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IL PENSIERO - Foschi: "Se il Napoli ha deciso di investire su Hojlund significa che ha visto qualità importanti, Norton-Cuffy? Lo conosco bene, ha qualità e margini di crescita notevoli"
02.10.2025 11:41 di Napoli Magazine
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A “1 Football Club”, programma radiofonico in onda su 1 Station Radio, è intervenuto Rino Foschi, direttore sportivo ex, fra le tante, di Napoli e Genoa. Di seguito, un estratto dell’intervista.

Direttore, come giudica questi cali che sovente arrivano in casa Napoli? Sono cali fisici, di tensione, di concentrazione?

“Siamo agli inizi. Le squadre oggi sono all’80-90% della condizione. Le partite sono ravvicinate e tutte importanti, quindi ci può stare un calo dovuto alla tensione o alla stanchezza. L’importante, però, è portare a casa il risultato. Ieri è arrivata la prima vittoria in Champions, tre punti pesanti. Ci sono partite che ti vanno male e altre che ti danno la carica per quelle successive. È normale sentire tensione, perché oggi ogni risultato pesa di più, proprio com'è successo in campionato contro il Milan". 

Ha menzionato il Milan di Allegri. I rossoneri contro il Napoli hanno dimostrato di avere qualità, una rosa efficiente e l’esperienza giusta per una stagione di vertice. Secondo lei il Milan è da scudetto?

“Dire da scudetto è presto, però sicuramente è una rosa forte, competitiva già per il presente e ancora di più per il futuro. Non era tra le favoritissime come Napoli o Inter, ma si sapeva che avrebbe fatto bene. Ha dimostrato di avere una fisionomia chiara e di aver ritrovato un equilibrio importante. Parlare di scudetto ora è difficile, ma il Milan è una squadra che ci sarà fino alla fine".

Rasmus Højlund, l’attaccante danese preso dal Napoli per sopperire all’assenza di Lukaku. È un acquisto che il Rino Foschi direttore sportivo avrebbe fatto?

“Ti dico la verità: non lo conosco a fondo per giudicare se l’avrei preso o no. Però, se il Napoli ha deciso di investire su di lui, significa che ha visto qualità importanti. Hanno fatto un lavoro di scouting molto attento. Io sono fiducioso, perché quando c’è determinazione, i risultati arrivano".

A proposito di scouting: il Napoli sembra aver messo nel mirino Norton-Cuffy, terzino del Genoa, squadra dove lei è stato diesse. È un giocatore già pronto per dare una mano a Di Lorenzo?

“Sì, secondo me è pronto. Anzi, dico che può avere prospettive importanti. Lo conosco bene e sono convinto che possa diventare una variabile determinante fin da subito, e confermo che il Napoli lo stia osservando. È un ragazzo con qualità e margini di crescita notevoli".

Secondo lei è un’operazione che potrebbe concretizzarsi già a gennaio?

“Non lo so. Dipende molto dal campionato e dalle esigenze del Genoa. Lì l’ambiente è particolare, il mercato è sempre complicato e serve attenzione, altrimenti rischi di destabilizzare troppo la squadra. Però sicuramente il Napoli lo sta seguendo e sarebbe un’alternativa importante ma, ad oggi, direi sia più probabile che il Genoa non lo ceda a stagione in corso".

Parliamo di Vlahovic. Alla fine resta un problema, perché sembra fare da tappo ai nuovi acquisti.

“In questo momento lo vedo così, sì: è un tappo. Però penso che col tempo troverà spazio e rientrerà nei meccanismi della squadra. Non è un giocatore da scartare, ha ancora qualità da offrire.”

Se diamo uno sguardo più ampio alla Juve di Tudor, oggi non si capisce chi sia l’attaccante titolare né quale sia la difesa titolare. In Champions ha persino cambiato portiere, schierando Perin. Non c’è troppa confusione a Torino?

“Per me è una delusione, dico la verità. Ieri ha fatto alcune cose buone, ma altre meno. La Juve non può permettersi certe incertezze, specialmente in Champions. Ci sono state scelte sbagliate, sia come squadra che come singoli. Ieri Tudor ha cambiato troppo e questo ha inciso sul risultato. Sicuramente è un allenatore capace, ma al momento sta commettendo qualche errore anche nella gestione dei ruoli. E così la Juve rischia di perdere continuità". 

Il lancio di teenagers è sempre più frequente nel calcio. I giovani sono forti, ma spesso vengono gestiti più come investimenti che come calciatori da valorizzare. La Juventus, ad esempio, sembra più orientata a “fare cambiali” che a crescere i propri ragazzi.

“Sono critico su questo. Non mi piace la mentalità che si sta diffondendo. Se andiamo avanti così, tra qualche anno rischiamo di trovarci in difficoltà. I giovani vanno valorizzati, non usati come pedine di mercato. In Italia non possiamo permetterci di spendere cifre proibitive per ragazzi giovanissimi e poi scaricarli subito. Così non cresciamo né noi né loro. Dobbiamo cambiare sistema, altrimenti i danni saranno grossi". 

