletani. Al posto suo, avrei fatto lo stesso, anche perché è arrivata in un momento particolare della sua carriera. Dopo la Nazionale italiana, la panchina della Juventus può essere per lui un’ottima occasione per rilanciarsi. Ricordiamoci che è facile giudicare dal divano, ma quando si tratta del proprio lavoro, ognuno deve fare le scelte più giuste per sé stesso".
di Napoli Magazine
08/11/2025 - 12:27
A “1 Football Club”, programma radiofonico condotto da Luca Cerchione in onda su 1 Station Radio, è intervenuta Katia Nicotra, giornalista tifosa della Juventus. Di seguito, un estratto dell’intervista.
Primo derby della Mole per Spalletti: a chi si affiderà dal primo minuto?
“Ieri c’era il CDA e, dunque, Spalletti non ha parlato in conferenza, ma ci aspettiamo una formazione simile a quella schierata in Champions. Di Gregorio, Kalulu, Gatti, Kostic, Cambiaso, Locatelli, Koopmeiners, McKennie, Conceiçao, Yildiz, Vlahovic. Questa, salvo “spallettate”, dovrebbe essere l’undici iniziale".
Con l’arrivo di Luciano Spalletti in panchina, qual è l’obiettivo stagionale della Juventus?
“Ma lui è stato molto chiaro. Diciamo che io resto un po’ più bassa, nel senso che lui, ovviamente, dice che mancando ancora tante partite, con una classifica così corta, e chiamandoti Juventus, devi aspirare al massimo, quindi allo scudetto. Io, invece, dico che bisogna restare con i piedi per terra, anche perché sappiamo quanto sia importante — non solo a livello sportivo ma anche economico — una qualificazione in Champions League. Quindi, piuttosto che parlare di scudetto come ha fatto il mister, io preferisco dire che l’obiettivo deve essere rientrare nei primi quattro posti. È vero che Spalletti ha riportato entusiasmo, sia tra i giocatori sia tra i tifosi, però le lacune ci sono, le difficoltà pure, lui ci sta mettendo mano adesso. Sicuramente arriveremo a questo match con più allenamenti svolti da Spalletti, ma abbiamo visto anche con lo Sporting che, per quanto ci siano voglia e determinazione, ci sono ancora diversi aspetti tecnici da sistemare. Insomma, c’è ancora tanto da lavorare".
Luciano Spalletti, nelle sue dichiarazioni passate, è stato un po’ incoerente nei confronti dei tifosi del Napoli?
“Guarda, io non credo. Tutto va contestualizzato: stiamo parlando di professionisti, quindi ci sta che si possano fare scelte diverse. Chiudiamola così, smorziamo la polemica in modo diplomatico. Io l’ho sempre detto: purtroppo siamo ancora ancorati a un calcio romantico che non esiste più. Lo vediamo con i giocatori, che non sono più bandiere, e lo vediamo con gli allenatori. Il mondo va avanti, ognuno cura i propri interessi. Si dicono certe cose, ma poi alla fine Spalletti ha mantenuto la parola: disse che in quell’anno non avrebbe indossato un’altra tuta, e così è stato. Poi è passato alla Nazionale, ed è andato avanti. Non può essere definito incoerente, perché come tutti i professionisti ha il diritto di fare le scelte migliori per la propria carriera. Stop. Diciamo che, forse, a volte, dovrebbe restare un po’ più basso nei toni, ma fa parte della vita: ci si lascia trascinare dalle emozioni. Forse proprio l’approdo alla Juventus è stato ciò che ha dato più fastidio ai napoletani. Al posto suo, avrei fatto lo stesso, anche perché è arrivata in un momento particolare della sua carriera. Dopo la Nazionale italiana, la panchina della Juventus può essere per lui un’ottima occasione per rilanciarsi. Ricordiamoci che è facile giudicare dal divano, ma quando si tratta del proprio lavoro, ognuno deve fare le scelte più giuste per sé stesso".