A “1 Football Club”, programma radiofonico in onda su 1 Station Radio, è intervenuto Iacopo Mirabella, speaker di Radio Romanista. Di seguito, un estratto dell’intervista.
Dopo la brutta sconfitta in Europa League, quali saranno le scelte di Gasperini dal primo minuto?
“Gara anomala con tre rigori sbagliati in cinque minuti, ma questo inciderà sulle scelte del mister, il quale ha parlato di calciatori fisicamente stanchi. Svilar, Celik, Mancini, N'Dicka, Rensch in ballottaggio con Wesley, Koné, Cristante, Angelino, Soulé, Pellegrini, Ferguson in ballottaggio con Dovbyk, perché nessuno dei due ha ancora convinto al 100% Gasperini".
Ieri è circolato un vocale di Francesco Totti, diventato virale sui social, dopo i tre rigori sbagliati dalla Roma. Secondo lei, un suo ritorno in giallorosso, ovviamente nelle vesti di dirigente, sarebbe utile?
“Quando ci sarà un progetto con una forma ben definita, sì. Forse l’errore più grande di Totti è stato non aver trovato una vera strada una volta appesi gli scarpini al chiodo. Totti ha provato a fare il procuratore, poi ha avuto un’esperienza in dirigenza giallorossa, ma quella era una situazione molto particolare. È sempre stato visto come qualcosa di un po’ forzato, come se dovesse per forza indossare il completo con lo stemma della Roma solo perché è Totti. Naturalmente una figura come la sua è sempre ben accetta: è un onore averlo in società, perché indirizza e rappresenta tanto. Però serve un progetto solido. Nell’attuale Roma con Ranieri, Gasperini allenatore, Massara direttore sportivo, allora ti dico sì, Totti in questa struttura ci starebbe benissimo. Ma Totti nella precedente società, con Souloukou e Ghisolfi, assolutamente no. Oggi la Roma è una società molto più ‘romanista’, anche nei valori, per il passato e per il percorso dei professionisti che la compongono. Penso che il ritorno di Totti, in un contesto del genere, potrebbe avere senso. Questo ha fatto sì che anche Gasperini si sia integrato molto bene in questa realtà. All’inizio ci sono stati tanti dibattiti: perché Gasperini? È antipatico! La piazza di Roma la conosciamo bene. Invece si è rivelato un grande allenatore, uno che lavora e pensa solo al campo. Ti dico anche che, caratterialmente, mi ha stupito: è tranquillo, simpatico, risponde con garbo alle domande in conferenza stampa. Da questo punto di vista è stato un po’ rivalutato umanamente da tutta la piazza. Oggi è un pilastro della società, una colonna che si fa sentire. Speriamo che questo progetto duri i tre anni previsti".
Ha parlato prima di Dovbyk: quanto è stato davvero vicino al Napoli l’attaccante ucraino?
“È stato molto vicino alla cessione, ti dico la verità. Dovbyk, così come Pellegrini, erano giocatori con le valigie pronte. Purtroppo, a causa dei paletti imposti dal fair play finanziario, si aspettava un’offerta importante che però non è mai arrivata sul tavolo di Massara. Per questo la Roma si è trovata costretta a trattenere questi giocatori. L’inizio di stagione, ovviamente, non è stato semplice nemmeno dal punto di vista mentale: parliamo di calciatori che sanno di non rientrare pienamente nel progetto tecnico di Gasperini, ma che poi si ritrovano a dover dare tutto per la squadra. Il Napoli era interessato a Dovbyk, così come il Milan — forse ancora di più il Milan, direi. Si era parlato addirittura di un’ipotesi di scambio con Gimenez, ma, alla fine, è saltato tutto. E direi che, alla fine, è andata bene così: a me personalmente Dovbyk piace tantissimo, è un giocatore molto funzionale alla Serie A, ‘tanta roba’, come si dice. Vedremo a gennaio cosa succederà, se ci sarà l’intenzione di cambiare qualcosa lì davanti. Sicuramente un acquisto offensivo arriverà. Intanto c’è grande curiosità per vedere anche Bailey all’opera, perché potrebbe essere il giocatore più adatto, per caratteristiche, al tipo di calcio che ha in mente Gasperini. In questo momento il reparto offensivo non sta funzionando al meglio anche perché manca Dybala, e quando manca Dybala è sempre un grande problema. Bailey, preso per completare il pacchetto, è un giocatore funzionale ma serve tempo. Gasperini ora sta puntando molto sulla difesa, che è sicuramente il reparto più solido e più forte della Roma".
di Napoli Magazine
04/10/2025 - 12:24
A “1 Football Club”, programma radiofonico in onda su 1 Station Radio, è intervenuto Iacopo Mirabella, speaker di Radio Romanista. Di seguito, un estratto dell’intervista.
