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L'OPINIONE - Pippo Russo: "L'Europa penalizzata dalla competitività ai playoff, dobbiamo sperare che l'Italia si qualifichi al Mondiale"
15.10.2025 14:17 di Napoli Magazine
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Su CRC nel corso della trasmissione "A Pranzo con Chiariello" è intervenuto l'editorialista Pippo Russo: "La gestione del potere di Infantino, inaugurata da Havelange e continuata da Blatter, si basa su un allargamento progressivo dei posti finali delle nazionali al Mondiale a beneficio dei continenti diversi da quello europeo. Delle 10 nazionali sudamericane, 6 vanno al mondiale mentre una deve affrontare i playoff. L’Europa ne esce profondamente penalizzata poiché, per accedere alla massima competizione internazionale si tengono persino dei playoff molto competitivi dove rimangono fuori delle nazionali di grande tradizione, come abbiamo imparato a nostre spese. Il calcio in Europa è quello più competitivo e ricco di tutto il mondo e bisognerebbe rispettarlo in qualche modo. Invece, al contrario, la FIFA ha inserito dei criteri che rendono sempre più incerto il cammino delle nazionali europee. Non mi sono mai lamentato in passato del fatto che si allargasse il contingente alle nazionali provenienti da altri paesi che andasse a detrimento della presenza delle altre nazionali europee. Ognuno deve avere il diritto di andare al Mondiale tramite i propri percorsi. Quello che è inaccettabile è il continuo allargamento della FIFA di cui beneficiano solo le nazionali degli altri continenti mentre quelle europee trovano sempre maggiori difficoltà. Se osserviamo bene l’andamento della nazionale italiana nelle ultime tre batterie di qualificazione ai mondiali, nel corso dei gironi l’Italia ha perso solo due partite: contro la Spagna nel 2018 e contro la Norvegia quest’anno. È una situazione per cui se perdi solo una partita ti trovi in affanno, questo non ha senso! Persino la Bolivia giocherà i playoff avendo perso più partite dell’Italia. Guerra tra Ceferin e Infantino? È un altro elemento da tenere in considerazione, tra l’altro il Presidente della FIFA ha avanzato nel corso del vertice a Sharm El Sheikh di nuovo la proposta di far giocare il mondiale d’inverno. Forse, Infantino ormai pensa di essere il segretario generale dell’ONU o un ruolo di quel tipo. Fin quando si limita a questo, si può avere pazienza. Ad oggi, però, è diventato una variabile impazzita dopo aver proposto il mondiale a 64 squadre e il mondiale biennale. Ormai è un personaggio che è sotto un delirio di onnipotenza per cui manifesta un atteggiamento di ostilità nei confronti dell’Europa e della UEFA di cui ha ricoperto anche il ruolo di segretario generale che gli ha spalancato le porte verso la Presidenza della FIFA. Il problema non è solo di Capo Verde o di chi sta andando al mondiale, ma delle rappresentatività dell’Europa al Mondiale. Non si può pensare che due nazionali come Italia e Portogallo debbano andare a giocare i playoff, questo meccanismo non è normale. È un trattamento di assoluto sfavore nei confronti dell’Europa che è messo in piedi solo per ragioni politiche e non sportive. Ceferin e Gravina devono farsi sentire, ormai per questo mondiale è stato definito il processo di qualificazione, ma messa alle spalle l’edizione del 2026 l’Europa deve prendersi un ruolo politico per tutelare se stessa e per fare in modo che si definisca di nuovo la governance del calcio mondiale. Ora noi dobbiamo sperare solo che la nostra nazionale si qualifichi a questo mondiale".

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L'OPINIONE - Pippo Russo: "L'Europa penalizzata dalla competitività ai playoff, dobbiamo sperare che l'Italia si qualifichi al Mondiale"

di Napoli Magazine

15/10/2025 - 14:17

Su CRC nel corso della trasmissione "A Pranzo con Chiariello" è intervenuto l'editorialista Pippo Russo: "La gestione del potere di Infantino, inaugurata da Havelange e continuata da Blatter, si basa su un allargamento progressivo dei posti finali delle nazionali al Mondiale a beneficio dei continenti diversi da quello europeo. Delle 10 nazionali sudamericane, 6 vanno al mondiale mentre una deve affrontare i playoff. L’Europa ne esce profondamente penalizzata poiché, per accedere alla massima competizione internazionale si tengono persino dei playoff molto competitivi dove rimangono fuori delle nazionali di grande tradizione, come abbiamo imparato a nostre spese. Il calcio in Europa è quello più competitivo e ricco di tutto il mondo e bisognerebbe rispettarlo in qualche modo. Invece, al contrario, la FIFA ha inserito dei criteri che rendono sempre più incerto il cammino delle nazionali europee. Non mi sono mai lamentato in passato del fatto che si allargasse il contingente alle nazionali provenienti da altri paesi che andasse a detrimento della presenza delle altre nazionali europee. Ognuno deve avere il diritto di andare al Mondiale tramite i propri percorsi. Quello che è inaccettabile è il continuo allargamento della FIFA di cui beneficiano solo le nazionali degli altri continenti mentre quelle europee trovano sempre maggiori difficoltà. Se osserviamo bene l’andamento della nazionale italiana nelle ultime tre batterie di qualificazione ai mondiali, nel corso dei gironi l’Italia ha perso solo due partite: contro la Spagna nel 2018 e contro la Norvegia quest’anno. È una situazione per cui se perdi solo una partita ti trovi in affanno, questo non ha senso! Persino la Bolivia giocherà i playoff avendo perso più partite dell’Italia. Guerra tra Ceferin e Infantino? È un altro elemento da tenere in considerazione, tra l’altro il Presidente della FIFA ha avanzato nel corso del vertice a Sharm El Sheikh di nuovo la proposta di far giocare il mondiale d’inverno. Forse, Infantino ormai pensa di essere il segretario generale dell’ONU o un ruolo di quel tipo. Fin quando si limita a questo, si può avere pazienza. Ad oggi, però, è diventato una variabile impazzita dopo aver proposto il mondiale a 64 squadre e il mondiale biennale. Ormai è un personaggio che è sotto un delirio di onnipotenza per cui manifesta un atteggiamento di ostilità nei confronti dell’Europa e della UEFA di cui ha ricoperto anche il ruolo di segretario generale che gli ha spalancato le porte verso la Presidenza della FIFA. Il problema non è solo di Capo Verde o di chi sta andando al mondiale, ma delle rappresentatività dell’Europa al Mondiale. Non si può pensare che due nazionali come Italia e Portogallo debbano andare a giocare i playoff, questo meccanismo non è normale. È un trattamento di assoluto sfavore nei confronti dell’Europa che è messo in piedi solo per ragioni politiche e non sportive. Ceferin e Gravina devono farsi sentire, ormai per questo mondiale è stato definito il processo di qualificazione, ma messa alle spalle l’edizione del 2026 l’Europa deve prendersi un ruolo politico per tutelare se stessa e per fare in modo che si definisca di nuovo la governance del calcio mondiale. Ora noi dobbiamo sperare solo che la nostra nazionale si qualifichi a questo mondiale".