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IL MINISTRO - Spadafora: "Il calcio è un'industria importante, il campionato riprenderà se ci sarà la sicurezza di tutti, priorità alla salute, proporrò la riapertura di palestre, circoli e attività sportive entro il 25 maggio"
13.05.2020 11:25 di Napoli Magazine

Vincenzo Spadafora, ministro dello sport, è intervenuto in Senato: "La linea del Governo è stata sempre di prudenza e tutela della salute, le immagini delle persone portate via tornano ancora in mente, sono di poche settimane fa. Per questo procediamo con prudenza alla riapertura. Abbiamo iniziato dall'attività motoria per gli italiani, ma anche gli allenamenti individuali. Una graduale riapertura. Stiamo lavorando senza sosta per dare risposte al mondo dello sport, anche se l'attenzione è concentrata sul calcio. Vorrei chiarire alcuni punti. Sono consapevole dell'importanza sociale del calcio, sarebbe paradossale non riconoscerla, dati alla mano è un'industria importante con un giro d'affari importanti e dà al fisco oltre 1 miliardo l'anno ma è eccessivo l'inasprimento del dialogo, anche agli occhi degli italiani che pensano alla salute. Ho lavorato in queste settimane per dare risposte al mondo dello sport. Sono consapevole della passione intorno al calcio e dell'importanza del settore, ma ho trovato eccessivo l'inasprimento del dibattito intorno al calcio in un momento come questo. L'altro ieri sono arrivate le valutazioni del comitato tecnico-scientifico, sono numerose e ne cito tre significative: la prima sulla quarantena di squadra dopo un primo positivo senza alcun contatto, la seconda sulla responsabilità ai medici dei club, la terza sull'enorme numero di tamponi che non vada ad impattare sui cittadini. Le osservazioni del Cts saranno prese in considerazione dalla federazione che riadatterà il proprio protocollo per riprendere gli allenamenti di squadra dal 18. Poi resterà la necessità di definire la riapertura del campionato, su questo vorrei essere chiaro: il campionato se riprenderà sarà perché ci sarà una successione di protocolli per avere la sicurezza di tutti. Il campionato di calcio riprenderà, se riprenderà, solo se saranno state adempiute una serie di misure, ovvero misure di sicurezza e il protocollo. Non era possibile in nessun modo decidere in fretta o su spinte strumentali. L'incertezza riguarda tutti, gli unici che hanno deciso sono sugli stop di Francia e Olanda mentre gli altri hanno man mano rinviato per valutare la curva di contagi. Il Governo tiene una linea coerente e prudente mentre gli stessi presidenti ed opinionisti hanno cambiato in fretta opinione. Le pressioni non ci condizionano. Molti si chiedono perché non chiudere un supermercato se una cassiera risulta positiva, rispetto al calcio, ma nel supermercato è possibile usare sistemi di protezione e distanze, il calcio è uno sport di contatto. Non si può contestare e non si può sottovalutare questo problema che ha portato già diversi calciatori in quarantena. Siamo tutti consapevoli che la necessità di terminare il campionato è economica, da cui dipende tutto il sistema e da club fortemente indebitati. Lo sport non è solo calcio, tutti gli altri devono riprendere gli allenamenti e per questo proponiamo ulteriori linee guide, a partire da quello di base ed i centri dalle palestre ed i circoli sportivi. Proporrò la riapertura di tutte le attività entro il 25 maggio, magari anticipando col comitato tecnico-scientifico ma non oltre il 25 maggio. Complessivamente tra risorse ordinarie e straordinarie arriviamo a circa un miliardo di euro di risorse complessive. Tra queste, il bonus ai lavoratori sportivi. Ad oggi già stato dato il bonus ad oltre 75.000 lavoratori sportivi".

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IL MINISTRO - Spadafora: "Il calcio è un'industria importante, il campionato riprenderà se ci sarà la sicurezza di tutti, priorità alla salute, proporrò la riapertura di palestre, circoli e attività sportive entro il 25 maggio"

di Napoli Magazine

13/05/2024 - 11:25

Vincenzo Spadafora, ministro dello sport, è intervenuto in Senato: "La linea del Governo è stata sempre di prudenza e tutela della salute, le immagini delle persone portate via tornano ancora in mente, sono di poche settimane fa. Per questo procediamo con prudenza alla riapertura. Abbiamo iniziato dall'attività motoria per gli italiani, ma anche gli allenamenti individuali. Una graduale riapertura. Stiamo lavorando senza sosta per dare risposte al mondo dello sport, anche se l'attenzione è concentrata sul calcio. Vorrei chiarire alcuni punti. Sono consapevole dell'importanza sociale del calcio, sarebbe paradossale non riconoscerla, dati alla mano è un'industria importante con un giro d'affari importanti e dà al fisco oltre 1 miliardo l'anno ma è eccessivo l'inasprimento del dialogo, anche agli occhi degli italiani che pensano alla salute. Ho lavorato in queste settimane per dare risposte al mondo dello sport. Sono consapevole della passione intorno al calcio e dell'importanza del settore, ma ho trovato eccessivo l'inasprimento del dibattito intorno al calcio in un momento come questo. L'altro ieri sono arrivate le valutazioni del comitato tecnico-scientifico, sono numerose e ne cito tre significative: la prima sulla quarantena di squadra dopo un primo positivo senza alcun contatto, la seconda sulla responsabilità ai medici dei club, la terza sull'enorme numero di tamponi che non vada ad impattare sui cittadini. Le osservazioni del Cts saranno prese in considerazione dalla federazione che riadatterà il proprio protocollo per riprendere gli allenamenti di squadra dal 18. Poi resterà la necessità di definire la riapertura del campionato, su questo vorrei essere chiaro: il campionato se riprenderà sarà perché ci sarà una successione di protocolli per avere la sicurezza di tutti. Il campionato di calcio riprenderà, se riprenderà, solo se saranno state adempiute una serie di misure, ovvero misure di sicurezza e il protocollo. Non era possibile in nessun modo decidere in fretta o su spinte strumentali. L'incertezza riguarda tutti, gli unici che hanno deciso sono sugli stop di Francia e Olanda mentre gli altri hanno man mano rinviato per valutare la curva di contagi. Il Governo tiene una linea coerente e prudente mentre gli stessi presidenti ed opinionisti hanno cambiato in fretta opinione. Le pressioni non ci condizionano. Molti si chiedono perché non chiudere un supermercato se una cassiera risulta positiva, rispetto al calcio, ma nel supermercato è possibile usare sistemi di protezione e distanze, il calcio è uno sport di contatto. Non si può contestare e non si può sottovalutare questo problema che ha portato già diversi calciatori in quarantena. Siamo tutti consapevoli che la necessità di terminare il campionato è economica, da cui dipende tutto il sistema e da club fortemente indebitati. Lo sport non è solo calcio, tutti gli altri devono riprendere gli allenamenti e per questo proponiamo ulteriori linee guide, a partire da quello di base ed i centri dalle palestre ed i circoli sportivi. Proporrò la riapertura di tutte le attività entro il 25 maggio, magari anticipando col comitato tecnico-scientifico ma non oltre il 25 maggio. Complessivamente tra risorse ordinarie e straordinarie arriviamo a circa un miliardo di euro di risorse complessive. Tra queste, il bonus ai lavoratori sportivi. Ad oggi già stato dato il bonus ad oltre 75.000 lavoratori sportivi".