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FOCUS AZZURRO - Cammaroto a "NM": "Mercato Napoli, Osvaldo vuole fare il musicista, occhio a Macheda e Tevez, lontani Adebayor, Klose e Di Natale, possibile che non arrivi nessuno fino a gennaio, ultime su Kalinic e Pavoletti"
12.10.2016 20:48 di Napoli Magazine

NAPOLI - La maledizione del mercenario si è abbattuta su Milik, il colpo è di quelli durissimi perché frena nel momento migliore un ragazzo serio e un campione vero che a suon di gol e prestazioni convincenti aveva fatto subito innamorare la gente e stava iniziando a smacchiare l'ombra di quel piccolo uomo che ormai nella gente di Napoli e del Napoli suscita nausea già a nominarlo. Ma ad essere maledette ci viene da pensare e da dire che sono soprattutto quelle Nazionali che ancora ci si ostina a far andare avanti senza comprendere che fanno soltanto un danno alle squadre di club e con questi "regalini" poi falsano i campionati. Dovrebbero essere calendarizzate in un unico periodo a giugno, prima delle vacanze, non in autunno. Nel caso del Napoli adesso è l'intera stagione falsata: non un'alibi di comodo ma un dato schiacciante. E allora che fare? Sul mercato degli svincolati sgomberiamo subito il campo dalle fantasiose castronerie. Il Napoli non intende avviare a Castel Volturno nessuna sede di "Villa Arzilla", quindi non ha senso parlare dei vari Adebayor, Klose, Di Natale. Il primo andrà a fare la Coppa d'Africa e il suo mancato passaggio al Lione è dato proprio dalla volontà del giocatore di giocare per il Togo a gennaio. Gli altri a 38 e 39 anni sono meravigliose storie calcistiche finite e non interessano. Le uniche piste sulle quali ha riflettuto il Napoli sono due o tre al massimo, tutte complicate e destinate a non andare in porto. Il primo nome al quale si è pensato è stato quello di Osvaldo, conosco il suo agente italiano ed è un amico col quale ci siamo confrontati nelle scorse ore per capire se ci fossero i margini per una trattativa col Napoli. Osvaldo è ancora forte e integro, il presidente De Laurentiis lo ha trattato in passato ai tempi della Roma e a 30 anni è tutt'altro che un pensionato: basti pensare che il centravanti titolare della Nazionale italiana è (anzi non sarà più) Pellè, che con tutto il rispetto è anni luce ed epoche geologiche inferiore a Osvaldo. L'italo-argentino avrebbe una carriera lunga davanti a sé se lo volesse: il problema è che ha staccato davvero col calcio per fare il musicista e il primo a confermarmelo senza giri di parole è stato proprio il suo intermediario. Peccato, ma al momento inutile ricamarci altre trame e illudere i tifosi. L'altra idea, il nome ad effetto che avrebbe del clamoroso, è Tevez, ai ferri corti col Boca Juniors e che mi risulta potrebbe essere proposto nuovamente da un ex giocatore del Napoli che collabora con Kia Joorabchian. Qui, per aggirare il primo problema, intanto servirebbe l'escamotage della rescissione immediata tra il giocatore e il suo club. Ma servirebbe poi l'accordo con uno non è convinto di andare al Napoli, chiede tanti soldi, ha 32 anni, non si sa bene quante motivazioni e, oggi come la scorsa estate, viene visto da Sarri come un elemento troppo ingombrante. Il terzo nome, che intriga Sarri, è Federico Macheda, 25enne che stava mostrando cose da fenomeno, poi si è perso ed è rimasto a spasso: l'età per la rinascita sarebbe giusta. Uno che segnava nel Manchester United di Ferguson può aver scordato come si gioca a pallone?  L'ipotesi altamente più probabile, in senso assoluto, resta quella che non arrivi nessuno sino a gennaio e che Sarri alterni intanto Gabbiadini e gli "adattati" Mertens e Callejon. Ci sarebbe pure Insigne, che a Pescara faceva la punta accanto a Immobile e non l'esterno defilato a un chilometro dalla porta. A gennaio si vedrà quanto ci vorrà per il rientro di Milk. Il polacco a 22 anni ha tutto per emulare e magari far meglio del recupero lampo di Roberto Baggio, che nel 2002 a 35 anni tornò in campo a 81 giorni di distanza dall'intervento al crociato. Nel mercato invernale una punta dovrà arrivare di sicuro e anche di alto livello. Difficilmente sarà Kalinic (la Fiorentina non lo cede a metà stagione) o Pavoletti (eventuale buon rincalzo ma il Napoli necessita di un titolare). Giuntoli sta già sondando alcune piste all'estero. Il Napoli che speriamo e crediamo arriverà agli ottavi di Champions dovrà giocarsi la stagione inserendo nel motore un attaccante molto più forte del bravo ma timido Gabbiadini. Servirà un colpo di tutt'altra pasta rispetto ai nomi che stiamo leggendo in questo amaro inizio ottobre.  

