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G-FACTOR - G. Lucariello su "NM": "Spalletti e il colpo di teatro"
07.05.2022 13:30 di Napoli Magazine

NAPOLI - Teatro, un imprevisto colpo di scena alla vigilia dello scontro col Torino: inaspettatamente Spalletti ha saltato la press-conference, dando luce ai suoi collaboratori. Mah, illazioni e perplessità. Anziché sgombrare il campo di ombre e voci sorte in questi ultimissimi tempi, si consolidano invece sospetti ed eventuali sorprese. Cosa succede, fine di un amore? Chissà, ma l’idillio sembra svanito. Un "dispetto" da parte del mister che non si sarà mica risentito per i reportages successivi alla conquista della zona Champions? Può darsi, altro che storie, d’altronde il patron ha scaraventato ai quattro venti delusione, amarezza e tantissima rabbia. La qualificazione in Champions non lo ha forse rabbonito più di tanto. Sì, la furia non è più quella di prima, in parte frenata e repressa, ma gli sono maturati dentro tantissimi interrogativi, alimentati da determinate perplessità, sorte e confessate nelle stanze segrete. Pubblicamente don Aurelio ha lanciato strali anche alla tifoseria azzurra, coprendo probabilmente il vero problema sul quale sta riflettendo da un po’ di tempo a questa parte. A dirla francamente e senza nessuna riserva, all’ordine del giorno nei pensieri del patron c’è Spalletti, l’incantesimo si è sciolto, forse. “Spalletti è l’allenatore ideale, è da tenere a vita”, beh, non è più così e il motivo c’è, nel sogno scudetto ci credeva anche De Laurentis, un po’ come ci credevano tutti, mai immaginando che in quattro e quattr’otto le certezze del sogno si sono bruciate nel giro di tre partite, proprio quelle che avrebbero dovuto consolidare le aspirazioni del club e della gente. In tre partite (Fiorentina, Roma e Empoli) il Napoli ha sprecato un’occasione storica per disegnare sulle magliette azzurre il terzo scudetto, cosa che ha fatto scricchiolare fortemente il rapporto tra il presidente e l’allenatore “ideale”, così definito un po’ di tempo fa dal patron. A De Laurentiis si sarà posto anche quest’altro interrogativo, è da confermare o no il mister che per le responsabilità del suo ruolo dovrà rispondere su quello che è successo bilanciando naturalmente il grosso merito di aver raggiunto la Champions? Insomma, si può anche immaginare un dopo Spalletti, pur considerando che il tecnico gode di un altro anno di contratto e che in tal caso a De Laurentiis costerebbe una cifra blu. Sarebbe diverso se fosse Spalletti a voler andare via. In tal caso ADL gli direbbe: “Statte buone, ‘a Maronna t’accumpagne!”, insomma un polverone incredibile e inaspettato. Solo chiacchiere?

 

 

Gianfranco Lucariello

 

Napoli Magazine

 

Riproduzione del testo consentita previa citazione della fonte: www.napolimagazine.com

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G-FACTOR - G. Lucariello su "NM": "Spalletti e il colpo di teatro"

di Napoli Magazine

07/05/2024 - 13:30

NAPOLI - Teatro, un imprevisto colpo di scena alla vigilia dello scontro col Torino: inaspettatamente Spalletti ha saltato la press-conference, dando luce ai suoi collaboratori. Mah, illazioni e perplessità. Anziché sgombrare il campo di ombre e voci sorte in questi ultimissimi tempi, si consolidano invece sospetti ed eventuali sorprese. Cosa succede, fine di un amore? Chissà, ma l’idillio sembra svanito. Un "dispetto" da parte del mister che non si sarà mica risentito per i reportages successivi alla conquista della zona Champions? Può darsi, altro che storie, d’altronde il patron ha scaraventato ai quattro venti delusione, amarezza e tantissima rabbia. La qualificazione in Champions non lo ha forse rabbonito più di tanto. Sì, la furia non è più quella di prima, in parte frenata e repressa, ma gli sono maturati dentro tantissimi interrogativi, alimentati da determinate perplessità, sorte e confessate nelle stanze segrete. Pubblicamente don Aurelio ha lanciato strali anche alla tifoseria azzurra, coprendo probabilmente il vero problema sul quale sta riflettendo da un po’ di tempo a questa parte. A dirla francamente e senza nessuna riserva, all’ordine del giorno nei pensieri del patron c’è Spalletti, l’incantesimo si è sciolto, forse. “Spalletti è l’allenatore ideale, è da tenere a vita”, beh, non è più così e il motivo c’è, nel sogno scudetto ci credeva anche De Laurentis, un po’ come ci credevano tutti, mai immaginando che in quattro e quattr’otto le certezze del sogno si sono bruciate nel giro di tre partite, proprio quelle che avrebbero dovuto consolidare le aspirazioni del club e della gente. In tre partite (Fiorentina, Roma e Empoli) il Napoli ha sprecato un’occasione storica per disegnare sulle magliette azzurre il terzo scudetto, cosa che ha fatto scricchiolare fortemente il rapporto tra il presidente e l’allenatore “ideale”, così definito un po’ di tempo fa dal patron. A De Laurentiis si sarà posto anche quest’altro interrogativo, è da confermare o no il mister che per le responsabilità del suo ruolo dovrà rispondere su quello che è successo bilanciando naturalmente il grosso merito di aver raggiunto la Champions? Insomma, si può anche immaginare un dopo Spalletti, pur considerando che il tecnico gode di un altro anno di contratto e che in tal caso a De Laurentiis costerebbe una cifra blu. Sarebbe diverso se fosse Spalletti a voler andare via. In tal caso ADL gli direbbe: “Statte buone, ‘a Maronna t’accumpagne!”, insomma un polverone incredibile e inaspettato. Solo chiacchiere?

 

 

Gianfranco Lucariello

 

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