Calcio
ON AIR - Salvione: "Napoli, sconfitta salutare contro il City, Conte è diventato più moderno, rotazioni inevitabili"
20.09.2025 12:21 di Napoli Magazine
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A “1 Football Club”, programma radiofonico in onda su 1 Station Radio, è intervenuto Pasquale Salvione, coordinatore del Corriere dello Sport online. Di seguito, un estratto dell’intervista.

In genere i derby vengono vinti da chi ci arriva peggio: potrebbe essere il turno della Lazio?

“Ma sai, i derby sfuggono sempre a ogni pronostico. Spesso, come dici tu, chi ci arriva peggio ha addirittura una chance in più. Però domenica scorsa hanno perso entrambe, quindi sarà complicato per tutte e due dal punto di vista dell’approccio. La pressione a Roma è enorme: quando c’è il derby la tensione è altissima, e questo rende difficile essere lucidi e attenti a tutti i particolari. Ti parlo anche dal punto di vista dei tifosi: la pressione ti mette addosso quell’ansia che ti impedisce di ragionare con calma. Per gli allenatori sarà decisivo saperla gestire. Sarri di derby ne ha già giocati e qualcuno lo ha anche vinto, quindi ha un bilancio positivo. Gasperini invece è all’esordio in questa sfida particolare: vedremo cosa riuscirà a trasmettere ai suoi giocatori. Senza dimenticare che si giocherà a un orario insolito, le 12:30, con temperature che non sono certo ideali per lo spettacolo”.

Secondo lei, tra le italiane, chi esce rinvigorita da questa tre giorni di Champions League?

“Io credo che la Juventus abbia dimostrato grande carattere: sembrava una partita quasi impossibile, ma ha dato segnali importanti contro un avversario complicato. Bene anche l’Inter, che ha ritrovato il successo dopo le difficoltà in campionato: è stato salutare. E voglio allinearmi a Conte nel dire che anche il Napoli ne esce fortificato. A Manchester ha pesato l’espulsione di Di Lorenzo che ha condizionato tutta la gara, ma la squadra ha imparato che durante la stagione ci saranno momenti in cui dovrà saper soffrire. Secondo me l’esercizio di resistenza fatto in quell’occasione tornerà utile più avanti: è la dimostrazione che anche da una sconfitta si può trarre qualcosa di positivo, anche perché, di fatto, nella passata stagione i ragazzi di Conte non erano mai andati in inferiorità numerica".

Quindi la considera una sconfitta salutare, una di quelle che insegnano qualcosa?

“Sì, la vedo così. Durante la stagione possono capitare situazioni negative, come restare in dieci per settanta minuti. L’anno scorso non era mai successo, e in un certo senso a Manchester ci si è allenati anche a questo. Dirlo sembra paradossale dopo una sconfitta, ma pensare di fare risultato per settanta minuti in dieci all’Etihad era quasi impossibile. Da quella partita bisogna portare via almeno l’esperienza: secondo me sarà utile".

So che non è solito giudicare le scelte degli altri, tantomeno di un allenatore vincente come Antonio Conte, ma se si fosse trovato al suo posto avrebbe tolto anche lei Kevin De Bruyne?

“No, non ho avuto dubbi su quel cambio. Non perché ci fosse una motivazione particolare, ma perché in quel momento serviva cambiare assetto. Dovevi pensare a giocare con una sola punta e restare compatto, magari provando a ripartire. Probabilmente Conte è arrivato un po’ tardi a inserire Neres, ma quando ha scelto di passare al 5-3-1, serviva uno come lui che potesse darti velocità o una giocata in contropiede. Il centrocampo non lo potevi toccare: i titolari erano intoccabili. Dovevi sacrificare un offensivo, e credo che De Bruyne fosse quello meno utile in quel tipo di partita. Avevi uno 0,1% di possibilità di creare qualcosa, e forse Politano poteva darti più di lui". 

Lunedì sera, in vista della sfida contro il Pisa, si aspetta turnover in casa Napoli?

“Questo è un tema che mi incuriosisce molto. Conte in passato è stato etichettato come un allenatore difensivista, ma oggi non è più così. A Manchester lo abbiamo visto fare pressing alto, uomo contro uomo, addirittura nella metà campo avversaria. È un Conte diverso, più moderno. Le rotazioni saranno inevitabilmente un tema cruciale della stagione del Napoli: l’anno scorso non appartenevano alla squadra, quest’anno invece sì. Ma attenzione: la settimana successiva non ci saranno impegni infrasettimanali. In teoria, quindi, Conte potrebbe permettersi di gestire le scelte soprattutto in base alla condizione fisica. Anche perché, come diceva Benitez, i cicli dei sette partite iniziano a pesare solo dalla quarta o quinta partita in poi. Per ora, secondo me, Conte può fare valutazioni semplici contro il Pisa, senza stravolgere troppo. Poi penserà al Milan la domenica successiva, che è l’appuntamento più importante". 

