Roberto Saviano, scrittore, ha rilasciato un'intervista a La Gazzetta dello Sport. Ecco le sue parole: “Scudetti? Tutti belli, ma se devo votare metto il primo, chiaramente, lo spartiacque che ci introduce nell’universo dei vincenti, e il terzo, che ci restituisce quella condizione, perché 33 anni rappresentano un vuoto generazionale e ci sono ragazzi cresciuti senza avere idea di cosa volesse dire essere campioni d’Italia. Allenatori degli scudetti? Io voto Bianchi, un asceta, con quella sua freddezza indispensabile per governare gli spiriti bollenti di un ambiente mica semplice. Invece lui, che Napoli la aveva conosciuta bene da calciatore, fu capace di scrivere la storia. Poi Spalletti, che mi ha regalato anche il piacere dello spettacolo. Ma sono grato a Bigon e a Conte, al quale mi viene da chiedere: ce lo regali il bis? De Bruyne? Un mio amico che ama la Premier e ha visto decine e decine di partite del City mi ha incoraggiato: non è ancora lui, neanche al 50%. E mi ha rincuorato, perché le prime esibizioni mi avevano lasciato un po’ perplesso”.
di Napoli Magazine
12/10/2025 - 10:42
Roberto Saviano, scrittore, ha rilasciato un'intervista a La Gazzetta dello Sport. Ecco le sue parole: “Scudetti? Tutti belli, ma se devo votare metto il primo, chiaramente, lo spartiacque che ci introduce nell’universo dei vincenti, e il terzo, che ci restituisce quella condizione, perché 33 anni rappresentano un vuoto generazionale e ci sono ragazzi cresciuti senza avere idea di cosa volesse dire essere campioni d’Italia. Allenatori degli scudetti? Io voto Bianchi, un asceta, con quella sua freddezza indispensabile per governare gli spiriti bollenti di un ambiente mica semplice. Invece lui, che Napoli la aveva conosciuta bene da calciatore, fu capace di scrivere la storia. Poi Spalletti, che mi ha regalato anche il piacere dello spettacolo. Ma sono grato a Bigon e a Conte, al quale mi viene da chiedere: ce lo regali il bis? De Bruyne? Un mio amico che ama la Premier e ha visto decine e decine di partite del City mi ha incoraggiato: non è ancora lui, neanche al 50%. E mi ha rincuorato, perché le prime esibizioni mi avevano lasciato un po’ perplesso”.