Cultura & Gossip
INFO - Agenda settimanale degli spettacoli dal 10 a 16 novembre in Campania, programmati dal Circuito Teatro Pubblico Campano
07.11.2025 15:59 di Napoli Magazine
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Ecco l'Agenda settimanale degli spettacoli dal 10 al 16 novembre 2025 in Campania, programmati dal Circuito Teatro Pubblico Campano:

Teatro Italia di Acerra
Info 08118280134, 3333155417
Martedì 11 novembre, ore 20.45
Inaugurazione stagione teatrale 2025/2026

Teatro Metropolitan di Sant’Anastasia
Info 0815305696
Mercoledì 12 e giovedì 13 novembre, ore 20.45

Teatro Partenio di Avellino
Info 0825270961 - 3484072885 
Sabato 15, ore 20.45, e domenica 16 novembre, ore 18.00

A.G. Spettacoli
presenta

Carlo Buccirosso in

Qualcosa è andato storto
una commedia scritta e diretta da Carlo Buccirosso

con 
Elvira Zingone, Peppe Miale, Fiorella Zullo,
Stefania Aluzzi, Matteo Tugnoli, Fabrizio Miano

e con Tilde Spirito (nel ruolo della nonna)

costumi Zaira De Vincentis 
musiche Cosimo Lombardi
scenografie Gilda Cerullo

Corrado Postiglione è un avvocato di provincia, modesto e pieno di buone intenzioni, alle prese con clienti tanto popolari quanto complicati. Ma il suo vero campo di battaglia è la famiglia: un groviglio di parenti, affini e attriti, in eterno conflitto per beghe di ogni sorta. Nel tentativo di riconquistare una stima perduta e un po’ di pace (anche economica), Corrado si improvvisa acrobata del diritto, tra cavilli e stratagemmi. Ma il colpo basso arriva quando la malattia colpisce la madre, matriarca inflessibile e regista occulta delle vite familiari. 

E da lì, l’eredità – vera protagonista occulta – scatena un’escalation tragicomica fatta di sospetti, rancori e alleanze instabili. Zio Dodò, come lo chiamano in casa, si ritrova solo contro tutti in una battaglia legale (e morale) che nessun codice prevede, con il destino beffardo che lo mette alla prova nell’unico caso davvero personale: la sua stessa famiglia.
Una commedia amara e irresistibile sulla famiglia, le sue nevrosi e le sue verità indicibili. Con una domanda sospesa: si può vincere una causa senza perdersi?


Teatro Comunale Mario Scarpetta di Sala Consilina
Info 3498713124
Martedì 11 novembre, ore 20.45
Inaugurazione stagione teatrale 2025/2026

Teatro Eduardo De Filippo di Agropoli
Info 3247879696
Mercoledì 12 novembre, ore 20.45
Inaugurazione stagione teatrale 2025/2026

Teatro Garibaldi di Santa Maria Capua Vetere
Info 0823799612
Giovedì 13 novembre, ore 21.00

Teatro Di Costanzo Mattiello di Pompei
Info 0818577725, 3381890767
Da venerdì 14 a domenica 16 novembre 
(feriali ore 20.30, festivi ore 18.15)

Best Live
presenta

Giovanni Esposito in

Benvenuti in casa Esposito
Liberamente tratto da Benvenuti in casa Esposito di Pino Imperatore
uno spettacolo di Paolo Caiazzo, Pino Imperatore, Alessandro Siani

con
Nunzia Schiano 
Susy Del Giudice, Salvatore Misticone, Gennaro Silvestro, 
Carmen Pommella, Gianpiero Schiano, Aurora Benitozzi

musiche Andrea Sannino e Mauro Spenillo
scene Roberto Crea 
costumi Lisa Casillo

regia Alessandro Siani

Nessuno ha imposto a Tonino Esposito di fare il delinquente. Eppure lui vuole farlo a tutti i costi, anche se è sfigato e imbranato. Perché vuole mostrarsi forte agli occhi di tutti. 

E perché è ossessionato dal ricordo del padre Gennaro, che prima di essere ucciso è stato un boss potente e riverito nel rione Sanità, a Napoli.

Così Tonino, tra incubi e imbranataggini, resta coinvolto in una serie di tragicomiche disavventure che lo portano a scontrarsi con i familiari, con le spietate leggi della criminalità e con il capoclan Pietro De Luca detto ’o Tarramoto, che ha preso il posto del padre. 

