Ivan Zazzaroni, direttore del Corriere dello Sport, nel suo editoriale commenta la sfida di Supercoppa tra Napoli e Bologna, lodando il ruolo dei due club nel calcio italiano: "Napoli-Bologna non è la finale giusta solo perché mette di fronte i vincitori di scudetto e coppa Italia. Lo è innanzitutto poiché conferma, sottolineandolo, il successo dei due club che negli ultimi quattro anni hanno compiuto i maggiori progressi sul piano della solidità, della stabilità e dei risultati. Insomma, quelli che – se vogliamo insieme all’Inter – hanno fatto le cose come si deve e chi se ne f...e se poi gli arabi li fischiano o non si presentano allo stadio perché conoscono e tifano esclusivamente Milan e Inter, Modric e Lautaro. Napoli e Bologna sono un esempio di come si deve fare calcio in Italia, qui siamo: proprietà fisica, riconoscibile e presente pur nel rispetto delle naturali differenze caratteriali (l’esuberante, spesso eccessivo Aurelio De Laurentiis e il riservatissimo Joey Saputo), amministratori esperti di numeri e politica sportiva sempre meno esposti dei loro “capi”, giusto uno o due passi di lato (Chiavelli e Fenucci), direttori sportivi di indubbie capacità portati (o costretti) a non uscire dai confini del ruolo (il giovane Giovanni Manna dopo Giuntoli e l’inimitabile Giovanni Sartori), ottimi scout e, naturalmente, allenatori d’alto livello (il vincente-subito Antonio Conte e il sempre più sorprendente Vincenzo Italiano, subentrato a Motta, a sua volta successore di Mihajlovic)".
di Napoli Magazine
22/12/2025 - 11:01
Ivan Zazzaroni, direttore del Corriere dello Sport, nel suo editoriale commenta la sfida di Supercoppa tra Napoli e Bologna, lodando il ruolo dei due club nel calcio italiano: "Napoli-Bologna non è la finale giusta solo perché mette di fronte i vincitori di scudetto e coppa Italia. Lo è innanzitutto poiché conferma, sottolineandolo, il successo dei due club che negli ultimi quattro anni hanno compiuto i maggiori progressi sul piano della solidità, della stabilità e dei risultati. Insomma, quelli che – se vogliamo insieme all’Inter – hanno fatto le cose come si deve e chi se ne f...e se poi gli arabi li fischiano o non si presentano allo stadio perché conoscono e tifano esclusivamente Milan e Inter, Modric e Lautaro. Napoli e Bologna sono un esempio di come si deve fare calcio in Italia, qui siamo: proprietà fisica, riconoscibile e presente pur nel rispetto delle naturali differenze caratteriali (l’esuberante, spesso eccessivo Aurelio De Laurentiis e il riservatissimo Joey Saputo), amministratori esperti di numeri e politica sportiva sempre meno esposti dei loro “capi”, giusto uno o due passi di lato (Chiavelli e Fenucci), direttori sportivi di indubbie capacità portati (o costretti) a non uscire dai confini del ruolo (il giovane Giovanni Manna dopo Giuntoli e l’inimitabile Giovanni Sartori), ottimi scout e, naturalmente, allenatori d’alto livello (il vincente-subito Antonio Conte e il sempre più sorprendente Vincenzo Italiano, subentrato a Motta, a sua volta successore di Mihajlovic)".