Dopo la brutta sconfitta in Europa League, quali saranno le scelte di Gasperini dal primo minuto?
“Gara anomala con tre rigori sbagliati in cinque minuti, ma questo inciderà sulle scelte del mister, il quale ha parlato di calciatori fisicamente stanchi. Svilar, Celik, Mancini, N'Dicka, Rensch in ballottaggio con Wesley, Koné, Cristante, Angelino, Soulé, Pellegrini, Ferguson in ballottaggio con Dovbyk, perché nessuno dei due ha ancora convinto al 100% Gasperini".
Ieri è circolato un vocale di Francesco Totti, diventato virale sui social, dopo i tre rigori sbagliati dalla Roma. Secondo lei, un suo ritorno in giallorosso, ovviamente nelle vesti di dirigente, sarebbe utile?
“Quando ci sarà un progetto con una forma ben definita, sì. Forse l’errore più grande di Totti è stato non aver trovato una vera strada una volta appesi gli scarpini al chiodo. Totti ha provato a fare il procuratore, poi ha avuto un’esperienza in dirigenza giallorossa, ma quella era una situazione molto particolare. È sempre stato visto come qualcosa di un po’ forzato, come se dovesse per forza indossare il completo con lo stemma della Roma solo perché è Totti. Naturalmente una figura come la sua è sempre ben accetta: è un onore averlo in società, perché indirizza e rappresenta tanto. Però serve un progetto solido. Nell’attuale Roma con Ranieri, Gasperini allenatore, Massara direttore sportivo, allora ti dico sì, Totti in questa struttura ci starebbe benissimo. Ma Totti nella precedente società, con Souloukou e Ghisolfi, assolutamente no. Oggi la Roma è una società molto più ‘romanista’, anche nei valori, per il passato e per il percorso dei professionisti che la compongono. Penso che il ritorno di Totti, in un contesto del genere, potrebbe avere senso. Questo ha fatto sì che anche Gasperini si sia integrato molto bene in questa realtà. All’inizio ci sono stati tanti dibattiti: perché Gasperini? È antipatico! La piazza di Roma la conosciamo bene. Invece si è rivelato un grande allenatore, uno che lavora e pensa solo al campo. Ti dico anche che, caratterialmente, mi ha stupito: è tranquillo, simpatico, risponde con garbo alle domande in conferenza stampa. Da questo punto di vista è stato un po’ rivalutato umanamente da tutta la piazza. Oggi è un pilastro della società, una colonna che si fa sentire. Speriamo che questo progetto duri i tre anni previsti".
Ha parlato prima di Dovbyk: quanto è stato davvero vicino al Napoli l’attaccante ucraino?
“È stato molto vicino alla cessione, ti dico la verità. Dovbyk, così come Pellegrini, erano giocatori con le valigie pronte. Purtroppo, a causa dei paletti imposti dal fair play finanziario, si aspettava un’offerta importante che però non è mai arrivata sul tavolo di Massara. Per questo la Roma si è trovata costretta a trattenere questi giocatori. L’inizio di stagione, ovviamente, non è stato semplice nemmeno dal punto di vista mentale: parliamo di calciatori che sanno di non rientrare pienamente nel progetto tecnico di Gasperini, ma che poi si ritrovano a dover dare tutto per la squadra. Il Napoli era interessato a Dovbyk, così come il Milan — forse ancora di più il Milan, direi. Si era parlato addirittura di un’ipotesi di scambio con Gimenez, ma, alla fine, è saltato tutto. E direi che, alla fine, è andata bene così: a me personalmente Dovbyk piace tantissimo, è un giocatore molto funzionale alla Serie A, ‘tanta roba’, come si dice. Vedremo a gennaio cosa succederà, se ci sarà l’intenzione di cambiare qualcosa lì davanti. Sicuramente un acquisto offensivo arriverà. Intanto c’è grande curiosità per vedere anche Bailey all’opera, perché potrebbe essere il giocatore più adatto, per caratteristiche, al tipo di calcio che ha in mente Gasperini. In questo momento il reparto offensivo non sta funzionando al meglio anche perché manca Dybala, e quando manca Dybala è sempre un grande problema. Bailey, preso per completare il pacchetto, è un giocatore funzionale ma serve tempo. Gasperini ora sta puntando molto sulla difesa, che è sicuramente il reparto più solido e più forte della Roma".