L'Inter interrompe a 7 la sua striscia di vittorie dopo la sconfitta tra le polemiche e in parte inaspettata al Maradona contro un Napoli incerottato e reduce da due ko cocenti e in casa nerazzurra tornano ad aleggiare vecchi fantasmi. Come nella scorsa stagione, gli scontri diretti sono ancora il tallone d'Achille di Lautaro e compagni: zero successi contro Napoli, Juve e Milan sotto la guida Inzaghi, sconfitte con i partenopei e con i bianconeri in questo primo scorcio di stagione, dove l'unico acuto rimane la vittoria all'Olimpico contro la Roma. Polemiche arbitrali a parte, l'Inter si è sciolta come neve al sole nella ripresa dopo un ottimo primo tempo in cui solo sfortuna e imprecisione hanno impedito di trovare la via del gol.
Nei secondi 45', la retroguardia nerazzurra è incappata in errori e amnesie come non si vedeva da quasi un mese e mezzo, dall'incredibile 3-4 dell'Allianz Stadium contro la Juventus. Al Maradona Acerbi e compagni hanno perso equilibrio e certezze ritrovati, subendo secondo e terzo gol in modo inaccettabile. Per stessa ammissione di Chivu, i suoi ragazzi hanno concesso troppe palle scoperte su cui una squadra come il Napoli va a nozze. Sommer è tornato incerto come nella brutta serata di Torino, Akanji ha giocato la sua peggior partita da quando è arrivato e Acerbi è andato in sofferenza quando si è fatto prendere in velocità da Neres. E negli spazi troppo ampi lasciati al Napoli, McTominay e Anguissa hanno infilato la difesa come un coltello nel burro.
Dopo il rigore di Calhanoglu che ha riaperto il match, c'era ancora una mezzora più recupero per provare a recuperare il match, ma è venuta a mancare la lucidità e ha prevalso il nervosismo. Il botta e risposta tra Conte e capitan Lautaro e il parapiglia annesso sono andati tutto a vantaggio dei campioni d'Italia, mentre i nerazzurri hanno perso le misure e non sono più riusciti a recuperare. Il terzo gol, poi, ha di fatto mandato i titoli di coda e i successivi cambi sono anche stati fatti in funzione del turno infrasettimanale, quando a San Siro arriverà la Fiorentina.
Siamo solo all'ottava giornata e nulla è perduto ovviamente, ma tre sconfitte sul groppone sono tante e d'ora in poi bisogna limitare al lumicino altri passi falsi e soprattutto bisogna cambiare marcia quando ci sono punti in palio che valgono doppio. Un tabù per il quale Chivu sta ancora cercando una cura.
di Napoli Magazine
26/10/2025 - 17:44
L'Inter interrompe a 7 la sua striscia di vittorie dopo la sconfitta tra le polemiche e in parte inaspettata al Maradona contro un Napoli incerottato e reduce da due ko cocenti e in casa nerazzurra tornano ad aleggiare vecchi fantasmi. Come nella scorsa stagione, gli scontri diretti sono ancora il tallone d'Achille di Lautaro e compagni: zero successi contro Napoli, Juve e Milan sotto la guida Inzaghi, sconfitte con i partenopei e con i bianconeri in questo primo scorcio di stagione, dove l'unico acuto rimane la vittoria all'Olimpico contro la Roma. Polemiche arbitrali a parte, l'Inter si è sciolta come neve al sole nella ripresa dopo un ottimo primo tempo in cui solo sfortuna e imprecisione hanno impedito di trovare la via del gol.
Nei secondi 45', la retroguardia nerazzurra è incappata in errori e amnesie come non si vedeva da quasi un mese e mezzo, dall'incredibile 3-4 dell'Allianz Stadium contro la Juventus. Al Maradona Acerbi e compagni hanno perso equilibrio e certezze ritrovati, subendo secondo e terzo gol in modo inaccettabile. Per stessa ammissione di Chivu, i suoi ragazzi hanno concesso troppe palle scoperte su cui una squadra come il Napoli va a nozze. Sommer è tornato incerto come nella brutta serata di Torino, Akanji ha giocato la sua peggior partita da quando è arrivato e Acerbi è andato in sofferenza quando si è fatto prendere in velocità da Neres. E negli spazi troppo ampi lasciati al Napoli, McTominay e Anguissa hanno infilato la difesa come un coltello nel burro.
Dopo il rigore di Calhanoglu che ha riaperto il match, c'era ancora una mezzora più recupero per provare a recuperare il match, ma è venuta a mancare la lucidità e ha prevalso il nervosismo. Il botta e risposta tra Conte e capitan Lautaro e il parapiglia annesso sono andati tutto a vantaggio dei campioni d'Italia, mentre i nerazzurri hanno perso le misure e non sono più riusciti a recuperare. Il terzo gol, poi, ha di fatto mandato i titoli di coda e i successivi cambi sono anche stati fatti in funzione del turno infrasettimanale, quando a San Siro arriverà la Fiorentina.
Siamo solo all'ottava giornata e nulla è perduto ovviamente, ma tre sconfitte sul groppone sono tante e d'ora in poi bisogna limitare al lumicino altri passi falsi e soprattutto bisogna cambiare marcia quando ci sono punti in palio che valgono doppio. Un tabù per il quale Chivu sta ancora cercando una cura.