NAPOLI - Sotto il segno del Pelusa: il Napoli della storia festeggia il compleanno del più grande calciatore di tutti tempi, ieri ricordato nella città in riva al Golfo con gran parte gli eroi del primo storico scudetto proiettati nell’attualità della stagione in corso. Diego innanzitutto, Maradona negli affetti e nei pensieri degli azzurri di oggi e degli azzurri di ieri. Numeri e record, più pazza di prima la gente, l’entusiasmo c’è ed è ragionato, così come nei raffronti e nei confronti, al punto tale da chiamare in causa il capitano del Napoli di oggi, ad un solo gol dal record personale del Pibe de Oro: 115 gol con la camiseta azzurra, 114 le reti di Lorenzinho che può raggiungere il Pelusa e arrotondare il suo bottino, magari nel match contro la Salernitana. Il capitano di oggi ha raccolto le voci della gente, di chi ammira e stima il ragazzo di Frattamaggiore: si stupisce però dell’accostamento al più grande giocatore del pianeta ed ha affidato la sua voce ad un social, per determinare uno scossone voluto in piena coscienza. La voce del capitano di oggi arriva attraverso un ipotetico e diretto discorso rivolto proprio a Maradona: “Sei sempre stato e sarai sempre irraggiungibile. Tu sei sempre qui con noi nei racconti della gente e nei pensieri di tutti noi napoletani”, parole che fanno onore al capitano in carica che adesso distoglie ragionevolmente attenzioni, pensieri e opere al derby campano tra il Napoli primatista in classifica e la squadra di Colantuono e Ribery, relegata laggiù nella graduatoria ma che nel suo ultimo impegno ha sconfitto il Venezia. Il confronto è impari, i numeri dicono e parlano molto di più di quanto lascia intendere la classifica: la squadra di Spalletti è una corazzata inaffondabile, in dieci partite ha incassato appena tre gol, un invidiabile quoziente quotato finanche a livello europeo, nel raffronto continentale nessuno ha fatto meglio del Napoli in difesa. Considerevole anche il numero delle reti segnate, ben 22, un altro indice della qualità e dello spessore delle bocche di fuoco della squadra di Spalletti con un attivo di 22 gol, per la cronaca 23 gol il Milan, 26 i gol dell’Inter. C’è un problema per gli azzurri, però: Osimhen fermo per un risentimento muscolare. Vuol dire che lì davanti per il centrale offensivo Spalletti dovrà scegliere tra Dies Mertens e tra Andrea Petagna, magari alternando prima l’uno e poi l’altro, non c’è da fare altro. Sul fronte opposto le preoccupazioni di Colantuono sono ben altre: il nuovo tecnico si affiderà su Ribery per alimentare l’unica arma disponibile, il contropiede. Spalletti invece martella gli azzurri con un assillo: “non sottovalutiamo la Salernitana”, ed ha ragione, è vietato sbagliare la partita.
Gianfranco Lucariello
Napoli Magazine
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di Napoli Magazine
31/10/2024 - 16:00
NAPOLI - Sotto il segno del Pelusa: il Napoli della storia festeggia il compleanno del più grande calciatore di tutti tempi, ieri ricordato nella città in riva al Golfo con gran parte gli eroi del primo storico scudetto proiettati nell’attualità della stagione in corso. Diego innanzitutto, Maradona negli affetti e nei pensieri degli azzurri di oggi e degli azzurri di ieri. Numeri e record, più pazza di prima la gente, l’entusiasmo c’è ed è ragionato, così come nei raffronti e nei confronti, al punto tale da chiamare in causa il capitano del Napoli di oggi, ad un solo gol dal record personale del Pibe de Oro: 115 gol con la camiseta azzurra, 114 le reti di Lorenzinho che può raggiungere il Pelusa e arrotondare il suo bottino, magari nel match contro la Salernitana. Il capitano di oggi ha raccolto le voci della gente, di chi ammira e stima il ragazzo di Frattamaggiore: si stupisce però dell’accostamento al più grande giocatore del pianeta ed ha affidato la sua voce ad un social, per determinare uno scossone voluto in piena coscienza. La voce del capitano di oggi arriva attraverso un ipotetico e diretto discorso rivolto proprio a Maradona: “Sei sempre stato e sarai sempre irraggiungibile. Tu sei sempre qui con noi nei racconti della gente e nei pensieri di tutti noi napoletani”, parole che fanno onore al capitano in carica che adesso distoglie ragionevolmente attenzioni, pensieri e opere al derby campano tra il Napoli primatista in classifica e la squadra di Colantuono e Ribery, relegata laggiù nella graduatoria ma che nel suo ultimo impegno ha sconfitto il Venezia. Il confronto è impari, i numeri dicono e parlano molto di più di quanto lascia intendere la classifica: la squadra di Spalletti è una corazzata inaffondabile, in dieci partite ha incassato appena tre gol, un invidiabile quoziente quotato finanche a livello europeo, nel raffronto continentale nessuno ha fatto meglio del Napoli in difesa. Considerevole anche il numero delle reti segnate, ben 22, un altro indice della qualità e dello spessore delle bocche di fuoco della squadra di Spalletti con un attivo di 22 gol, per la cronaca 23 gol il Milan, 26 i gol dell’Inter. C’è un problema per gli azzurri, però: Osimhen fermo per un risentimento muscolare. Vuol dire che lì davanti per il centrale offensivo Spalletti dovrà scegliere tra Dies Mertens e tra Andrea Petagna, magari alternando prima l’uno e poi l’altro, non c’è da fare altro. Sul fronte opposto le preoccupazioni di Colantuono sono ben altre: il nuovo tecnico si affiderà su Ribery per alimentare l’unica arma disponibile, il contropiede. Spalletti invece martella gli azzurri con un assillo: “non sottovalutiamo la Salernitana”, ed ha ragione, è vietato sbagliare la partita.
Gianfranco Lucariello
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