E quando non ce la fa più, quando tutto e tutti si accaniscono contro di lui, va nell’antico Cimitero delle Fontanelle a conversare con un teschio che secondo la leggenda è appartenuto a un Capitano spagnolo.

Nel tentativo di riportarlo sulla strada dell’onestà, la capuzzella del Capitano si trasforma in un fantasma e si trasferisce a casa di Tonino. Dalla comica “collaborazione” tra i due nascono episodi esilaranti, che trovano il loro culmine nel periodo in cui Tonino, dopo aver messo nei guai ’o Tarramoto, viene messo agli arresti domiciliari dal capoclan e cade in depressione. 

Intorno a Tonino, al Capitano e a De Luca si muovono altri personaggi memorabili: Patrizia, moglie di Tonino, donna procace e autoritaria; Gaetano e Assunta, genitori di Patrizia, che si strapazzano di continuo; Manuela, vedova del boss Gennaro, donna dai nobili sentimenti; Tina, giovane figlia di Tonino e Patrizia, che combatte la condotta illegale del padre.

In casa Esposito non manca una presenza animalesca: Sansone, un’iguana del genere meditans, che fa da contrappunto a tutti i divertenti momenti della commedia. 

La commedia è un insieme di dialoghi irresistibili, colpi di scena e messaggi di grande valore etico, riporta gli aspetti più cafoni e ridicoli della criminalità, rispolvera la grande tradizione comica napoletana e fa ridere e riflettere.

Un modo nuovo di raccontare e denunciare la malavita, perfettamente in linea con i contenuti del romanzo bestseller “Benvenuti in casa Esposito”, che è stato un vero e proprio caso letterario. 

Un libro che ha scalato le classifiche grazie al passaparola e all’entusiasmo di migliaia lettori in tutta Italia e che è stato adottato da scuole, istituzioni pubbliche, associazioni antimafia, comitati civici, gruppi che si battono per la Legalità.

 

Cinema Teatro Modernissimo di Telese
Info 0824976106
Martedì 11 novembre, ore 20.45

Teatro La Provvidenza di Vallo della Lucania
Info 0974 717089
Mercoledì 12 novembre, ore 20.45
Inaugurazione stagione teatrale 2025/2026

Auditorium Teatro S. Alfonso Maria de Liguori di Pagani
Info 0815158061
Giovedì 13 novembre, ore 20.45

Teatro Umberto di Nola
info 0815127683, 0818231622
Venerdì 14 novembre, ore 20.45
Inaugurazione stagione teatrale 2025/2026

Anni ‘90…Noi che volevamo la favola!
uno spettacolo di Massimiliano Gallo

con Carmen Scognamiglio

e con il corpo di ballo Anni 90 Dance

musiche eseguite da Ensemble Napolinord Big Band

Eravamo rimasti alla caduta del muro di Berlino. Così era finito il mio spettacolo sugli anni 80: “Stasera, Punto e a Capo!”, quello in cui ho raccontato la mia adolescenza a metà tra purezza e infinito incanto. 

Le immagini della caduta del Muro di Berlino, i berlinesi armati di piccone, le folle che attraversano il Checkpoint Charlie, gli abbracci tra sconosciuti, i balli in cima a quello che fino a poche ore prima era il simbolo della divisione del mondo in due fazioni. 

Riguardando a quell’epoca, sembra che col muro sia caduta la prima casella di un domino di eventi positivi che negli anni successivi ha sconvolto gli equilibri del mondo. Insomma, sembrava tutto bellissimo ma forse niente é veramente cambiato!

Erano gli anni di “Certe Notti” di Ligabue, dell’ “Ombelico del mondo” di Jovanotti. Di Fiorello e del suo “Karaoke”, di “Non è la rai”, di “Bim, bum, bam” e di “Bay Watch”, di “Blob” e “Art Attack”, di “La vita è bella”, “Forrest Gump” e “Mamma, ho perso l’aereo”, de la pillola rossa o la pillola blu di “Matrix”. 

Erano gli anni in cui si giocava a “Super Mario” e “Pac-Man”, in cui si parlava di un mondo da connettere. Erano gli anni del Viagra, come ha detto Douglas Coupland, lo scrittore che ha coniato il termine Generazione X: “La storia era finita, e la sensazione era ottima”.

Quello degli anni Novanta è stato apparentemente un decennio perfetto, ma in realtà sono molte le cose che preferiamo non ricordare sui nostri profili social, ma d’altronde fa piacere ricordare solo le cose belle. 

Quello di cui la nostalgia non tiene conto è, per esempio, la guerra: dal massacro di Srebrenica al genocidio in Ruanda.

