La leggenda del grande mezzofondista americano Steve Prefontaine rivivrà sul palco, mercoledì 10 settembre 2025 alle ore 21.00 nel Cortile interno del Palazzo del Municipio di Pomigliano d’Arco, in Nato per correre di e con Felice Panico, quinto appuntamento programmato dal Pomigliano Teatro Festival 2025. In caso di condizioni metereologiche avverse, lo spettacolo, ad ingresso gratuito fino ad esaurimento posti, si sposterà nell’Aula Consiliare.
Scomparso tragicamente a soli 24 anni, Prefontaine ha lasciato un segno che va oltre lo sport, un modello di resistenza, determinazione e impegno civile. Noto per il suo stile aggressivo, sempre all’attacco, non correva per gestire la gara, ma per sfidare i limiti, suoi e degli altri, ed il pubblico lo amava perché rappresentava coraggio e autenticità.
La sua battaglia non si fermava ai 400 metri finali, lottò per condizioni economiche più eque per gli atleti, denunciò le disuguaglianze nei contratti di sponsorizzazione e prese posizione contro la guerra, mostrando una coscienza sociale rara per la sua epoca.
Lo spettacolo non si limita a ripercorrerne i successi sportivi, ma conduce in un territorio sospeso, un limbo in cui l’atleta, senza essersi reso conto del tutto della sua fine, continua a dialogare con sé stesso e con Dio, chiedendo di poter tornare indietro, di avere più tempo.
Ne nasce un viaggio intimo e universale, che racconta l’infanzia, le prime corse, la ribellione contro il sistema sportivo americano, l’attivismo politico, l’amore per i suoi cari, la rabbia per un destino interrotto troppo presto.
«Non ho voluto solo rendere omaggio a un atleta atipico e a un ragazzo straordinario – spiega l’autore e interprete Felice Panico – ma ho trovato in Prefontaine un fratello dell’anima, un compagno di corsa ideale. La sua storia mi accompagna ogni giorno nei miei chilometri di allenamento, la corsa come disciplina, ma anche come rifugio e ricerca di senso».
Con le scene, i costumi e i suoni curati da Rita Monterosso, e la collaborazione ai costumi di Morena Cortecci, l’allestimento restituisce un’intera esistenza, fatta di passione, velocità e desiderio di infinito. Un incontro tra due anime affini, in cui l’atleta e l’attore si riconoscono nella corsa come ricerca, respiro e senso di vita.
Nato per correre è, insieme, biografia sportiva, meditazione esistenziale e tributo teatrale a un giovane campione, che ha saputo trasformare la corsa in un gesto di resistenza e libertà.
Nato per correre di e con Felice Panico
Mercoledì 10 settembre 2025, ore 21.00
Cortile interno Palazzo del Municipio, Pomigliano d’Arco
ingresso gratuito fino ad esaurimento posti
Mercoledì 10 settembre, ore 21.00
Cortile interno del Palazzo del Municipio di Pomigliano d’Arco
(ingresso gratuito fino ad esaurimento posti)
Canguasti Teatro
presenta
Nato per correre
La vita veloce di Steve Prefontaine
uno spettacolo di e con Felice Panico
scene, costumi e suoni Rita Monterosso
collaborazione ai costumi Morena Cortecci
durata 60 minuti
Note di regia
Sono nato in una città di provincia. Corro da quando avevo nove anni. Sono un mezzofondista. Sono un bianco-caucasico. Non ho mai battuto un record mondiale e non ho mai vinto una medaglia alle Olimpiadi.
Esattamente come il protagonista di questa storia. Ma, ovviamente, rispetto a me Stephen Roland Prefontaine è stato molto altro. Nessuno come lui tra gli anni '60 e '70 ha infiammato l'atletica leggera.
È stato il più grande corridore degli USA, detentore di tutti i record americani tra i 2000 e i 10000 metri, quarto alle Olimpiadi di Monaco '72 sui 5000 dopo essere stato a duecento metri dalla vittoria.
Poi uno schianto con l'auto. Una sera di primavera nell' Oregon. Steve Prefontaine ci lasciava a soli ventiquattro anni. Con davvero ancora tutta una vita davanti. Una vita che lui aveva già reso pienissima. Con le sue gare. Le sue vittorie.
La sua opposizione al sistema ipocrita dell'atletica americana. Il suo attivismo contro la guerra in Vietnam. Il suo impegno per sostenere i più sfortunati. L' affetto, ricambiato, per i suoi tifosi: il popolo di Pre.
Con Nato per correre non ho voluto solo rendere omaggio ad un atleta atipico e ad un ragazzo straordinario. Ho in realtà trovato un fratello dell'anima. Un' ispirazione che, forse ingenuamente, ho sempre cercato nei miei dieci, dodici chilometri quotidiani fatti di corsa. Nello spettacolo troviamo Prefontaine sospeso in un limbo, in cui non si è reso ancora conto del tutto della sua fine. È convinto di essere vivo, ma forse non lo è.
