Calcio
ON AIR - Taccola: "Napoli, la sconfitta col PSV Eindhoven pesa, la bravura della squadra e dell’allenatore starà nel trarre spunti positivi"
22.10.2025 11:58 di Napoli Magazine
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A "1 Football Club", programma radiofonico condotto da Luca Cerchione in onda su 1 Station Radio, è intervenuto Mirko Taccola, allenatore dello Scandicci ed ex difensore, fra le tante, di Napoli e Inter.
 
Mister, possiamo dire che, partita dopo partita, la mano di Chivu si cominci a vedere sull’Inter?  
 
"Sì, Chivu è stato molto bravo ad approfittare, tra virgolette, del lavoro di chi lo ha preceduto. Ora, però, sta piano piano aggiungendo qualcosa di suo, com’è giusto che sia. Credo abbia avuto il vantaggio di partire da una base solida, da una struttura di squadra consolidata da qualche anno. Adesso sta inserendo le sue idee e l’Inter, se così possiamo dire, sta sbocciando. Anche se, va detto, l’Inter negli ultimi anni è sempre stata ad altissimi livelli: questo è fuori discussione".
 
L’Inter probabilmente ha ancora oggi la rosa più competitiva della Serie A? 
 
"Sì, penso di sì. Anche se quest’anno vedo una Serie A molto più competitiva rispetto agli altri anni. In passato le squadre di vertice se la giocavano in una lotta a due, mentre quest’anno la rosa delle pretendenti si è allargata. E questo fa bene al calcio italiano, al movimento in generale: rende tutto più appassionante, anche per chi guarda da fuori".
 
Così come abbiamo riconosciuto a Conte i meriti per lo scudetto della passata stagione, possiamo dire che i risultati altalenanti di quest’anno – soprattutto la pesante sconfitta di ieri – siano anche responsabilità sua? 
 
"Allora, partiamo da un presupposto: il Napoli non è stato l’unico. Ieri sera, in Champions League, abbiamo visto risultati tennistici su molti campi. Detto questo, il PSV è sicuramente una buona squadra, ma non è così superiore al Napoli. Ieri ci sono stati errori individuali evidenti, soprattutto in difesa. Conte ha le sue responsabilità, e lo ha ammesso davanti alle telecamere, ma ha anche fatto un’analisi che condivido: ha parlato di cambiamento. E quando inserisci così tanti nuovi giocatori in una rosa non è semplice. Il Napoli ha acquistato calciatori di grande valore, ma se l’ambiente e i compagni non li aiutano a capire la realtà di Napoli, qualche problema può emergere. Da valori aggiunti possono diventare pesi. Credo che il Napoli debba assorbire questa sconfitta come un inciampo, ritrovare energie mentali e prepararsi al meglio alla prossima gara di campionato. L’analisi di Conte va tenuta in considerazione, assolutamente".
 
Ha accennato a qualche problematica nello spogliatoio. Può approfondire? 
 
"Lui ha parlato di prosecuzione del lavoro, e chi arriva in una squadra deve capire dove è arrivato. Allo stesso tempo, chi già è lì deve far capire ai nuovi l’ambiente in cui si trovano. Probabilmente Conte si riferiva proprio a questo: chi è arrivato di recente, per personalità e carisma, forse si è imposto su chi c’era già, ma non nel modo giusto. Credo che intendesse dire questo".
 
A chi si riferisce nello specifico? 
 
"Credo che lo abbia già detto lui stesso. Ha parlato di nuovi giocatori, quindi parto dall’acquisto più importante, De Bruyne, passando per Lucca e gli altri, ma non penso che il problema sia solo quello. Il Napoli aveva una struttura consolidata, che l’anno scorso ha vinto lo scudetto. Si è cercato di migliorare quella base, ampliando la rosa per affrontare la Champions e le altre competizioni. Ma secondo me, oggi, il Napoli non è ancora squadra come lo era l’anno scorso".
 
Cosa deve aspettarsi il Napoli dalla sfida con l’Inter? 
 
"Sabato è un’altra storia. Sicuramente, dal punto di vista emotivo, questo risultato pesa, ma la bravura della squadra e dell’allenatore starà nel trarre spunti positivi da questa sconfitta. Bisogna trasformare la rabbia in energia per affrontare al meglio la prossima partita, e non subire psicologicamente il 6-2. Quella partita è andata, ora va messa alle spalle, cercando di trarne gli insegnamenti giusti".
 
Regge la scusa dei troppi nuovi calciatori? 
 
"Non è una scusa valida, ma Conte non ha cercato alibi: ha fatto una constatazione. Cambiare così tanto non è facile, anche se prendi giocatori forti. Il punto è capire che impatto hanno questi nuovi innesti su chi già c’era. Ti faccio un esempio: se arriva De Bruyne, che è un campione, bisogna capire che effetto ha sulla squadra, sul gruppo. È questo il vero nodo".
 
E proprio su De Bruyne, Mister, lei come lo ha visto ieri? 
 
