Mauro Icardi, attaccante dell'Inter, ha rilasciato un'intervista al Corriere dello Sport: "Ora la squadra è più completa rispetto al passato, sicuro abbiamo perso qualcosa all’inizio, nelle prime due, tre partite abbiamo lasciato per strada dei punti. Se avessimo giocato da Inter, avremmo avuto qualche punto in più. Quando pensavamo di aver trovato continuità c’è stata la caduta di Bergamo. Niente da dire, loro sono stati più bravi di noi. Lautaro? L’ho aiutato tanto, l’ho portato con me dappertutto perché non conosceva nessuno. Ha 21 anni e può crescere. In campo non si risparmia, è abituato al calcio argentino dove i colpi si danno e si prendono. Senza il Var in area succedeva di tutto, adesso il gioco è più pulito. La Roma? Contro la Roma cercheremo di fare una buona partita perché sappiamo che se la sbagliamo la Juve si allontana e il Napoli anche. Le due avanti vanno forte. La Nazionale italiana? Non ho pensato nemmeno per un istante all’Italia, e non per mancanza di rispetto o gratitudine nei confronti dell’Italia che mi ha dato tanto. Io mi sento profondamente argentino, al di là del fatto che con la mia famiglia siamo andati via che ero piccolo quando fu dichiarato il default e la gente cominciò a temere il peggio”.
di Napoli Magazine
01/12/2018 - 11:45
Mauro Icardi, attaccante dell'Inter, ha rilasciato un'intervista al Corriere dello Sport: "Ora la squadra è più completa rispetto al passato, sicuro abbiamo perso qualcosa all’inizio, nelle prime due, tre partite abbiamo lasciato per strada dei punti. Se avessimo giocato da Inter, avremmo avuto qualche punto in più. Quando pensavamo di aver trovato continuità c’è stata la caduta di Bergamo. Niente da dire, loro sono stati più bravi di noi. Lautaro? L’ho aiutato tanto, l’ho portato con me dappertutto perché non conosceva nessuno. Ha 21 anni e può crescere. In campo non si risparmia, è abituato al calcio argentino dove i colpi si danno e si prendono. Senza il Var in area succedeva di tutto, adesso il gioco è più pulito. La Roma? Contro la Roma cercheremo di fare una buona partita perché sappiamo che se la sbagliamo la Juve si allontana e il Napoli anche. Le due avanti vanno forte. La Nazionale italiana? Non ho pensato nemmeno per un istante all’Italia, e non per mancanza di rispetto o gratitudine nei confronti dell’Italia che mi ha dato tanto. Io mi sento profondamente argentino, al di là del fatto che con la mia famiglia siamo andati via che ero piccolo quando fu dichiarato il default e la gente cominciò a temere il peggio”.