 

 

Emanuele Cammaroto

 

Napoli Magazine

 

Riproduzione del testo consentita previa citazione della fonte: www.napolimagazine.com 

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12/10/2016 - 20:48

NAPOLI - La maledizione del mercenario si è abbattuta su Milik, il colpo è di quelli durissimi perché frena nel momento migliore un ragazzo serio e un campione vero che a suon di gol e prestazioni convincenti aveva fatto subito innamorare la gente e stava iniziando a smacchiare l'ombra di quel piccolo uomo che ormai nella gente di Napoli e del Napoli suscita nausea già a nominarlo. Ma ad essere maledette ci viene da pensare e da dire che sono soprattutto quelle Nazionali che ancora ci si ostina a far andare avanti senza comprendere che fanno soltanto un danno alle squadre di club e con questi "regalini" poi falsano i campionati. Dovrebbero essere calendarizzate in un unico periodo a giugno, prima delle vacanze, non in autunno. Nel caso del Napoli adesso è l'intera stagione falsata: non un'alibi di comodo ma un dato schiacciante. E allora che fare? Sul mercato degli svincolati sgomberiamo subito il campo dalle fantasiose castronerie. Il Napoli non intende avviare a Castel Volturno nessuna sede di "Villa Arzilla", quindi non ha senso parlare dei vari Adebayor, Klose, Di Natale. Il primo andrà a fare la Coppa d'Africa e il suo mancato passaggio al Lione è dato proprio dalla volontà del giocatore di giocare per il Togo a gennaio. Gli altri a 38 e 39 anni sono meravigliose storie calcistiche finite e non interessano. Le uniche piste sulle quali ha riflettuto il Napoli sono due o tre al massimo, tutte complicate e destinate a non andare in porto. Il primo nome al quale si è pensato è stato quello di Osvaldo, conosco il suo agente italiano ed è un amico col quale ci siamo confrontati nelle scorse ore per capire se ci fossero i margini per una trattativa col Napoli. Osvaldo è ancora forte e integro, il presidente De Laurentiis lo ha trattato in passato ai tempi della Roma e a 30 anni è tutt'altro che un pensionato: basti pensare che il centravanti titolare della Nazionale italiana è (anzi non sarà più) Pellè, che con tutto il rispetto è anni luce ed epoche geologiche inferiore a Osvaldo. L'italo-argentino avrebbe una carriera lunga davanti a sé se lo volesse: il problema è che ha staccato davvero col calcio per fare il musicista e il primo a confermarmelo senza giri di parole è stato proprio il suo intermediario. Peccato, ma al momento inutile ricamarci altre trame e illudere i tifosi. L'altra idea, il nome ad effetto che avrebbe del clamoroso, è Tevez, ai ferri corti col Boca Juniors e che mi risulta potrebbe essere proposto nuovamente da un ex giocatore del Napoli che collabora con Kia Joorabchian. Qui, per aggirare il primo problema, intanto servirebbe l'escamotage della rescissione immediata tra il giocatore e il suo club. Ma servirebbe poi l'accordo con uno non è convinto di andare al Napoli, chiede tanti soldi, ha 32 anni, non si sa bene quante motivazioni e, oggi come la scorsa estate, viene visto da Sarri come un elemento troppo ingombrante. Il terzo nome, che intriga Sarri, è Federico Macheda, 25enne che stava mostrando cose da fenomeno, poi si è perso ed è rimasto a spasso: l'età per la rinascita sarebbe giusta. Uno che segnava nel Manchester United di Ferguson può aver scordato come si gioca a pallone?  L'ipotesi altamente più probabile, in senso assoluto, resta quella che non arrivi nessuno sino a gennaio e che Sarri alterni intanto Gabbiadini e gli "adattati" Mertens e Callejon. Ci sarebbe pure Insigne, che a Pescara faceva la punta accanto a Immobile e non l'esterno defilato a un chilometro dalla porta. A gennaio si vedrà quanto ci vorrà per il rientro di Milk. Il polacco a 22 anni ha tutto per emulare e magari far meglio del recupero lampo di Roberto Baggio, che nel 2002 a 35 anni tornò in campo a 81 giorni di distanza dall'intervento al crociato. Nel mercato invernale una punta dovrà arrivare di sicuro e anche di alto livello. Difficilmente sarà Kalinic (la Fiorentina non lo cede a metà stagione) o Pavoletti (eventuale buon rincalzo ma il Napoli necessita di un titolare). Giuntoli sta già sondando alcune piste all'estero. Il Napoli che speriamo e crediamo arriverà agli ottavi di Champions dovrà giocarsi la stagione inserendo nel motore un attaccante molto più forte del bravo ma timido Gabbiadini. Servirà un colpo di tutt'altra pasta rispetto ai nomi che stiamo leggendo in questo amaro inizio ottobre.  

 

 

Emanuele Cammaroto

 

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