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G-FACTOR - G. Lucariello su "NM": "Napoli, no al gioco al massacro!"
14.12.2018 13:43 di Napoli Magazine

NAPOLI - Verso Cagliari, applausi e dissensi con offese e insulti. I complimenti a prescindere, quelli sapientemente girati agli azzurri da Carletto Ancelotti e dal presidente a tambur battente negli spogliatoi dopo l’amara sconfitta di Anfield. Ben diversa la scena il giorno dopo attraverso i social: i commenti spediti alla squadra e ai singoli calciatori conditi infelicemente da frasacce e perfino minacciosi toni da chi ha mal digerito l’uscita dalla Champions. Insulti e offese che hanno investito alcuni dei giocatori della squadra del cuore e qualcuno in particolare, ritenuti impropriamente responsabili del risultato di Liverpool, al punto da dover inibire la possibilità di commentare sui propri profili social, per non continuare a subirne di tutti i colori. Gli autori si spacciono e si coprono con l’inappropriata etichetta – mai come in questo caso sballata – di essere tifosi delusi e amareggiati. Un alibi che serve a ben poco, per la verità, giacchè coloro che realmente appartengono alla Torcida Azzurra – benché avvelenati dal gol di Salah - non si sognano affatto di andare al di là dei limiti imposti dai valori di appartenenza e dal legame del cuore alla maglia azzurra, indipendentemente da chi viene indossata. Putroppo si è arrivati a tanto, con la certezza che Hamsik, Insigne, Allan e tutti gli altri azzurri sicuramente verranno sempre e comunque accompagnati nel loro impegno dell’intera stagione, dall’affettuoso e amorevole sottobraccio dei 40, 50mila e più del San Paolo cantando a squarciagola “Sarò con te…”. Sì, anche a Cagliari. Ci sarà bisogno del pieno sostegno della gente di Napoli. Lì in Sardegna si sa, il Napoli troverà una piazza calda, anzi caldissima, non solo per quell’episodio di tanti anni fa quando al San Paolo le due curve scelsero di tifare per il Piacenza (che era allenato da Bortolo Mutti in procinto di passare al Napoli) nello spareggio per restare in A anziché dare una mano alla squadra isolana, ma anche e soprattutto considerando il valore attuale dei rossoblù. Rossoblù che caratterialmente non sono mai domi, fino all’ultimo istante, come lo hanno dimostrato a spese della Roma. Perciò, diamo di nuovo fiato alle aspirazioni tra campionato - che nonostante tutto non è del tutto chiuso - alla Coppa Italia e all’Europa League. Non si può e non si deve giocare a ”scassare”, come si dice a Napoli. Bisogna avere fiducia, qualcosa di buono ne verrà fuori. A prescindere. D’altronde è d’uopo che i conti si facciano alla fine. Perciò calma e gesso, per andare avanti senza farsi prendere dai ricordi e da inutili nostalgie: Sarri può darsi che ce lo ritroveremo di fronte proprio in Europa League. Tiferemo tutti per il Napoli, sicuro.

 

 

Gianfranco Lucariello

 

Napoli Magazine

 

Riproduzione del testo consentita previa citazione della fonte: www.napolimagazine.com 

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di Napoli Magazine

14/12/2024 - 13:43

NAPOLI - Verso Cagliari, applausi e dissensi con offese e insulti. I complimenti a prescindere, quelli sapientemente girati agli azzurri da Carletto Ancelotti e dal presidente a tambur battente negli spogliatoi dopo l’amara sconfitta di Anfield. Ben diversa la scena il giorno dopo attraverso i social: i commenti spediti alla squadra e ai singoli calciatori conditi infelicemente da frasacce e perfino minacciosi toni da chi ha mal digerito l’uscita dalla Champions. Insulti e offese che hanno investito alcuni dei giocatori della squadra del cuore e qualcuno in particolare, ritenuti impropriamente responsabili del risultato di Liverpool, al punto da dover inibire la possibilità di commentare sui propri profili social, per non continuare a subirne di tutti i colori. Gli autori si spacciono e si coprono con l’inappropriata etichetta – mai come in questo caso sballata – di essere tifosi delusi e amareggiati. Un alibi che serve a ben poco, per la verità, giacchè coloro che realmente appartengono alla Torcida Azzurra – benché avvelenati dal gol di Salah - non si sognano affatto di andare al di là dei limiti imposti dai valori di appartenenza e dal legame del cuore alla maglia azzurra, indipendentemente da chi viene indossata. Putroppo si è arrivati a tanto, con la certezza che Hamsik, Insigne, Allan e tutti gli altri azzurri sicuramente verranno sempre e comunque accompagnati nel loro impegno dell’intera stagione, dall’affettuoso e amorevole sottobraccio dei 40, 50mila e più del San Paolo cantando a squarciagola “Sarò con te…”. Sì, anche a Cagliari. Ci sarà bisogno del pieno sostegno della gente di Napoli. Lì in Sardegna si sa, il Napoli troverà una piazza calda, anzi caldissima, non solo per quell’episodio di tanti anni fa quando al San Paolo le due curve scelsero di tifare per il Piacenza (che era allenato da Bortolo Mutti in procinto di passare al Napoli) nello spareggio per restare in A anziché dare una mano alla squadra isolana, ma anche e soprattutto considerando il valore attuale dei rossoblù. Rossoblù che caratterialmente non sono mai domi, fino all’ultimo istante, come lo hanno dimostrato a spese della Roma. Perciò, diamo di nuovo fiato alle aspirazioni tra campionato - che nonostante tutto non è del tutto chiuso - alla Coppa Italia e all’Europa League. Non si può e non si deve giocare a ”scassare”, come si dice a Napoli. Bisogna avere fiducia, qualcosa di buono ne verrà fuori. A prescindere. D’altronde è d’uopo che i conti si facciano alla fine. Perciò calma e gesso, per andare avanti senza farsi prendere dai ricordi e da inutili nostalgie: Sarri può darsi che ce lo ritroveremo di fronte proprio in Europa League. Tiferemo tutti per il Napoli, sicuro.

 

 

Gianfranco Lucariello

 

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