La stessa sorte è toccata alla svalutazione della Lira e alla progressiva perdita di potere d’acquisto da parte degli italiani successive a Mani Pulite, ed è proprio nel gennaio 1994 che con un videomessaggio di 9 minuti Silvio Berlusconi ha fatto il suo ingresso in politica, non uscendone per i vent’anni successivi. 

È sempre in questo periodo che si è iniziata ad affermare in Italia la Lega Nord di Bossi che è arrivata al Governo. Ed allora divertiamoci a raccontarli questi anni 90’, ridendo sulle nostre disgrazie, su quello che siamo stati e su quanto ci eravamo promessi. Che la festa continui…


Teatro Lendi di Sant’Arpino (CE)
info 0818919620, 3478572222
Da mercoledì 12 a venerdì 14 novembre, ore 20.45
Inaugurazione stagione teatrale 2025/2026

Trentanovanta
Presenta

Un ponte per due
di e con Paolo Caiazzo ed Antonello Costa

regia Paolo Caiazzo

In piena notte, sul Tower Bridge di Londra, un uomo in frack scavalca il parapetto per buttarsi nelle gelide acque del Tamigi. E’ quasi sul punto di lanciarsi quando un passante lo ferma e tenta di dissuaderlo. Entrambi sono emigranti italiani e l’aspirante suicida decide di sospendere l’atto per raccontare la sua disperazione. 

Antonello di origini siciliane, da 10 anni ha aperto una Rosticceria specializzata in Arancini, ma il vizio del gioco lo ha indebitato a tal punto da essere minacciato dagli strozzini londinesi. Non vedendo una via di uscita decide di sacrificare la sua vita per salvare la famiglia. 

Paolo invece, napoletano di nascita, si è trasferito qualche anno prima nella capitale inglese aprendo una succursale di una storica pizzeria di famiglia. Anche lui ha problemi economici, sentimentali e di famiglia ed esponendoli al connazionale si rende conto che, forse, ha più motivazioni dell’altro e decide così di scavalcare il parapetto. 

La situazione si ribalta ma Antonello non riesce a far desistere l’altro fino a quando l’arrivo di due poliziotti di ronda intimorisce Paolo che rientra nei margini di sicurezza. Una volta allontanati i poliziotti decidono di tuffarsi insieme, ma con calma. Vale la pena di cogliere l’occasione e di continuare quella piacevole ed “ultima” chiacchierata. 

Si confessano così in maniera sincera e profonda e, per esorcizzare le proprie disgrazie, le raccontano come una esilarante gara di sfiga. Il rintocco del Big Ben segna il passare del tempo e l’appetito richiede la chiamata ad un rider, anche e solo per il capriccio di voler morire a stomaco pieno! 

Ad interrompere puntualmente i vari tentativi di suicidio ci saranno irruzioni di una serie di personaggi, stranamente somiglianti tra loro fino all’arrivo un’influencer decisa a riprendere il suicidio per un botto di visualizzazioni.

Teatro Nuovo di Napoli
Info 0814976267 
Sabato 15 novembre, ore 19.00

Borderlinedanza 2025
presenta

Pèlerinage
Omaggio a Micha van Hoecke

coreografie Misha van Hoecke 
riallestita e rivisitata da Miki Matsuse

interpreti
Emanuele Amoroso, Pietro Autiero, Adriana Cristiano, Noemi De Rosa, Sabrina De Luca, Alessandro Esposito, Arturo Minutillo, Alessia Muscariello, Maite Rogers, Loris Vestuto

musiche
Berlioz, El livre Vermell de Montserrat, Rachmaninov, 
Golden Gâte Quartette, Wynton Marsalis, Bob Dylan, Keith Jarret

costumi Miki Matsuse
light designer Giuseppe Ferrigno
Borderlinedanza diretta da Claudio Malangone, riallestisce in occasione del Giubileo una coreografia di repertorio del grande maestro e coreografo scomparso da qualche anno, Micha van Hoecke. 