"Guarda, io mi prendo ancora un po’ di tempo per giudicarlo. Sappiamo che viene da un lungo infortunio e da un periodo di inattività. Però ieri, atleticamente, l’ho visto bene. Quindi voglio aspettare ancora un po’ prima di dare un giudizio definitivo. Certo, ad oggi sembra ancora avulso dal Napoli".
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22/10/2025 - 11:58

A "1 Football Club", programma radiofonico condotto da Luca Cerchione in onda su 1 Station Radio, è intervenuto Mirko Taccola, allenatore dello Scandicci ed ex difensore, fra le tante, di Napoli e Inter.
 
Mister, possiamo dire che, partita dopo partita, la mano di Chivu si cominci a vedere sull’Inter?  
 
"Sì, Chivu è stato molto bravo ad approfittare, tra virgolette, del lavoro di chi lo ha preceduto. Ora, però, sta piano piano aggiungendo qualcosa di suo, com’è giusto che sia. Credo abbia avuto il vantaggio di partire da una base solida, da una struttura di squadra consolidata da qualche anno. Adesso sta inserendo le sue idee e l’Inter, se così possiamo dire, sta sbocciando. Anche se, va detto, l’Inter negli ultimi anni è sempre stata ad altissimi livelli: questo è fuori discussione".
 
L’Inter probabilmente ha ancora oggi la rosa più competitiva della Serie A? 
 
"Sì, penso di sì. Anche se quest’anno vedo una Serie A molto più competitiva rispetto agli altri anni. In passato le squadre di vertice se la giocavano in una lotta a due, mentre quest’anno la rosa delle pretendenti si è allargata. E questo fa bene al calcio italiano, al movimento in generale: rende tutto più appassionante, anche per chi guarda da fuori".
 
Così come abbiamo riconosciuto a Conte i meriti per lo scudetto della passata stagione, possiamo dire che i risultati altalenanti di quest’anno – soprattutto la pesante sconfitta di ieri – siano anche responsabilità sua? 
 
"Allora, partiamo da un presupposto: il Napoli non è stato l’unico. Ieri sera, in Champions League, abbiamo visto risultati tennistici su molti campi. Detto questo, il PSV è sicuramente una buona squadra, ma non è così superiore al Napoli. Ieri ci sono stati errori individuali evidenti, soprattutto in difesa. Conte ha le sue responsabilità, e lo ha ammesso davanti alle telecamere, ma ha anche fatto un’analisi che condivido: ha parlato di cambiamento. E quando inserisci così tanti nuovi giocatori in una rosa non è semplice. Il Napoli ha acquistato calciatori di grande valore, ma se l’ambiente e i compagni non li aiutano a capire la realtà di Napoli, qualche problema può emergere. Da valori aggiunti possono diventare pesi. Credo che il Napoli debba assorbire questa sconfitta come un inciampo, ritrovare energie mentali e prepararsi al meglio alla prossima gara di campionato. L’analisi di Conte va tenuta in considerazione, assolutamente".
 
Ha accennato a qualche problematica nello spogliatoio. Può approfondire? 
 
"Lui ha parlato di prosecuzione del lavoro, e chi arriva in una squadra deve capire dove è arrivato. Allo stesso tempo, chi già è lì deve far capire ai nuovi l’ambiente in cui si trovano. Probabilmente Conte si riferiva proprio a questo: chi è arrivato di recente, per personalità e carisma, forse si è imposto su chi c’era già, ma non nel modo giusto. Credo che intendesse dire questo".
 
A chi si riferisce nello specifico? 
 
"Credo che lo abbia già detto lui stesso. Ha parlato di nuovi giocatori, quindi parto dall’acquisto più importante, De Bruyne, passando per Lucca e gli altri, ma non penso che il problema sia solo quello. Il Napoli aveva una struttura consolidata, che l’anno scorso ha vinto lo scudetto. Si è cercato di migliorare quella base, ampliando la rosa per affrontare la Champions e le altre competizioni. Ma secondo me, oggi, il Napoli non è ancora squadra come lo era l’anno scorso".
 
Cosa deve aspettarsi il Napoli dalla sfida con l’Inter? 
 
"Sabato è un’altra storia. Sicuramente, dal punto di vista emotivo, questo risultato pesa, ma la bravura della squadra e dell’allenatore starà nel trarre spunti positivi da questa sconfitta. Bisogna trasformare la rabbia in energia per affrontare al meglio la prossima partita, e non subire psicologicamente il 6-2. Quella partita è andata, ora va messa alle spalle, cercando di trarne gli insegnamenti giusti".
 
Regge la scusa dei troppi nuovi calciatori? 
 
"Non è una scusa valida, ma Conte non ha cercato alibi: ha fatto una constatazione. Cambiare così tanto non è facile, anche se prendi giocatori forti. Il punto è capire che impatto hanno questi nuovi innesti su chi già c’era. Ti faccio un esempio: se arriva De Bruyne, che è un campione, bisogna capire che effetto ha sulla squadra, sul gruppo. È questo il vero nodo".
 
E proprio su De Bruyne, Mister, lei come lo ha visto ieri? 
 
"Guarda, io mi prendo ancora un po’ di tempo per giudicarlo. Sappiamo che viene da un lungo infortunio e da un periodo di inattività. Però ieri, atleticamente, l’ho visto bene. Quindi voglio aspettare ancora un po’ prima di dare un giudizio definitivo. Certo, ad oggi sembra ancora avulso dal Napoli".