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LO SCRITTORE - de Giovanni: "Caso Acerbi-Juan Jesus, il calcio è un triste mondo omertoso"
20.03.2024 08:18 di Napoli Magazine

Maurizio de Giovanni, scrittore e giornalista, ha commentato su Facebook il caso Acerbi-Juan Jesus: "Dire che la giustizia del calcio farà luce sulla questione Acerbi è come dire che la magistratura russa farà piena luce sul caso Navalny. Se c’è una cosa ancora più disgustosa di questo episodio di infame pietoso schifoso razzismo, è il triste omertoso mondo del calcio, che prima divora miliardi per la passione dei tifosi e poi pretende di oscurare qualcosa che è ripreso da decine di telecamere, dicendo che sono 'cose di campo'. E i più colpevoli sono i telecronisti, i giornalisti e i commentatori che, con imbarazzo, provano pietosamente a girarsi dall’altra parte. Almeno evitateci la pantomima dei comunicati antirazzisti, degli adesivi sulle giacche durante le interviste, degli striscioni prima delle partite. Patetici. E tu. Che uomo sei, se in campo chiedi scusa (ammettendo di aver detto quello che hai detto) per evitare guai e poi ritratti, quando sei certo che non ci sono prove dirette? Non temere. Se ti faranno fuori ti resterà sempre la politica perché c’è un sacco di gente che dentro, e senza il coraggio di dirlo, la pensa come te. In fondo, il mondo è al contrario".

 

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LO SCRITTORE - de Giovanni: "Caso Acerbi-Juan Jesus, il calcio è un triste mondo omertoso"

di Napoli Magazine

20/03/2024 - 08:18

Maurizio de Giovanni, scrittore e giornalista, ha commentato su Facebook il caso Acerbi-Juan Jesus: "Dire che la giustizia del calcio farà luce sulla questione Acerbi è come dire che la magistratura russa farà piena luce sul caso Navalny. Se c’è una cosa ancora più disgustosa di questo episodio di infame pietoso schifoso razzismo, è il triste omertoso mondo del calcio, che prima divora miliardi per la passione dei tifosi e poi pretende di oscurare qualcosa che è ripreso da decine di telecamere, dicendo che sono 'cose di campo'. E i più colpevoli sono i telecronisti, i giornalisti e i commentatori che, con imbarazzo, provano pietosamente a girarsi dall’altra parte. Almeno evitateci la pantomima dei comunicati antirazzisti, degli adesivi sulle giacche durante le interviste, degli striscioni prima delle partite. Patetici. E tu. Che uomo sei, se in campo chiedi scusa (ammettendo di aver detto quello che hai detto) per evitare guai e poi ritratti, quando sei certo che non ci sono prove dirette? Non temere. Se ti faranno fuori ti resterà sempre la politica perché c’è un sacco di gente che dentro, e senza il coraggio di dirlo, la pensa come te. In fondo, il mondo è al contrario".