Scopo del progetto è quello di dare nuova vita a un’opera del passato, adattandola a un contesto temporale e spaziale diverso, a un nuovo pubblico e a nuovi interpreti, permettendo così ai propri danzatori l’opportunità di confrontarsi con un repertorio “classico” e di sviluppare le proprie capacità interpretative. Il percorso di riallestimento è ovviamente a?dato a Miki Matsuse, moglie, danzatrice e assistente coreografa del grande maestro

Pèlerinage: lungo i sentieri tortuosi dell’anima, attraverso i boschi selvaggi e le alture impervie dello spirito; sulle orme di quei pellegrini che, nell’Europa dei giubilei, inseguivano l’immagine di Dio fra Eremi, Santuari, Cattedrali. Un itinerario che abbraccia danza musica e parola: dalle pagine più evocative dell’Harold en Italie di Berlioz, alle espressioni della liturgia medievale e gregoriana, al blues e al gospel, come un fitto mosaico devozionale; dai suoni della natura alle voci dei protagonisti performers/attori qui impegnati a dare corpo alle parole di mistici, poeti e religiosi di ogni epoca e confessione. Micha van Hoecke

Parte un altro viaggio di Micha van Hoecke. Non è un viaggio che ha bisogno di spostamenti veri e propri. Non un viaggio visto come “distacco dalla Terra”, senza fine e senza meta. Questo Pèlerinage è il viaggio, nel quale non è poi così importante da dove si parte anche se esiste un punto di partenza. E non è fondamentale ciò che si deve scoprire; in realtà si conosce dove si arriva.

Significativo invece rimane quel cammino di Luce che indica la strada ai Pellegrini nella loro ricerca di sacralità trasferita nei luoghi della Fede. Il viaggio in cui qualsiasi rinuncia al benessere, come al poco posseduto, diventa Fede che porta al luogo Sacro. 

Un cammino segnato dal Tempo, ma soprattutto da ciò che interiormente ogni Pellegrino porta con sé e trova, e scambia, e perde lungo la Via dei Romei. Era l’Anno Mille quando i Fedeli diventavano viaggiatori per percorrere tutte le strade che portavano a Roma; l’Europa va da Venezia a Roma passando da Ravenna, attraverso quegli itinerari della Fede che si a?acciano sull’Adriatico: sacrari, monasteri, rocche, abbazie, luoghi comunque investiti di un valore importante per l’Uomo dell’Anno Mille, Luoghi che diventano momento di riflessione e pausa, di scoperta e privazione, di paura ed estasi, nel momento stesso in cui vengono rapportati al Divino. 

E allora quei miseri viandanti, il ramingo errante come il più sapiente degli studiosi per una volta accumunati in Terra come avverrà in Cielo, per una volta insieme alla ricerca della Fede, troveranno ad aspettarli parole che forse non hanno mai udito. Sono le visioni sublimi, a volte ardite, delle Spose di Cristo, quelle Mistiche Cristiane del Medioevo come Hildegarde von Bingen, Chiara d’Assisi, Caterina da Siena, donne vissute in Europa tra il XII e il XIV secolo, che squarciavano il Buio con la forza della loro Poesia, invitavano l’Uomo alla contemplazione calandosi nella realtà del loro Mondo, mettendo in guardia dalla fuggevolezza degli accadimenti delle cose terrene, sostenendo la Fede come ricompensa Eterna. 

E intanto in questo Pèlerinage arriva la notte, e poi un altro giorno; cambia il paesaggio. Il viaggio continua, gli avvenimenti si susseguono, un sasso rotola, un ramo viene spezzato, il Pellegrino vive, dorme e sogna, forse in preda a una febbre mistica che lo sostiene in questo cammino. A volte ad aiutarlo per andare avanti è semplicemente il suono di una campana o è il canto di un uccello che gli dà la forza di proseguire. 

E così anche il paesaggio cambia ma poi riappare simile, o forse proprio uguale al precedente. Torna per sottolineare quei momenti riconoscibili in un viaggio imprevisto, momenti che tornano a confortare chi ha deciso di a?rontare l’ignoto. Ritorna la musica di Hector Berlioz con la Marcia dei pellegrini da Harold en Italie scritto nel 1834. Accanto a questi frammenti, Micha van Hoecke accosta vari momenti musicali, sacri e profani insieme: i Canti Gregoriani per il Venerdì Santo e le parole delle canzoni di Bob Dylan, a comporre quel mosaico di suoni che accompagna idealmente anche il mosaico della Vita di ogni Uomo. 

Che questo sia un viaggio breve e senza intoppi oppure lunghissimo e disseminato di mille di?coltà, poco importa a Micha van Hoecke; potrebbe anche essere un viaggio che non finisce mai, quel pellegrinaggio interiore che ognuno prima o poi compie per trovare la propria dimensione del vivere. Siamo tutti Pellegrini. Pellegrini alla ricerca della nostra Vita: ogni momento diventa una tappa che corrisponde a uno stato dell’anima. E questo Pèlerinage è in fondo la strada che tutti percorrono giorno dopo giorno nella loro esistenza.