Crede di trovarsi ancora nel suo amato Oregon, ma potrebbe essere ovunque. Non ha sentito né schianti, né urla, né dolore: si sente bene. Allora comincia a parlare direttamente con il suo io ed il suo Dio, cercando di convincerlo a riportarlo sulla Terra, a regalargli più tempo rispetto ai soli ventiquattro anni che gli sono stati concessi.
Ed ecco che questo dialogo con l'entità suprema diventa il filo conduttore per raccontare la sua infanzia e la sua adolescenza, l'amore per l'atletica che sboccia prima timido e poi sempre più deciso, le imprese sportive, l'essere diventato (suo malgrado) una celebrità, l'affetto per la sua famiglia, per i suoi amici, per la sua compagna, la rabbia per avere perso la medaglia alle Olimpiadi di Monaco e per una morte che lo ha colto così giovane e che lui proprio non riesce ad accettare.
Riuscirà a farsi rispedire dall'altra parte? Il finale rimane sospeso ed il grande corridore, per cui secondi e distanze sono tutto, dovrà apprendere che esiste un luogo in cui tempo e spazio semplicemente non esistono.
Felice Panico
Sinossi
Steve Prefontaine (Coos Bay 25/01/1951 - Eugene 30/05/1975) noto per la sua aggressività in gara e il suo spirito combattivo, ha incarnato l'idea di non accontentarsi mai. La sua carriera di corridore mezzofondista negli anni '70 è stata segnata da una serie di record nazionali e dalla sua filosofia di vita: "Per dare il meglio di sé, non bisogna avere paura di fallire".
Prefontaine ha sfidato il sistema e i limiti imposti, fisicamente ed anche nel contesto delle ingiustizie percepite nel mondo dello sport. Ha lottato per migliorare le condizioni degli atleti, cercando di rendere più equi i contratti di sponsorizzazione e i premi, un segno della sua coscienza sociale e della sua preoccupazione per i suoi colleghi.
Prefontaine incarnava l’idea che il successo non dovesse essere solo individuale, ma anche collettivo. Non era solo interessato a battere record, ma a sfidare le strutture di potere nell'atletica, chiedendo equità per tutti gli sportivi.
Ha rivoluzionato il mondo dell’atletica incarnando un modello di resistenza e determinazione. In “Nato Per Correre”, Felice Panico ci racconta la velocissima parabola di questo sportivo straordinario, di questo ragazzo diventato uomo in fretta e che ha lasciato un'impronta indelebile non solo sull' atletica leggera, ma anche nella storia americana, con le sue lotte anti-sistema, il suo attivismo contro le guerre, la sua empatia verso i più deboli.
di Napoli Magazine
06/09/2025 - 15:18
La leggenda del grande mezzofondista americano Steve Prefontaine rivivrà sul palco, mercoledì 10 settembre 2025 alle ore 21.00 nel Cortile interno del Palazzo del Municipio di Pomigliano d’Arco, in Nato per correre di e con Felice Panico, quinto appuntamento programmato dal Pomigliano Teatro Festival 2025. In caso di condizioni metereologiche avverse, lo spettacolo, ad ingresso gratuito fino ad esaurimento posti, si sposterà nell’Aula Consiliare.
Scomparso tragicamente a soli 24 anni, Prefontaine ha lasciato un segno che va oltre lo sport, un modello di resistenza, determinazione e impegno civile. Noto per il suo stile aggressivo, sempre all’attacco, non correva per gestire la gara, ma per sfidare i limiti, suoi e degli altri, ed il pubblico lo amava perché rappresentava coraggio e autenticità.
La sua battaglia non si fermava ai 400 metri finali, lottò per condizioni economiche più eque per gli atleti, denunciò le disuguaglianze nei contratti di sponsorizzazione e prese posizione contro la guerra, mostrando una coscienza sociale rara per la sua epoca.
Lo spettacolo non si limita a ripercorrerne i successi sportivi, ma conduce in un territorio sospeso, un limbo in cui l’atleta, senza essersi reso conto del tutto della sua fine, continua a dialogare con sé stesso e con Dio, chiedendo di poter tornare indietro, di avere più tempo.
Ne nasce un viaggio intimo e universale, che racconta l’infanzia, le prime corse, la ribellione contro il sistema sportivo americano, l’attivismo politico, l’amore per i suoi cari, la rabbia per un destino interrotto troppo presto.
«Non ho voluto solo rendere omaggio a un atleta atipico e a un ragazzo straordinario – spiega l’autore e interprete Felice Panico – ma ho trovato in Prefontaine un fratello dell’anima, un compagno di corsa ideale. La sua storia mi accompagna ogni giorno nei miei chilometri di allenamento, la corsa come disciplina, ma anche come rifugio e ricerca di senso».
Con le scene, i costumi e i suoni curati da Rita Monterosso, e la collaborazione ai costumi di Morena Cortecci, l’allestimento restituisce un’intera esistenza, fatta di passione, velocità e desiderio di infinito. Un incontro tra due anime affini, in cui l’atleta e l’attore si riconoscono nella corsa come ricerca, respiro e senso di vita.
Nato per correre è, insieme, biografia sportiva, meditazione esistenziale e tributo teatrale a un giovane campione, che ha saputo trasformare la corsa in un gesto di resistenza e libertà.
