Antonio Corbo, giornalista, ha commentato sulle colonne de La Repubblica la vittoria del Napoli contro la Salernitana all'Arechi per 0-2: "La sesta vittoria, quarta esterna, restituisce per un’ora il Napoli dello scorso anno. In varie declinazioni. Sopporta bene l’assenza di Osimhen, si compiace del gol di Raspadori e della sua prova di qualità. Si è ritrovato nel suo ideale habitat. Ma la squadra si mostra anche solida nella vecchia struttura. Lascia fuori fino alla ripresa tutti i nuovi. Interessante osservazione: aiuta a capire perché il Napoli di Garcia abbia dopo 11 gare 8 punti meno del Napoli capolista di Spalletti. Esce meno forte dal mercato. Non tutte le responsabilità vanno al cambio di panchine. Avrà contribuito anche la nuova formazione di manager, il divario in classifica almeno per ora riconosce accanto allo stesso presidente i valori della campagna di Giuntoli su quella di un gruppo indefinito, gestito da Micheli, Mantovani e Meluso arrivato a tempo scaduto. Il gol di Raspadori ne ha confermato i pregi nel raggio dei 25 metri, è sempre più pericoloso Kvaratskhelia sulla fascia sinistra e generoso nei rientri, Lobotka migliore in campo ha recuperato palla e ribaltato il gioco in avanti, favorito anche dalla libertà che gli concedeva Inzaghi pur di darne altrettanta all’estroso Dia. La difesa rassicura sulle condizioni di Rrahmani, sconvolto dal Milan l’altra domenica e sul contributo di Olivera, superiore all’ultimo Mario Rui. Vittoria meritata per il Napoli e per Garcia. Che al sorriso del vincitore alterna il volto accigliato della vittima. Meriti ne ha, come la dignità nel subire critiche. Ma erano i suoi risultati finora deludenti a tradirlo. Non si sarebbe altrimenti tuffato nei marosi di Castel Volturno il presidente per salvarlo".
di Napoli Magazine
05/11/2023 - 09:24
Antonio Corbo, giornalista, ha commentato sulle colonne de La Repubblica la vittoria del Napoli contro la Salernitana all'Arechi per 0-2: "La sesta vittoria, quarta esterna, restituisce per un’ora il Napoli dello scorso anno. In varie declinazioni. Sopporta bene l’assenza di Osimhen, si compiace del gol di Raspadori e della sua prova di qualità. Si è ritrovato nel suo ideale habitat. Ma la squadra si mostra anche solida nella vecchia struttura. Lascia fuori fino alla ripresa tutti i nuovi. Interessante osservazione: aiuta a capire perché il Napoli di Garcia abbia dopo 11 gare 8 punti meno del Napoli capolista di Spalletti. Esce meno forte dal mercato. Non tutte le responsabilità vanno al cambio di panchine. Avrà contribuito anche la nuova formazione di manager, il divario in classifica almeno per ora riconosce accanto allo stesso presidente i valori della campagna di Giuntoli su quella di un gruppo indefinito, gestito da Micheli, Mantovani e Meluso arrivato a tempo scaduto. Il gol di Raspadori ne ha confermato i pregi nel raggio dei 25 metri, è sempre più pericoloso Kvaratskhelia sulla fascia sinistra e generoso nei rientri, Lobotka migliore in campo ha recuperato palla e ribaltato il gioco in avanti, favorito anche dalla libertà che gli concedeva Inzaghi pur di darne altrettanta all’estroso Dia. La difesa rassicura sulle condizioni di Rrahmani, sconvolto dal Milan l’altra domenica e sul contributo di Olivera, superiore all’ultimo Mario Rui. Vittoria meritata per il Napoli e per Garcia. Che al sorriso del vincitore alterna il volto accigliato della vittima. Meriti ne ha, come la dignità nel subire critiche. Ma erano i suoi risultati finora deludenti a tradirlo. Non si sarebbe altrimenti tuffato nei marosi di Castel Volturno il presidente per salvarlo".