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di Napoli Magazine

07/11/2025 - 15:59

Ecco l'Agenda settimanale degli spettacoli dal 10 al 16 novembre 2025 in Campania, programmati dal Circuito Teatro Pubblico Campano:

Teatro Italia di Acerra
Info 08118280134, 3333155417
Martedì 11 novembre, ore 20.45
Inaugurazione stagione teatrale 2025/2026

Teatro Metropolitan di Sant’Anastasia
Info 0815305696
Mercoledì 12 e giovedì 13 novembre, ore 20.45

Teatro Partenio di Avellino
Info 0825270961 - 3484072885 
Sabato 15, ore 20.45, e domenica 16 novembre, ore 18.00

A.G. Spettacoli
presenta

Carlo Buccirosso in

Qualcosa è andato storto
una commedia scritta e diretta da Carlo Buccirosso

con 
Elvira Zingone, Peppe Miale, Fiorella Zullo,
Stefania Aluzzi, Matteo Tugnoli, Fabrizio Miano

e con Tilde Spirito (nel ruolo della nonna)

costumi Zaira De Vincentis 
musiche Cosimo Lombardi
scenografie Gilda Cerullo

Corrado Postiglione è un avvocato di provincia, modesto e pieno di buone intenzioni, alle prese con clienti tanto popolari quanto complicati. Ma il suo vero campo di battaglia è la famiglia: un groviglio di parenti, affini e attriti, in eterno conflitto per beghe di ogni sorta. Nel tentativo di riconquistare una stima perduta e un po’ di pace (anche economica), Corrado si improvvisa acrobata del diritto, tra cavilli e stratagemmi. Ma il colpo basso arriva quando la malattia colpisce la madre, matriarca inflessibile e regista occulta delle vite familiari. 

E da lì, l’eredità – vera protagonista occulta – scatena un’escalation tragicomica fatta di sospetti, rancori e alleanze instabili. Zio Dodò, come lo chiamano in casa, si ritrova solo contro tutti in una battaglia legale (e morale) che nessun codice prevede, con il destino beffardo che lo mette alla prova nell’unico caso davvero personale: la sua stessa famiglia.
Una commedia amara e irresistibile sulla famiglia, le sue nevrosi e le sue verità indicibili. Con una domanda sospesa: si può vincere una causa senza perdersi?


Teatro Comunale Mario Scarpetta di Sala Consilina
Info 3498713124
Martedì 11 novembre, ore 20.45
Inaugurazione stagione teatrale 2025/2026

Teatro Eduardo De Filippo di Agropoli
Info 3247879696
Mercoledì 12 novembre, ore 20.45
Inaugurazione stagione teatrale 2025/2026

Teatro Garibaldi di Santa Maria Capua Vetere
Info 0823799612
Giovedì 13 novembre, ore 21.00

Teatro Di Costanzo Mattiello di Pompei
Info 0818577725, 3381890767
Da venerdì 14 a domenica 16 novembre 
(feriali ore 20.30, festivi ore 18.15)

Best Live
presenta

Giovanni Esposito in

Benvenuti in casa Esposito
Liberamente tratto da Benvenuti in casa Esposito di Pino Imperatore
uno spettacolo di Paolo Caiazzo, Pino Imperatore, Alessandro Siani

con
Nunzia Schiano 
Susy Del Giudice, Salvatore Misticone, Gennaro Silvestro, 
Carmen Pommella, Gianpiero Schiano, Aurora Benitozzi

musiche Andrea Sannino e Mauro Spenillo
scene Roberto Crea 
costumi Lisa Casillo

regia Alessandro Siani

Nessuno ha imposto a Tonino Esposito di fare il delinquente. Eppure lui vuole farlo a tutti i costi, anche se è sfigato e imbranato. Perché vuole mostrarsi forte agli occhi di tutti. 

E perché è ossessionato dal ricordo del padre Gennaro, che prima di essere ucciso è stato un boss potente e riverito nel rione Sanità, a Napoli.

Così Tonino, tra incubi e imbranataggini, resta coinvolto in una serie di tragicomiche disavventure che lo portano a scontrarsi con i familiari, con le spietate leggi della criminalità e con il capoclan Pietro De Luca detto ’o Tarramoto, che ha preso il posto del padre. 

E quando non ce la fa più, quando tutto e tutti si accaniscono contro di lui, va nell’antico Cimitero delle Fontanelle a conversare con un teschio che secondo la leggenda è appartenuto a un Capitano spagnolo.

