Golazo
GOLAZO - Buona fortuna Marek!
06.02.2019 13:20 di Napoli Magazine

NAPOLI - Dal "muro" sbrecciato della titolarità perduta alla Grande Muraglia. Forse, sta tutta qui la spiegazione di un addio a metà stagione, fuori tempo massimo rispetto alla chiusura della finestra invernale del mercato (che, comunque, è sempre aperto). La società azzurra mette in casa il cadeau cinese. Marek metterà in cassaforte una fortuna. Fine di una bella storia, cominciata dodici anni fa. Arrivò ragazzino, se ne va uomo maturo. Dai capelli a spazzola alla cresta bella tosta che ha ispirato i suoi fans in erba. Approdò a Napoli via Brescia che chiama i suoi giocatori "rondinelle". E sì che ha volato lo slovacco di poche parole che ha accettato come una fatalità disavventure capitategli nella città che ha dimostrato di amare. Lascia la truppa l'ex capitano pluridecorato; record di presenze in azzurro, cecchino perfino più di Maradona, tre trofei in bacheca e sarebbero potuti essere di più senza la tirannìa di Madama che lo voleva alla sua corte, come l'Inter ancor prima. Due bei grazie, lusingato, ma sto bene a Napoli, nel Napoli. Alla festa di genetliaco di De Nicola, un fuoriclasse della medicina sportiva, Marek ha intonato, quasi vergognandosi, le note di 'o surdato 'nnammurato. Un canto per la città che continuerà ad amare, e forse rimpiangerà nella Dalian che è bagnata da due mari, terza metropoli della Cina. Ma l'offerta era di quelle irrinunciabili: la ricchezza per sempre. Sulla vicenda ho letto di tutto sui social. Ha prevalso l'incredulità, lo smarrimento per un addio improvviso, imprevedibile. Anche se qualche panchina di troppo avrebbe potuto indurre a ragionare su un possibile distacco. Non ora, certo. A giugno sì. L'ultima sua recita in uno stadio semivuoto ma inconsapevole. Sarebbe stato zeppo come un uovo se l'addio fosse stato annunciato. Ma è stato meglio che sia andata così. Evitate ogni turbolenza. E Marek non avrebbe gradito. Ha lasciato il suo autografo sull'erba del San Paolo, quel lancio dolce e tranciante, lungo e preciso per Callejòn che lo spagnolo avrebbe poi incartato come un cioccolatino per il sigillo di Milik. Comincia ora una nuova era azzurra, senza il capitano di tante battaglie. Ci sarà più spazio per Fabiàn Ruiz, Zielinski e Diawara. Inevitabile. L'addio di Marek segnerà, inevitabilmente, una svolta tattica. Con la sua assenza comincerà a sbocciare il Napoli che verrà. E che, nel frattempo, dovrà puntare decisamente ad andare il più avanti possibile nell'Europa minore. Tenendo sempre presente che il discorso scudetto è lontano dall'essere chiuso. Ciao Marek, buona fortuna, E grazie per esserti comportato da napoletano vero. Ti saluto scherzando con le parole della Ortese: il marekiaro non bagna (più) Napoli.

 

 

Adolfo Mollichelli

 

Napoli Magazine

 

Riproduzione del testo consentita previa citazione della fonte: www.napolimagazine.com 

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GOLAZO - Buona fortuna Marek!

di Napoli Magazine

06/02/2024 - 13:20

NAPOLI - Dal "muro" sbrecciato della titolarità perduta alla Grande Muraglia. Forse, sta tutta qui la spiegazione di un addio a metà stagione, fuori tempo massimo rispetto alla chiusura della finestra invernale del mercato (che, comunque, è sempre aperto). La società azzurra mette in casa il cadeau cinese. Marek metterà in cassaforte una fortuna. Fine di una bella storia, cominciata dodici anni fa. Arrivò ragazzino, se ne va uomo maturo. Dai capelli a spazzola alla cresta bella tosta che ha ispirato i suoi fans in erba. Approdò a Napoli via Brescia che chiama i suoi giocatori "rondinelle". E sì che ha volato lo slovacco di poche parole che ha accettato come una fatalità disavventure capitategli nella città che ha dimostrato di amare. Lascia la truppa l'ex capitano pluridecorato; record di presenze in azzurro, cecchino perfino più di Maradona, tre trofei in bacheca e sarebbero potuti essere di più senza la tirannìa di Madama che lo voleva alla sua corte, come l'Inter ancor prima. Due bei grazie, lusingato, ma sto bene a Napoli, nel Napoli. Alla festa di genetliaco di De Nicola, un fuoriclasse della medicina sportiva, Marek ha intonato, quasi vergognandosi, le note di 'o surdato 'nnammurato. Un canto per la città che continuerà ad amare, e forse rimpiangerà nella Dalian che è bagnata da due mari, terza metropoli della Cina. Ma l'offerta era di quelle irrinunciabili: la ricchezza per sempre. Sulla vicenda ho letto di tutto sui social. Ha prevalso l'incredulità, lo smarrimento per un addio improvviso, imprevedibile. Anche se qualche panchina di troppo avrebbe potuto indurre a ragionare su un possibile distacco. Non ora, certo. A giugno sì. L'ultima sua recita in uno stadio semivuoto ma inconsapevole. Sarebbe stato zeppo come un uovo se l'addio fosse stato annunciato. Ma è stato meglio che sia andata così. Evitate ogni turbolenza. E Marek non avrebbe gradito. Ha lasciato il suo autografo sull'erba del San Paolo, quel lancio dolce e tranciante, lungo e preciso per Callejòn che lo spagnolo avrebbe poi incartato come un cioccolatino per il sigillo di Milik. Comincia ora una nuova era azzurra, senza il capitano di tante battaglie. Ci sarà più spazio per Fabiàn Ruiz, Zielinski e Diawara. Inevitabile. L'addio di Marek segnerà, inevitabilmente, una svolta tattica. Con la sua assenza comincerà a sbocciare il Napoli che verrà. E che, nel frattempo, dovrà puntare decisamente ad andare il più avanti possibile nell'Europa minore. Tenendo sempre presente che il discorso scudetto è lontano dall'essere chiuso. Ciao Marek, buona fortuna, E grazie per esserti comportato da napoletano vero. Ti saluto scherzando con le parole della Ortese: il marekiaro non bagna (più) Napoli.

 

 

Adolfo Mollichelli

 

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