Nato per correre di e con Felice Panico
Mercoledì 10 settembre 2025, ore 21.00
Cortile interno Palazzo del Municipio, Pomigliano d’Arco
ingresso gratuito fino ad esaurimento posti
Mercoledì 10 settembre, ore 21.00
Cortile interno del Palazzo del Municipio di Pomigliano d’Arco
(ingresso gratuito fino ad esaurimento posti)
Canguasti Teatro
presenta
Nato per correre
La vita veloce di Steve Prefontaine
uno spettacolo di e con Felice Panico
scene, costumi e suoni Rita Monterosso
collaborazione ai costumi Morena Cortecci
durata 60 minuti
Note di regia
Sono nato in una città di provincia. Corro da quando avevo nove anni. Sono un mezzofondista. Sono un bianco-caucasico. Non ho mai battuto un record mondiale e non ho mai vinto una medaglia alle Olimpiadi.
Esattamente come il protagonista di questa storia. Ma, ovviamente, rispetto a me Stephen Roland Prefontaine è stato molto altro. Nessuno come lui tra gli anni '60 e '70 ha infiammato l'atletica leggera.
È stato il più grande corridore degli USA, detentore di tutti i record americani tra i 2000 e i 10000 metri, quarto alle Olimpiadi di Monaco '72 sui 5000 dopo essere stato a duecento metri dalla vittoria.
Poi uno schianto con l'auto. Una sera di primavera nell' Oregon. Steve Prefontaine ci lasciava a soli ventiquattro anni. Con davvero ancora tutta una vita davanti. Una vita che lui aveva già reso pienissima. Con le sue gare. Le sue vittorie.
La sua opposizione al sistema ipocrita dell'atletica americana. Il suo attivismo contro la guerra in Vietnam. Il suo impegno per sostenere i più sfortunati. L' affetto, ricambiato, per i suoi tifosi: il popolo di Pre.
Con Nato per correre non ho voluto solo rendere omaggio ad un atleta atipico e ad un ragazzo straordinario. Ho in realtà trovato un fratello dell'anima. Un' ispirazione che, forse ingenuamente, ho sempre cercato nei miei dieci, dodici chilometri quotidiani fatti di corsa. Nello spettacolo troviamo Prefontaine sospeso in un limbo, in cui non si è reso ancora conto del tutto della sua fine. È convinto di essere vivo, ma forse non lo è.
Crede di trovarsi ancora nel suo amato Oregon, ma potrebbe essere ovunque. Non ha sentito né schianti, né urla, né dolore: si sente bene. Allora comincia a parlare direttamente con il suo io ed il suo Dio, cercando di convincerlo a riportarlo sulla Terra, a regalargli più tempo rispetto ai soli ventiquattro anni che gli sono stati concessi.
Ed ecco che questo dialogo con l'entità suprema diventa il filo conduttore per raccontare la sua infanzia e la sua adolescenza, l'amore per l'atletica che sboccia prima timido e poi sempre più deciso, le imprese sportive, l'essere diventato (suo malgrado) una celebrità, l'affetto per la sua famiglia, per i suoi amici, per la sua compagna, la rabbia per avere perso la medaglia alle Olimpiadi di Monaco e per una morte che lo ha colto così giovane e che lui proprio non riesce ad accettare.
Riuscirà a farsi rispedire dall'altra parte? Il finale rimane sospeso ed il grande corridore, per cui secondi e distanze sono tutto, dovrà apprendere che esiste un luogo in cui tempo e spazio semplicemente non esistono.
Felice Panico
Sinossi
Steve Prefontaine (Coos Bay 25/01/1951 - Eugene 30/05/1975) noto per la sua aggressività in gara e il suo spirito combattivo, ha incarnato l'idea di non accontentarsi mai. La sua carriera di corridore mezzofondista negli anni '70 è stata segnata da una serie di record nazionali e dalla sua filosofia di vita: "Per dare il meglio di sé, non bisogna avere paura di fallire".
Prefontaine ha sfidato il sistema e i limiti imposti, fisicamente ed anche nel contesto delle ingiustizie percepite nel mondo dello sport. Ha lottato per migliorare le condizioni degli atleti, cercando di rendere più equi i contratti di sponsorizzazione e i premi, un segno della sua coscienza sociale e della sua preoccupazione per i suoi colleghi.
Prefontaine incarnava l’idea che il successo non dovesse essere solo individuale, ma anche collettivo. Non era solo interessato a battere record, ma a sfidare le strutture di potere nell'atletica, chiedendo equità per tutti gli sportivi.
Ha rivoluzionato il mondo dell’atletica incarnando un modello di resistenza e determinazione. In “Nato Per Correre”, Felice Panico ci racconta la velocissima parabola di questo sportivo straordinario, di questo ragazzo diventato uomo in fretta e che ha lasciato un'impronta indelebile non solo sull' atletica leggera, ma anche nella storia americana, con le sue lotte anti-sistema, il suo attivismo contro le guerre, la sua empatia verso i più deboli.