Nel tentativo di riportarlo sulla strada dell’onestà, la capuzzella del Capitano si trasforma in un fantasma e si trasferisce a casa di Tonino. Dalla comica “collaborazione” tra i due nascono episodi esilaranti, che trovano il loro culmine nel periodo in cui Tonino, dopo aver messo nei guai ’o Tarramoto, viene messo agli arresti domiciliari dal capoclan e cade in depressione. 

Intorno a Tonino, al Capitano e a De Luca si muovono altri personaggi memorabili: Patrizia, moglie di Tonino, donna procace e autoritaria; Gaetano e Assunta, genitori di Patrizia, che si strapazzano di continuo; Manuela, vedova del boss Gennaro, donna dai nobili sentimenti; Tina, giovane figlia di Tonino e Patrizia, che combatte la condotta illegale del padre.

In casa Esposito non manca una presenza animalesca: Sansone, un’iguana del genere meditans, che fa da contrappunto a tutti i divertenti momenti della commedia. 

La commedia è un insieme di dialoghi irresistibili, colpi di scena e messaggi di grande valore etico, riporta gli aspetti più cafoni e ridicoli della criminalità, rispolvera la grande tradizione comica napoletana e fa ridere e riflettere.

Un modo nuovo di raccontare e denunciare la malavita, perfettamente in linea con i contenuti del romanzo bestseller “Benvenuti in casa Esposito”, che è stato un vero e proprio caso letterario. 

Un libro che ha scalato le classifiche grazie al passaparola e all’entusiasmo di migliaia lettori in tutta Italia e che è stato adottato da scuole, istituzioni pubbliche, associazioni antimafia, comitati civici, gruppi che si battono per la Legalità.

 

Cinema Teatro Modernissimo di Telese
Info 0824976106
Martedì 11 novembre, ore 20.45

Teatro La Provvidenza di Vallo della Lucania
Info 0974 717089
Mercoledì 12 novembre, ore 20.45
Inaugurazione stagione teatrale 2025/2026

Auditorium Teatro S. Alfonso Maria de Liguori di Pagani
Info 0815158061
Giovedì 13 novembre, ore 20.45

Teatro Umberto di Nola
info 0815127683, 0818231622
Venerdì 14 novembre, ore 20.45
Inaugurazione stagione teatrale 2025/2026

Anni ‘90…Noi che volevamo la favola!
uno spettacolo di Massimiliano Gallo

con Carmen Scognamiglio

e con il corpo di ballo Anni 90 Dance

musiche eseguite da Ensemble Napolinord Big Band

Eravamo rimasti alla caduta del muro di Berlino. Così era finito il mio spettacolo sugli anni 80: “Stasera, Punto e a Capo!”, quello in cui ho raccontato la mia adolescenza a metà tra purezza e infinito incanto. 

Le immagini della caduta del Muro di Berlino, i berlinesi armati di piccone, le folle che attraversano il Checkpoint Charlie, gli abbracci tra sconosciuti, i balli in cima a quello che fino a poche ore prima era il simbolo della divisione del mondo in due fazioni. 

Riguardando a quell’epoca, sembra che col muro sia caduta la prima casella di un domino di eventi positivi che negli anni successivi ha sconvolto gli equilibri del mondo. Insomma, sembrava tutto bellissimo ma forse niente é veramente cambiato!

Erano gli anni di “Certe Notti” di Ligabue, dell’ “Ombelico del mondo” di Jovanotti. Di Fiorello e del suo “Karaoke”, di “Non è la rai”, di “Bim, bum, bam” e di “Bay Watch”, di “Blob” e “Art Attack”, di “La vita è bella”, “Forrest Gump” e “Mamma, ho perso l’aereo”, de la pillola rossa o la pillola blu di “Matrix”. 

Erano gli anni in cui si giocava a “Super Mario” e “Pac-Man”, in cui si parlava di un mondo da connettere. Erano gli anni del Viagra, come ha detto Douglas Coupland, lo scrittore che ha coniato il termine Generazione X: “La storia era finita, e la sensazione era ottima”.

Quello degli anni Novanta è stato apparentemente un decennio perfetto, ma in realtà sono molte le cose che preferiamo non ricordare sui nostri profili social, ma d’altronde fa piacere ricordare solo le cose belle. 

Quello di cui la nostalgia non tiene conto è, per esempio, la guerra: dal massacro di Srebrenica al genocidio in Ruanda.