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ON AIR - Salvione: "Napoli, sconfitta salutare contro il City, Conte è diventato più moderno, rotazioni inevitabili"

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20/09/2025 - 12:21

A “1 Football Club”, programma radiofonico in onda su 1 Station Radio, è intervenuto Pasquale Salvione, coordinatore del Corriere dello Sport online. Di seguito, un estratto dell’intervista.

In genere i derby vengono vinti da chi ci arriva peggio: potrebbe essere il turno della Lazio?

“Ma sai, i derby sfuggono sempre a ogni pronostico. Spesso, come dici tu, chi ci arriva peggio ha addirittura una chance in più. Però domenica scorsa hanno perso entrambe, quindi sarà complicato per tutte e due dal punto di vista dell’approccio. La pressione a Roma è enorme: quando c’è il derby la tensione è altissima, e questo rende difficile essere lucidi e attenti a tutti i particolari. Ti parlo anche dal punto di vista dei tifosi: la pressione ti mette addosso quell’ansia che ti impedisce di ragionare con calma. Per gli allenatori sarà decisivo saperla gestire. Sarri di derby ne ha già giocati e qualcuno lo ha anche vinto, quindi ha un bilancio positivo. Gasperini invece è all’esordio in questa sfida particolare: vedremo cosa riuscirà a trasmettere ai suoi giocatori. Senza dimenticare che si giocherà a un orario insolito, le 12:30, con temperature che non sono certo ideali per lo spettacolo”.

Secondo lei, tra le italiane, chi esce rinvigorita da questa tre giorni di Champions League?

“Io credo che la Juventus abbia dimostrato grande carattere: sembrava una partita quasi impossibile, ma ha dato segnali importanti contro un avversario complicato. Bene anche l’Inter, che ha ritrovato il successo dopo le difficoltà in campionato: è stato salutare. E voglio allinearmi a Conte nel dire che anche il Napoli ne esce fortificato. A Manchester ha pesato l’espulsione di Di Lorenzo che ha condizionato tutta la gara, ma la squadra ha imparato che durante la stagione ci saranno momenti in cui dovrà saper soffrire. Secondo me l’esercizio di resistenza fatto in quell’occasione tornerà utile più avanti: è la dimostrazione che anche da una sconfitta si può trarre qualcosa di positivo, anche perché, di fatto, nella passata stagione i ragazzi di Conte non erano mai andati in inferiorità numerica".

Quindi la considera una sconfitta salutare, una di quelle che insegnano qualcosa?

“Sì, la vedo così. Durante la stagione possono capitare situazioni negative, come restare in dieci per settanta minuti. L’anno scorso non era mai successo, e in un certo senso a Manchester ci si è allenati anche a questo. Dirlo sembra paradossale dopo una sconfitta, ma pensare di fare risultato per settanta minuti in dieci all’Etihad era quasi impossibile. Da quella partita bisogna portare via almeno l’esperienza: secondo me sarà utile".

So che non è solito giudicare le scelte degli altri, tantomeno di un allenatore vincente come Antonio Conte, ma se si fosse trovato al suo posto avrebbe tolto anche lei Kevin De Bruyne?

“No, non ho avuto dubbi su quel cambio. Non perché ci fosse una motivazione particolare, ma perché in quel momento serviva cambiare assetto. Dovevi pensare a giocare con una sola punta e restare compatto, magari provando a ripartire. Probabilmente Conte è arrivato un po’ tardi a inserire Neres, ma quando ha scelto di passare al 5-3-1, serviva uno come lui che potesse darti velocità o una giocata in contropiede. Il centrocampo non lo potevi toccare: i titolari erano intoccabili. Dovevi sacrificare un offensivo, e credo che De Bruyne fosse quello meno utile in quel tipo di partita. Avevi uno 0,1% di possibilità di creare qualcosa, e forse Politano poteva darti più di lui". 

Lunedì sera, in vista della sfida contro il Pisa, si aspetta turnover in casa Napoli?

“Questo è un tema che mi incuriosisce molto. Conte in passato è stato etichettato come un allenatore difensivista, ma oggi non è più così. A Manchester lo abbiamo visto fare pressing alto, uomo contro uomo, addirittura nella metà campo avversaria. È un Conte diverso, più moderno. Le rotazioni saranno inevitabilmente un tema cruciale della stagione del Napoli: l’anno scorso non appartenevano alla squadra, quest’anno invece sì. Ma attenzione: la settimana successiva non ci saranno impegni infrasettimanali. In teoria, quindi, Conte potrebbe permettersi di gestire le scelte soprattutto in base alla condizione fisica. Anche perché, come diceva Benitez, i cicli dei sette partite iniziano a pesare solo dalla quarta o quinta partita in poi. Per ora, secondo me, Conte può fare valutazioni semplici contro il Pisa, senza stravolgere troppo. Poi penserà al Milan la domenica successiva, che è l’appuntamento più importante".