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IL RACCONTO - Ceci: "Quando Maradona venne premiato come miglior calciatore da Pelé lasciò il trofeo al campione brasiliano, ecco il motivo"
25.11.2025 14:17 di Napoli Magazine
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A StileTv, nel corso della trasmissione Salite Sulla Giostra di Raffaele Auriemma, è intervenuto Stefano Ceci, manager storico di Diego Armando Maradona. Ecco le sue parole: “Sono andato a fare una composizione di fiori per Diego per omaggiarlo in questa giornata particolare. I bambini che non lo hanno visto parlano di Maradona perché è stato, è e sarà. Torno indietro di 27 anni fa dove in un’intervista Cantona disse che se nella musica si parla di Mozart nel calcio si parlerà sempre di Maradona. Qui a Napoli è un’amore impensabile in altre città, anche con la stessa Buenos Aires. L’amore con Napoli sarà infinito perché Maradona era uno di noi, un napoletano in più. La frase sulla statua che c’è negli spogliatoi ‘anche io sono napoletano’ mi disse Diego di metterla. Maradona ci ha levato i paccheri da faccia. È stato il condottiero. Si continua ad amare una persona che ha dato tanto. Io ho vissuto sia Diego uomo che Maradona calciatore. Una persona spettacolare, un’intelligenza velocissima e poi sapeva tutto. Nel 1986 Maradona venne premiato come miglior calciatore del campionato italiano e premiato da Pelé. C’era una rivalità molto importante tra loro due. Pelè doveva premiarlo e doveva “lasciare lo scettro” a Maradona. Pelè dice ‘io ti premio come miglior giocatore del Mondo e ti lascio lo scettro’ e Maradona tira dal cilindro e dice che questo premio non lo può accettare perché il numero 1 al Mondo sei tu. Pelé quindi si tiene il trofeo. Tutti applausi a Diego. Quando è finita la cerimonia e gli abbiamo chiesto perché gli ha ridato il premio lui ha risposto ‘perché a casa adesso ha il premio con scritto Diego Armando Maradona miglior calciatore del Mondo’.

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IL RACCONTO - Ceci: "Quando Maradona venne premiato come miglior calciatore da Pelé lasciò il trofeo al campione brasiliano, ecco il motivo"

di Napoli Magazine

25/11/2025 - 14:17

A StileTv, nel corso della trasmissione Salite Sulla Giostra di Raffaele Auriemma, è intervenuto Stefano Ceci, manager storico di Diego Armando Maradona. Ecco le sue parole: “Sono andato a fare una composizione di fiori per Diego per omaggiarlo in questa giornata particolare. I bambini che non lo hanno visto parlano di Maradona perché è stato, è e sarà. Torno indietro di 27 anni fa dove in un’intervista Cantona disse che se nella musica si parla di Mozart nel calcio si parlerà sempre di Maradona. Qui a Napoli è un’amore impensabile in altre città, anche con la stessa Buenos Aires. L’amore con Napoli sarà infinito perché Maradona era uno di noi, un napoletano in più. La frase sulla statua che c’è negli spogliatoi ‘anche io sono napoletano’ mi disse Diego di metterla. Maradona ci ha levato i paccheri da faccia. È stato il condottiero. Si continua ad amare una persona che ha dato tanto. Io ho vissuto sia Diego uomo che Maradona calciatore. Una persona spettacolare, un’intelligenza velocissima e poi sapeva tutto. Nel 1986 Maradona venne premiato come miglior calciatore del campionato italiano e premiato da Pelé. C’era una rivalità molto importante tra loro due. Pelè doveva premiarlo e doveva “lasciare lo scettro” a Maradona. Pelè dice ‘io ti premio come miglior giocatore del Mondo e ti lascio lo scettro’ e Maradona tira dal cilindro e dice che questo premio non lo può accettare perché il numero 1 al Mondo sei tu. Pelé quindi si tiene il trofeo. Tutti applausi a Diego. Quando è finita la cerimonia e gli abbiamo chiesto perché gli ha ridato il premio lui ha risposto ‘perché a casa adesso ha il premio con scritto Diego Armando Maradona miglior calciatore del Mondo’.