La stessa sorte è toccata alla svalutazione della Lira e alla progressiva perdita di potere d’acquisto da parte degli italiani successive a Mani Pulite, ed è proprio nel gennaio 1994 che con un videomessaggio di 9 minuti Silvio Berlusconi ha fatto il suo ingresso in politica, non uscendone per i vent’anni successivi. 

È sempre in questo periodo che si è iniziata ad affermare in Italia la Lega Nord di Bossi che è arrivata al Governo. Ed allora divertiamoci a raccontarli questi anni 90’, ridendo sulle nostre disgrazie, su quello che siamo stati e su quanto ci eravamo promessi. Che la festa continui…


Teatro Lendi di Sant’Arpino (CE)
info 0818919620, 3478572222
Da mercoledì 12 a venerdì 14 novembre, ore 20.45
Inaugurazione stagione teatrale 2025/2026

Trentanovanta
Presenta

Un ponte per due
di e con Paolo Caiazzo ed Antonello Costa

regia Paolo Caiazzo

In piena notte, sul Tower Bridge di Londra, un uomo in frack scavalca il parapetto per buttarsi nelle gelide acque del Tamigi. E’ quasi sul punto di lanciarsi quando un passante lo ferma e tenta di dissuaderlo. Entrambi sono emigranti italiani e l’aspirante suicida decide di sospendere l’atto per raccontare la sua disperazione. 

Antonello di origini siciliane, da 10 anni ha aperto una Rosticceria specializzata in Arancini, ma il vizio del gioco lo ha indebitato a tal punto da essere minacciato dagli strozzini londinesi. Non vedendo una via di uscita decide di sacrificare la sua vita per salvare la famiglia. 

Paolo invece, napoletano di nascita, si è trasferito qualche anno prima nella capitale inglese aprendo una succursale di una storica pizzeria di famiglia. Anche lui ha problemi economici, sentimentali e di famiglia ed esponendoli al connazionale si rende conto che, forse, ha più motivazioni dell’altro e decide così di scavalcare il parapetto. 

La situazione si ribalta ma Antonello non riesce a far desistere l’altro fino a quando l’arrivo di due poliziotti di ronda intimorisce Paolo che rientra nei margini di sicurezza. Una volta allontanati i poliziotti decidono di tuffarsi insieme, ma con calma. Vale la pena di cogliere l’occasione e di continuare quella piacevole ed “ultima” chiacchierata. 

Si confessano così in maniera sincera e profonda e, per esorcizzare le proprie disgrazie, le raccontano come una esilarante gara di sfiga. Il rintocco del Big Ben segna il passare del tempo e l’appetito richiede la chiamata ad un rider, anche e solo per il capriccio di voler morire a stomaco pieno! 

Ad interrompere puntualmente i vari tentativi di suicidio ci saranno irruzioni di una serie di personaggi, stranamente somiglianti tra loro fino all’arrivo un’influencer decisa a riprendere il suicidio per un botto di visualizzazioni.

Teatro Nuovo di Napoli
Info 0814976267 
Sabato 15 novembre, ore 19.00

Borderlinedanza 2025
presenta

Pèlerinage
Omaggio a Micha van Hoecke

coreografie Misha van Hoecke 
riallestita e rivisitata da Miki Matsuse

interpreti
Emanuele Amoroso, Pietro Autiero, Adriana Cristiano, Noemi De Rosa, Sabrina De Luca, Alessandro Esposito, Arturo Minutillo, Alessia Muscariello, Maite Rogers, Loris Vestuto

musiche
Berlioz, El livre Vermell de Montserrat, Rachmaninov, 
Golden Gâte Quartette, Wynton Marsalis, Bob Dylan, Keith Jarret

costumi Miki Matsuse
light designer Giuseppe Ferrigno
Borderlinedanza diretta da Claudio Malangone, riallestisce in occasione del Giubileo una coreografia di repertorio del grande maestro e coreografo scomparso da qualche anno, Micha van Hoecke. 