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IL PENSIERO - Foschi: "Se il Napoli ha deciso di investire su Hojlund significa che ha visto qualità importanti, Norton-Cuffy? Lo conosco bene, ha qualità e margini di crescita notevoli"

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02/10/2025 - 11:41

A “1 Football Club”, programma radiofonico in onda su 1 Station Radio, è intervenuto Rino Foschi, direttore sportivo ex, fra le tante, di Napoli e Genoa. Di seguito, un estratto dell’intervista.

Direttore, come giudica questi cali che sovente arrivano in casa Napoli? Sono cali fisici, di tensione, di concentrazione?

“Siamo agli inizi. Le squadre oggi sono all’80-90% della condizione. Le partite sono ravvicinate e tutte importanti, quindi ci può stare un calo dovuto alla tensione o alla stanchezza. L’importante, però, è portare a casa il risultato. Ieri è arrivata la prima vittoria in Champions, tre punti pesanti. Ci sono partite che ti vanno male e altre che ti danno la carica per quelle successive. È normale sentire tensione, perché oggi ogni risultato pesa di più, proprio com'è successo in campionato contro il Milan". 

Ha menzionato il Milan di Allegri. I rossoneri contro il Napoli hanno dimostrato di avere qualità, una rosa efficiente e l’esperienza giusta per una stagione di vertice. Secondo lei il Milan è da scudetto?

“Dire da scudetto è presto, però sicuramente è una rosa forte, competitiva già per il presente e ancora di più per il futuro. Non era tra le favoritissime come Napoli o Inter, ma si sapeva che avrebbe fatto bene. Ha dimostrato di avere una fisionomia chiara e di aver ritrovato un equilibrio importante. Parlare di scudetto ora è difficile, ma il Milan è una squadra che ci sarà fino alla fine".

Rasmus Højlund, l’attaccante danese preso dal Napoli per sopperire all’assenza di Lukaku. È un acquisto che il Rino Foschi direttore sportivo avrebbe fatto?

“Ti dico la verità: non lo conosco a fondo per giudicare se l’avrei preso o no. Però, se il Napoli ha deciso di investire su di lui, significa che ha visto qualità importanti. Hanno fatto un lavoro di scouting molto attento. Io sono fiducioso, perché quando c’è determinazione, i risultati arrivano".

A proposito di scouting: il Napoli sembra aver messo nel mirino Norton-Cuffy, terzino del Genoa, squadra dove lei è stato diesse. È un giocatore già pronto per dare una mano a Di Lorenzo?

“Sì, secondo me è pronto. Anzi, dico che può avere prospettive importanti. Lo conosco bene e sono convinto che possa diventare una variabile determinante fin da subito, e confermo che il Napoli lo stia osservando. È un ragazzo con qualità e margini di crescita notevoli".

Secondo lei è un’operazione che potrebbe concretizzarsi già a gennaio?

“Non lo so. Dipende molto dal campionato e dalle esigenze del Genoa. Lì l’ambiente è particolare, il mercato è sempre complicato e serve attenzione, altrimenti rischi di destabilizzare troppo la squadra. Però sicuramente il Napoli lo sta seguendo e sarebbe un’alternativa importante ma, ad oggi, direi sia più probabile che il Genoa non lo ceda a stagione in corso".

Parliamo di Vlahovic. Alla fine resta un problema, perché sembra fare da tappo ai nuovi acquisti.

“In questo momento lo vedo così, sì: è un tappo. Però penso che col tempo troverà spazio e rientrerà nei meccanismi della squadra. Non è un giocatore da scartare, ha ancora qualità da offrire.”

Se diamo uno sguardo più ampio alla Juve di Tudor, oggi non si capisce chi sia l’attaccante titolare né quale sia la difesa titolare. In Champions ha persino cambiato portiere, schierando Perin. Non c’è troppa confusione a Torino?

“Per me è una delusione, dico la verità. Ieri ha fatto alcune cose buone, ma altre meno. La Juve non può permettersi certe incertezze, specialmente in Champions. Ci sono state scelte sbagliate, sia come squadra che come singoli. Ieri Tudor ha cambiato troppo e questo ha inciso sul risultato. Sicuramente è un allenatore capace, ma al momento sta commettendo qualche errore anche nella gestione dei ruoli. E così la Juve rischia di perdere continuità". 

Il lancio di teenagers è sempre più frequente nel calcio. I giovani sono forti, ma spesso vengono gestiti più come investimenti che come calciatori da valorizzare. La Juventus, ad esempio, sembra più orientata a “fare cambiali” che a crescere i propri ragazzi.

“Sono critico su questo. Non mi piace la mentalità che si sta diffondendo. Se andiamo avanti così, tra qualche anno rischiamo di trovarci in difficoltà. I giovani vanno valorizzati, non usati come pedine di mercato. In Italia non possiamo permetterci di spendere cifre proibitive per ragazzi giovanissimi e poi scaricarli subito. Così non cresciamo né noi né loro. Dobbiamo cambiare sistema, altrimenti i danni saranno grossi".