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G-FACTOR - Gianfranco Lucariello su "NM": "Caro Osimhen, se hai dei dubbi, ce ne faremo una ragione..."
17.07.2020 19:20 di Napoli Magazine

NAPOLI - Embè siamo fatti male noi napoletani, basta ‘na…guardata, un po’ di occhi dolci, la classica “fettiata” per rincitrullirci sulle gambe ormai molli e finire al tappeto con il cuore in tumulto, o anche in frantumi. E’ successo di nuovo, a quanto sembra: gioie infinite e illusioni perdute in appena un lampo di tempo si sono inseguite e accavallate fra loro rendendoci ancora più confusi e disorientati negli ultimissimi giorni, quando si è materializzato l’inatteso colpo di scena, proprio nel momento in cui nulla lasciava pensare ad una svolta imprevista: l’attaccante nigeriano Victor Osimhen in interessata vacanza per alcuni giorni a Napoli e a Capri ospitato dal patron De Laurentiis, ha cambiato procuratore e l’affare con il Lille per portarlo in azzurro potrebbe saltare, dopo tante chiacchiere e proprio quando sembrava che le chiacchiere dovessero lasciare finalmente spazio alla concretezza, cioè alle firme di tutte le parti in causa sulle cartacce di un affare che adesso è diventato indecifrabile. Il Napoli aveva fretta di concludere e così anche e soprattutto il Lille e la brusca frenata ha creato un naturale disorientamento nel club di Castelvolturno che si è improvvisamente ritrovato a dover competere con il Liverpool e con il Manchester United, fino a ieri nascosti nell’ombra. Il Napoli era ormai certo della conclusione dell’affare tra l’altro a cifre ben considerevoli. Don Aurelio aveva addirittura fissato a giovedì scorso l’appuntamento con la stampa, si presume proprio per annunciare l’acquisto di Osimhen, un rendez-vous che il presidente ha dovuto poi annullare e ciò aveva già alimentato qualche sospetto sulla conclusione della trattativa che comunque con il Lille si era attestata su cifre concordate. E così sembrava anche per quanto riguarda il calciatore: ingaggio, durata del contratto e bonus tutto ok. Le firme ormai considerate quasi una formalità. Poi la svolta inattesa che ha riportato alla mente altre situazioni più o meno simili che hanno fatto storia nel Napoli ma che non ci va di rivangare. Piuttosto le riflessioni e i sospetti sulla reale volontà del nigeriano di indossare la maglia azzurra dalla prossima stagione erano in verità già sorti a proposito sulle sue considerazioni e sugli interrogativi sulla città, mai stata razzista nella sua bimillenaria esistenza. Pensate un po’ Osimhen aveva anche parlato con Gattuso, prim’ancora di essere accolto a Capri dal patron come l’imperatore Tiberio. Troppe però, eccessive e malfondate le perplessità del giovanotto che nell’animo nascondeva quello che appare come uno sgambetto di assoluta scorrettezza, a meno che non ritorni sui nuovi passi cancellando quelli che aveva disegnato in silenzio e nell’ombra, poco probabile. Se pure fosse così, ma c’è da pensare che la spunteranno le soluzioni inglesi, il passo della redenzione sarebbe sbagliato accettarlo. In un’ultim’ora si dice che il problema tra l’attaccante e don Aurelio sarebbe di natura economica: il nigeriano pretende un quinquennale da 5 milioni a stagione più i premi mentre il patron ne offre 3,5 oltre ai bonus. Siamo alle solite insomma, nel gioco delle parti. Sappia però Osimhen che a Napoli il calcio non è morto con l’addio di Maradona e non morirà senza Osimhen, grazie a Dio.

 

 

Gianfranco Lucariello

 

Napoli Magazine

 

Riproduzione del testo consentita previa citazione della fonte: www.napolimagazine.com

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17/07/2024 - 19:20

NAPOLI - Embè siamo fatti male noi napoletani, basta ‘na…guardata, un po’ di occhi dolci, la classica “fettiata” per rincitrullirci sulle gambe ormai molli e finire al tappeto con il cuore in tumulto, o anche in frantumi. E’ successo di nuovo, a quanto sembra: gioie infinite e illusioni perdute in appena un lampo di tempo si sono inseguite e accavallate fra loro rendendoci ancora più confusi e disorientati negli ultimissimi giorni, quando si è materializzato l’inatteso colpo di scena, proprio nel momento in cui nulla lasciava pensare ad una svolta imprevista: l’attaccante nigeriano Victor Osimhen in interessata vacanza per alcuni giorni a Napoli e a Capri ospitato dal patron De Laurentiis, ha cambiato procuratore e l’affare con il Lille per portarlo in azzurro potrebbe saltare, dopo tante chiacchiere e proprio quando sembrava che le chiacchiere dovessero lasciare finalmente spazio alla concretezza, cioè alle firme di tutte le parti in causa sulle cartacce di un affare che adesso è diventato indecifrabile. Il Napoli aveva fretta di concludere e così anche e soprattutto il Lille e la brusca frenata ha creato un naturale disorientamento nel club di Castelvolturno che si è improvvisamente ritrovato a dover competere con il Liverpool e con il Manchester United, fino a ieri nascosti nell’ombra. Il Napoli era ormai certo della conclusione dell’affare tra l’altro a cifre ben considerevoli. Don Aurelio aveva addirittura fissato a giovedì scorso l’appuntamento con la stampa, si presume proprio per annunciare l’acquisto di Osimhen, un rendez-vous che il presidente ha dovuto poi annullare e ciò aveva già alimentato qualche sospetto sulla conclusione della trattativa che comunque con il Lille si era attestata su cifre concordate. E così sembrava anche per quanto riguarda il calciatore: ingaggio, durata del contratto e bonus tutto ok. Le firme ormai considerate quasi una formalità. Poi la svolta inattesa che ha riportato alla mente altre situazioni più o meno simili che hanno fatto storia nel Napoli ma che non ci va di rivangare. Piuttosto le riflessioni e i sospetti sulla reale volontà del nigeriano di indossare la maglia azzurra dalla prossima stagione erano in verità già sorti a proposito sulle sue considerazioni e sugli interrogativi sulla città, mai stata razzista nella sua bimillenaria esistenza. Pensate un po’ Osimhen aveva anche parlato con Gattuso, prim’ancora di essere accolto a Capri dal patron come l’imperatore Tiberio. Troppe però, eccessive e malfondate le perplessità del giovanotto che nell’animo nascondeva quello che appare come uno sgambetto di assoluta scorrettezza, a meno che non ritorni sui nuovi passi cancellando quelli che aveva disegnato in silenzio e nell’ombra, poco probabile. Se pure fosse così, ma c’è da pensare che la spunteranno le soluzioni inglesi, il passo della redenzione sarebbe sbagliato accettarlo. In un’ultim’ora si dice che il problema tra l’attaccante e don Aurelio sarebbe di natura economica: il nigeriano pretende un quinquennale da 5 milioni a stagione più i premi mentre il patron ne offre 3,5 oltre ai bonus. Siamo alle solite insomma, nel gioco delle parti. Sappia però Osimhen che a Napoli il calcio non è morto con l’addio di Maradona e non morirà senza Osimhen, grazie a Dio.

 

 

Gianfranco Lucariello

 

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