Scopo del progetto è quello di dare nuova vita a un’opera del passato, adattandola a un contesto temporale e spaziale diverso, a un nuovo pubblico e a nuovi interpreti, permettendo così ai propri danzatori l’opportunità di confrontarsi con un repertorio “classico” e di sviluppare le proprie capacità interpretative. Il percorso di riallestimento è ovviamente a?dato a Miki Matsuse, moglie, danzatrice e assistente coreografa del grande maestro

Pèlerinage: lungo i sentieri tortuosi dell’anima, attraverso i boschi selvaggi e le alture impervie dello spirito; sulle orme di quei pellegrini che, nell’Europa dei giubilei, inseguivano l’immagine di Dio fra Eremi, Santuari, Cattedrali. Un itinerario che abbraccia danza musica e parola: dalle pagine più evocative dell’Harold en Italie di Berlioz, alle espressioni della liturgia medievale e gregoriana, al blues e al gospel, come un fitto mosaico devozionale; dai suoni della natura alle voci dei protagonisti performers/attori qui impegnati a dare corpo alle parole di mistici, poeti e religiosi di ogni epoca e confessione. Micha van Hoecke

Parte un altro viaggio di Micha van Hoecke. Non è un viaggio che ha bisogno di spostamenti veri e propri. Non un viaggio visto come “distacco dalla Terra”, senza fine e senza meta. Questo Pèlerinage è il viaggio, nel quale non è poi così importante da dove si parte anche se esiste un punto di partenza. E non è fondamentale ciò che si deve scoprire; in realtà si conosce dove si arriva.

Significativo invece rimane quel cammino di Luce che indica la strada ai Pellegrini nella loro ricerca di sacralità trasferita nei luoghi della Fede. Il viaggio in cui qualsiasi rinuncia al benessere, come al poco posseduto, diventa Fede che porta al luogo Sacro. 

Un cammino segnato dal Tempo, ma soprattutto da ciò che interiormente ogni Pellegrino porta con sé e trova, e scambia, e perde lungo la Via dei Romei. Era l’Anno Mille quando i Fedeli diventavano viaggiatori per percorrere tutte le strade che portavano a Roma; l’Europa va da Venezia a Roma passando da Ravenna, attraverso quegli itinerari della Fede che si a?acciano sull’Adriatico: sacrari, monasteri, rocche, abbazie, luoghi comunque investiti di un valore importante per l’Uomo dell’Anno Mille, Luoghi che diventano momento di riflessione e pausa, di scoperta e privazione, di paura ed estasi, nel momento stesso in cui vengono rapportati al Divino. 

E allora quei miseri viandanti, il ramingo errante come il più sapiente degli studiosi per una volta accumunati in Terra come avverrà in Cielo, per una volta insieme alla ricerca della Fede, troveranno ad aspettarli parole che forse non hanno mai udito. Sono le visioni sublimi, a volte ardite, delle Spose di Cristo, quelle Mistiche Cristiane del Medioevo come Hildegarde von Bingen, Chiara d’Assisi, Caterina da Siena, donne vissute in Europa tra il XII e il XIV secolo, che squarciavano il Buio con la forza della loro Poesia, invitavano l’Uomo alla contemplazione calandosi nella realtà del loro Mondo, mettendo in guardia dalla fuggevolezza degli accadimenti delle cose terrene, sostenendo la Fede come ricompensa Eterna. 

E intanto in questo Pèlerinage arriva la notte, e poi un altro giorno; cambia il paesaggio. Il viaggio continua, gli avvenimenti si susseguono, un sasso rotola, un ramo viene spezzato, il Pellegrino vive, dorme e sogna, forse in preda a una febbre mistica che lo sostiene in questo cammino. A volte ad aiutarlo per andare avanti è semplicemente il suono di una campana o è il canto di un uccello che gli dà la forza di proseguire. 

E così anche il paesaggio cambia ma poi riappare simile, o forse proprio uguale al precedente. Torna per sottolineare quei momenti riconoscibili in un viaggio imprevisto, momenti che tornano a confortare chi ha deciso di a?rontare l’ignoto. Ritorna la musica di Hector Berlioz con la Marcia dei pellegrini da Harold en Italie scritto nel 1834. Accanto a questi frammenti, Micha van Hoecke accosta vari momenti musicali, sacri e profani insieme: i Canti Gregoriani per il Venerdì Santo e le parole delle canzoni di Bob Dylan, a comporre quel mosaico di suoni che accompagna idealmente anche il mosaico della Vita di ogni Uomo. 

Che questo sia un viaggio breve e senza intoppi oppure lunghissimo e disseminato di mille di?coltà, poco importa a Micha van Hoecke; potrebbe anche essere un viaggio che non finisce mai, quel pellegrinaggio interiore che ognuno prima o poi compie per trovare la propria dimensione del vivere. Siamo tutti Pellegrini. Pellegrini alla ricerca della nostra Vita: ogni momento diventa una tappa che corrisponde a uno stato dell’anima. E questo Pèlerinage è in fondo la strada che tutti percorrono giorno dopo giorno nella loro esistenza.