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G-FACTOR - G. Lucariello su "NM": "Napoli, i nuovi gemelli del gol!"
25.04.2021 23:44 di Napoli Magazine

NAPOLI - CantaNapoli, volare oh oh, come cantava Domenico Modugno nel lanciare il motivo del più grande successo della fine degli anni cinquanta, sconvolgendo il mondo classico della canzone melodica di allora, così come per una simile analogia sta facendo adesso il Napoli in questo finale di stagione: tutti a scappellarsi davanti alla squadra guidata da Gattuso per il calcio più bello che sta sfoderando in queste ultime partitissime in cui gli azzurri provano a “volare oh oh”, sgambettando più di tutti nella scalata alla classifica per i posti d’onore utili per approdare in Europa. Allungando lo sguardo nient’affatto irriverente ritroviamo nel nobilissimo passato il Napoli di Diego e quello guidato da Luis Vinicio, squadre che hanno incantato il calcio per la bellezza del gioco e non soltanto per i risultati. C’erano grandi campioni, sì, ma sotto sotto ce ne sono anche nel Napoli di oggi. Uno dei principali protagonisti della rinascita dell’attuale squadra del cuore è un calciatore spesso contestato per i suoi gesti stizzosi ma che ora è in cima ai pensieri dei tifosi, pazzi d’amore per lui: il “piccolo grande uomo”, adesso grande condottiero e capitano che incanta il calcio in Italia e che con i suoi compagni sta volando più in alto con super-prestazioni della squadra del cuore, Lorenzinho Insigne, impegnato con tutto se stesso in questo elettrizzante finale di campionato, in una lotta a coltello tra i denti con nemici di valore e che si chiamano Milan, Juventus e Atalanta. Giostrando sul terreno di gioco in questa sfida collettiva c’è anche un altro azzurro di lunga militanza che sta emergendo, Ciro Dries Mertens, un altro “piccoletto” della vecchia guardia e del vecchio Tridente, quello dirompente con Josè Maria Callejon sulla fascia destra. Ebbene fu Ciro a risolvere i problemi del Napoli di Sarri segnando i gol che mancavano alla squadra del cuore tradita Higuain dall’inaspettato trasferimento a Madama. Ed oggi Ciro è ancora in prima fila insieme con Insigne, due battaglieri “piccoletti” però giganti sul terreno di gioco nella guida dei compagni di squadra. Erano e restano due condottieri in cui confida Gattuso e che hanno il compito di pilotare il Napoli, da veri leader a sette karati, come stanno facendo già da qualche tempo. Devono continuare a prendere per mano la squadra del cuore nel volatone finale caratterizzato dai valori che accomuna entrambi, la capacità di andare in gol in qualsiasi circostanza. Ma non solo, c’è il loro ascendente che serve a tenere unita e compatta la squadra, trasmettendo ai compagni carattere e personalità, oltre ad andare a rete attraverso una capacità risolutiva non indifferente e che li rende i “nuovi gemelli del gol”. Saranno tali anche a Torino contro i granata che giocano disperatamente per la salvezza? Non è difficile immaginarlo che ce la metteranno tutta nel match che per il Napoli è un’altra finalissima sulla strada della Champions.

 

 

Gianfranco Lucariello

 

Napoli Magazine

 

Riproduzione del testo consentita previa citazione della fonte: www.napolimagazine.com

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di Napoli Magazine

25/04/2024 - 23:44

NAPOLI - CantaNapoli, volare oh oh, come cantava Domenico Modugno nel lanciare il motivo del più grande successo della fine degli anni cinquanta, sconvolgendo il mondo classico della canzone melodica di allora, così come per una simile analogia sta facendo adesso il Napoli in questo finale di stagione: tutti a scappellarsi davanti alla squadra guidata da Gattuso per il calcio più bello che sta sfoderando in queste ultime partitissime in cui gli azzurri provano a “volare oh oh”, sgambettando più di tutti nella scalata alla classifica per i posti d’onore utili per approdare in Europa. Allungando lo sguardo nient’affatto irriverente ritroviamo nel nobilissimo passato il Napoli di Diego e quello guidato da Luis Vinicio, squadre che hanno incantato il calcio per la bellezza del gioco e non soltanto per i risultati. C’erano grandi campioni, sì, ma sotto sotto ce ne sono anche nel Napoli di oggi. Uno dei principali protagonisti della rinascita dell’attuale squadra del cuore è un calciatore spesso contestato per i suoi gesti stizzosi ma che ora è in cima ai pensieri dei tifosi, pazzi d’amore per lui: il “piccolo grande uomo”, adesso grande condottiero e capitano che incanta il calcio in Italia e che con i suoi compagni sta volando più in alto con super-prestazioni della squadra del cuore, Lorenzinho Insigne, impegnato con tutto se stesso in questo elettrizzante finale di campionato, in una lotta a coltello tra i denti con nemici di valore e che si chiamano Milan, Juventus e Atalanta. Giostrando sul terreno di gioco in questa sfida collettiva c’è anche un altro azzurro di lunga militanza che sta emergendo, Ciro Dries Mertens, un altro “piccoletto” della vecchia guardia e del vecchio Tridente, quello dirompente con Josè Maria Callejon sulla fascia destra. Ebbene fu Ciro a risolvere i problemi del Napoli di Sarri segnando i gol che mancavano alla squadra del cuore tradita Higuain dall’inaspettato trasferimento a Madama. Ed oggi Ciro è ancora in prima fila insieme con Insigne, due battaglieri “piccoletti” però giganti sul terreno di gioco nella guida dei compagni di squadra. Erano e restano due condottieri in cui confida Gattuso e che hanno il compito di pilotare il Napoli, da veri leader a sette karati, come stanno facendo già da qualche tempo. Devono continuare a prendere per mano la squadra del cuore nel volatone finale caratterizzato dai valori che accomuna entrambi, la capacità di andare in gol in qualsiasi circostanza. Ma non solo, c’è il loro ascendente che serve a tenere unita e compatta la squadra, trasmettendo ai compagni carattere e personalità, oltre ad andare a rete attraverso una capacità risolutiva non indifferente e che li rende i “nuovi gemelli del gol”. Saranno tali anche a Torino contro i granata che giocano disperatamente per la salvezza? Non è difficile immaginarlo che ce la metteranno tutta nel match che per il Napoli è un’altra finalissima sulla strada della Champions.

 

 

Gianfranco Lucariello

 

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