Calcio
REPUBBLICA - Juventus, audizione choc di Lombardo: "Alcune squadre, come Cagliari e Atalanta, facevano da banca per permettere ai bianconeri di fare plusvalenze"
03.03.2023 08:46 di Napoli Magazine
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La Repubblica è tornata sul caso plusvalenze della Juventus, soffermandosi su alcune dichiarazioni di Maurizio Lombardo, ex segretario generale dei bianconeri: "Una busta chiusa, consegnata di persona da Cesare Gabasio al 4° piano di via Rosellini 4 a Milano: la sede della Lega Calcio. Luogo insolito per dare al consigliere neo eletto Stefano Campoccia la side letter che celava il patto occulto con l’Udinese di cui lui è il vicepresidente. Ma il 19 luglio 2018 il legale della Juventus aveva fretta di consegnargli l’impegno di riacquisto. Ne chiedono conto i pm che hanno messo sotto scacco la Juve a Maurizio Lombardo, l’ex segretario generale che si occupava dei contratti, prima di essere fatto fuori dopo 9 anni «in 5 minuti», quando il 29 ottobre 2020 gli dicono: «Paolo Morganti è più manager di te»". Il 17 febbraio, ascoltato in procura, Maurizio Lombardo attacca gli ex colleghi e su Paratici dichiara: «Aveva smanie di onnipotenza, voleva acquistare giocatori anche tramite altre squadre per ostacolare le altre». E si trasforma nel teste chiave: spiega che alcune società hanno fatto «da banca» per permettere alla Juventus di fare le plusvalenze. Ed era proprio lui a custodire le side letter «in una valigetta, sempre con me, anche a casa», perché poteva capitare «anche di notte» di essere chiamato da Paratici. «C’erano quelle del Cagliari, dell’Atalanta..», erano «firmate», gli dicevano «tienile tu» perché «era meglio che non uscissero». Fa importanti ammissioni ai pm che gli chiedono di Cerri, Mandragora, Orsolini, Demiral, Traorè, Mulè, Audero, Peeters. Con l’Atalanta snocciola precisi i debiti: «14,5 milioni: 4 per Mattiello, 4 per Muratore, 3,5 per Caldara, 3 per Romero». I calciatori sapevano degli accordi? «Sì, le scritture erano rassicurazioni». Il testo «era predisposto» da Gabasio, «il cui ruolo è cresciuto dopo Marotta, che era più prudente. Dopo di lui non c’era più un’operazione che teneva». Le side letter non venivano depositate in Lega: «Altrimenti non si poteva registrare la plusvalenza». Erano uscite nuove regole. La spia si accese «con Mandragora all’Udinese per 20 milioni: si rendono conto che con questa recompra non potevano più registrarla subito». Un contratto «strano»: «Era ancora il periodo di Marotta e io chiesi: perché ce lo riprendiamo che non giocherà mai nella Juventus? Mi dissero che avevamo un obbligo»".

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REPUBBLICA - Juventus, audizione choc di Lombardo: "Alcune squadre, come Cagliari e Atalanta, facevano da banca per permettere ai bianconeri di fare plusvalenze"

di Napoli Magazine

03/03/2023 - 08:46

La Repubblica è tornata sul caso plusvalenze della Juventus, soffermandosi su alcune dichiarazioni di Maurizio Lombardo, ex segretario generale dei bianconeri: "Una busta chiusa, consegnata di persona da Cesare Gabasio al 4° piano di via Rosellini 4 a Milano: la sede della Lega Calcio. Luogo insolito per dare al consigliere neo eletto Stefano Campoccia la side letter che celava il patto occulto con l’Udinese di cui lui è il vicepresidente. Ma il 19 luglio 2018 il legale della Juventus aveva fretta di consegnargli l’impegno di riacquisto. Ne chiedono conto i pm che hanno messo sotto scacco la Juve a Maurizio Lombardo, l’ex segretario generale che si occupava dei contratti, prima di essere fatto fuori dopo 9 anni «in 5 minuti», quando il 29 ottobre 2020 gli dicono: «Paolo Morganti è più manager di te»". Il 17 febbraio, ascoltato in procura, Maurizio Lombardo attacca gli ex colleghi e su Paratici dichiara: «Aveva smanie di onnipotenza, voleva acquistare giocatori anche tramite altre squadre per ostacolare le altre». E si trasforma nel teste chiave: spiega che alcune società hanno fatto «da banca» per permettere alla Juventus di fare le plusvalenze. Ed era proprio lui a custodire le side letter «in una valigetta, sempre con me, anche a casa», perché poteva capitare «anche di notte» di essere chiamato da Paratici. «C’erano quelle del Cagliari, dell’Atalanta..», erano «firmate», gli dicevano «tienile tu» perché «era meglio che non uscissero». Fa importanti ammissioni ai pm che gli chiedono di Cerri, Mandragora, Orsolini, Demiral, Traorè, Mulè, Audero, Peeters. Con l’Atalanta snocciola precisi i debiti: «14,5 milioni: 4 per Mattiello, 4 per Muratore, 3,5 per Caldara, 3 per Romero». I calciatori sapevano degli accordi? «Sì, le scritture erano rassicurazioni». Il testo «era predisposto» da Gabasio, «il cui ruolo è cresciuto dopo Marotta, che era più prudente. Dopo di lui non c’era più un’operazione che teneva». Le side letter non venivano depositate in Lega: «Altrimenti non si poteva registrare la plusvalenza». Erano uscite nuove regole. La spia si accese «con Mandragora all’Udinese per 20 milioni: si rendono conto che con questa recompra non potevano più registrarla subito». Un contratto «strano»: «Era ancora il periodo di Marotta e io chiesi: perché ce lo riprendiamo che non giocherà mai nella Juventus? Mi dissero che avevamo un obbligo»".