G-Factor
G-FACTOR - G. Lucariello su "NM": "Mertens vuole ancora Napoli!"
30.03.2019 11:00 di Napoli Magazine

NAPOLI - E’ la sua scommessa, è il suo prossimo progetto da realizzare ad ogni costo. Proprio per questo nuovo sogno si caricherà il Napoli sulle spalle sul fronte offensivo domani pomeriggio a Roma come d’altronde sta già facendo già da un pò, Ciro Dries Mertens, con il sorriso sulle labbra e con una speranza nel cuore: segnare, all’Olimpico in particolare fare gol ai giallorossi di Ranieri, aiutare la squadra del cuore per vincere l’ex vecchio derby del Sole e meritare da De Laurentiis e Ancelotti il rinnovo del contratto in scadenza a fine giugno del 2020. In realtà dopo l’addio del capitano Hamsik si è sentito anche lui su di un aereo in partenza per la Cina alla fine della stagione in corso. Voci, trattative più o meno segrete, informazioni sotterranee completavano il quadro di un prossimo addio del Piccoletto, amato dalla Torcida azzurra riamata da lui. Personaggio solare e di un buonumore contagioso, l’attaccante belga ha comunque masticato amaro quando il suo nome è esploso al calciomercato con oltretutto un’appendice poco gradita come destinazione. Già, lontano una vita da Napoli con il portafogli pieno, ma con il cuore in pezzi e sanguinante confortato tuttavia da una speranza interiore che si è trasformata in una nuova volontà di battaglia. Un suo vanto: già diversi anni prima dell’arrivo del nuovo timoniere, Ciro si è innamorato pazzo di Napoli e non vuole lasciarla, per qualcosa in più di almeno altri tre anni pieni. Niente paura, si sente come un leone e non pensa affatto all’età che incombe: a maggio compirà 32 ma nello spirito e nelle gambe ha la validità di un giovanotto, prova ne ha già dato dal suo rientro in squadra dopo un periodo rimasto fuori per un po’ di problemi che ne avevano condizionato la forma, c’era pure un sottile malumore, una malinconia di dentro legate a qualche cambiamento tattico in relazione alla variante voluta da Ancelotti circa la sua posizione sul terreno di gioco. Ma anche questo sembra superato. Ciro ha ripreso pure a segnare ed anche a far segnare: non va dimenticato ciò che ha fatto dopo l’addio di Higuain e gli infortuni a Milik, quando il Napoli di Sarri è rimasto senza l’attaccante centrale. E’ toccato a lui uscire dalla concorrenza con Insigne sulla fascia sinistra per trasferirsi al centro della prima linea e inventarsi una marea di gol. Cosa che portò alle stelle la quotazione del suo cartellino e il Napoli lassù in classifica. Ad oggi – pensate un po’ – di gol nella squadra del cuore ne ha segnati 77 in 196 presenze. Adesso nella squadra di Carletto Ancelotti è cambiata di nuovo la posizione di Ciro, di supporto alla prima punta e in grado tra l’altro di garantire ripartenze micidiali alla squadra per la sua capacità di giocare la palla tra un fronte e l’altro, saldando i reparti grazie al suo senso di intesa che ha con i suoi compagni e alla sua rapidità. D’altronde il gol ce l’ha sempre nel sangue. Queste le carte che si giocherà per restare in riva al Golfo il più a lungo possibile, mettendola sulle battute come si dice: “giochi a Napoli e poi... muori”.

 

 

Gianfranco Lucariello

 

Napoli Magazine

 

Riproduzione del testo consentita previa citazione della fonte: www.napolimagazine.com 

ULTIMISSIME G-FACTOR
TUTTE LE ULTIMISSIME
NOTIZIE SUCCESSIVE >>>
G-FACTOR - G. Lucariello su "NM": "Mertens vuole ancora Napoli!"

di Napoli Magazine

30/03/2024 - 11:00

NAPOLI - E’ la sua scommessa, è il suo prossimo progetto da realizzare ad ogni costo. Proprio per questo nuovo sogno si caricherà il Napoli sulle spalle sul fronte offensivo domani pomeriggio a Roma come d’altronde sta già facendo già da un pò, Ciro Dries Mertens, con il sorriso sulle labbra e con una speranza nel cuore: segnare, all’Olimpico in particolare fare gol ai giallorossi di Ranieri, aiutare la squadra del cuore per vincere l’ex vecchio derby del Sole e meritare da De Laurentiis e Ancelotti il rinnovo del contratto in scadenza a fine giugno del 2020. In realtà dopo l’addio del capitano Hamsik si è sentito anche lui su di un aereo in partenza per la Cina alla fine della stagione in corso. Voci, trattative più o meno segrete, informazioni sotterranee completavano il quadro di un prossimo addio del Piccoletto, amato dalla Torcida azzurra riamata da lui. Personaggio solare e di un buonumore contagioso, l’attaccante belga ha comunque masticato amaro quando il suo nome è esploso al calciomercato con oltretutto un’appendice poco gradita come destinazione. Già, lontano una vita da Napoli con il portafogli pieno, ma con il cuore in pezzi e sanguinante confortato tuttavia da una speranza interiore che si è trasformata in una nuova volontà di battaglia. Un suo vanto: già diversi anni prima dell’arrivo del nuovo timoniere, Ciro si è innamorato pazzo di Napoli e non vuole lasciarla, per qualcosa in più di almeno altri tre anni pieni. Niente paura, si sente come un leone e non pensa affatto all’età che incombe: a maggio compirà 32 ma nello spirito e nelle gambe ha la validità di un giovanotto, prova ne ha già dato dal suo rientro in squadra dopo un periodo rimasto fuori per un po’ di problemi che ne avevano condizionato la forma, c’era pure un sottile malumore, una malinconia di dentro legate a qualche cambiamento tattico in relazione alla variante voluta da Ancelotti circa la sua posizione sul terreno di gioco. Ma anche questo sembra superato. Ciro ha ripreso pure a segnare ed anche a far segnare: non va dimenticato ciò che ha fatto dopo l’addio di Higuain e gli infortuni a Milik, quando il Napoli di Sarri è rimasto senza l’attaccante centrale. E’ toccato a lui uscire dalla concorrenza con Insigne sulla fascia sinistra per trasferirsi al centro della prima linea e inventarsi una marea di gol. Cosa che portò alle stelle la quotazione del suo cartellino e il Napoli lassù in classifica. Ad oggi – pensate un po’ – di gol nella squadra del cuore ne ha segnati 77 in 196 presenze. Adesso nella squadra di Carletto Ancelotti è cambiata di nuovo la posizione di Ciro, di supporto alla prima punta e in grado tra l’altro di garantire ripartenze micidiali alla squadra per la sua capacità di giocare la palla tra un fronte e l’altro, saldando i reparti grazie al suo senso di intesa che ha con i suoi compagni e alla sua rapidità. D’altronde il gol ce l’ha sempre nel sangue. Queste le carte che si giocherà per restare in riva al Golfo il più a lungo possibile, mettendola sulle battute come si dice: “giochi a Napoli e poi... muori”.

 

 

Gianfranco Lucariello

 

Napoli Magazine

 

Riproduzione del testo consentita previa citazione della fonte: www.napolimagazine.com