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L'EDITORIALE - Antonio Petrazzuolo: "Superlega? Giù le mani da ADL!"
21.04.2021 19:20 di Napoli Magazine

NAPOLI - La Superlega è stata lanciata con un'ottima operazione marketing, studiata evidentemente da diverso tempo, in contemporanea dai 12 club fondatori, ma dopo le primissime ore di vita ha subito mostrato la sua difficile realizzazione concreta. L'addio annunciato dai sei club inglesi, con tanto di scuse ai propri tifosi infuriati per l'errore commesso, ha fatto capire che intraprendere una strada, al di fuori del sistema calcio di Fifa e Uefa, è un qualcosa di irrealizzabile. E' vero che le società sono quelle che investono i milioni di euro, ma e' pur vero che pensare di poter cancellare con un colpo di spugna il concetto di competizione per arrivare alla vittoria, caposaldo del pallone sin dai tempi della sua creazione il 26 ottobre 1863, in Inghilterra, con la nascita della Football Association, che permette anche all'ultima delle squadre di poter almeno sognare il trionfo, è fuori dalla realtà. D'altronde anche Aurelio De Laurentiis quando, oltre due anni fa, parlava di Superlega lo faceva sottolineando la necessità di espandersi nel mercato globale, arrivando a coinvolgere il pubblico dei Paesi in costante sviluppo, come Cina ed India, ma mai, e sottolineo mai, escludendo Fifa e Uefa. Gli organi istituzionali, infatti, sono stati sempre coinvolti nelle idee innovative di ADL, mai esclusi. Pertanto resto un attimo sorpreso nel momento in cui operatori dell'informazione, opinionisti, esperti di mercato, professionisti del calcio e affini, provano ad inserire il Napoli, e di conseguenza De Laurentiis, nel quadro dei presunti esclusi della Superlega, o meglio ancora di quelli piccoli e neri, come il pulcino Pio, che hanno fatto brutte figure non schierandosi a favore o contro. Il nostro compito, e mi riferisco a colori i quali sono chiamati a raccontare ciò che avviene giorno dopo giorno, deve basarsi sui fatti. E i fatti dicono che Aurelio De Laurentiis non si è dimesso dal ruolo in essere fino al 2023 di "chairman", ovvero capo, del Marketing and Communication Working Group dell'ECA, e che in un tweet ha sottolineato di non aver avuto contatti con la JP Morgan, banca finanziatrice della Super League. Ora se domani o tra poche ore Aurelio De Laurentiis dovesse schierarsi a favore della Superlega, o aderire alla stessa, e' chiaro che, per quanto ci riguarda, andremo a sottolineare quanto già si è evidenziato in gran parte del mondo, ovvero che i valori dello sport, della competitivita', e della chance di poter arrivare alla vittoria, in qualsiasi delle competizioni riconosciute dalla notte dei tempi, non possono essere spazzati via dalla corsa economica per il riequilibrio dei bilanci. Anche a tal proposito il Napoli è sempre stato virtuoso, mettendo al primo posto la gestione corretta che ha sempre privilegiato i conti in regola, nel pieno rispetto del Fair Play Finanziario. Se qualche club, e ce ne sono diversi, è andato oltre bisognerebbe intervenire con sanzioni e squalifiche. Pertanto giù le mani dal Napoli e da Aurelio De Laurentiis. La Superlega può tornare in cantina, si accettano le scuse sul modello inglese, e si torni a programmare il futuro, con buona pace dei tifosi di tutto il mondo.

 

 
 
Antonio Petrazzuolo
 
 
 
Napoli Magazine
 
 
 
Riproduzione del testo consentita previa citazione della fonte: www.napolimagazine.com
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21/04/2024 - 19:20

NAPOLI - La Superlega è stata lanciata con un'ottima operazione marketing, studiata evidentemente da diverso tempo, in contemporanea dai 12 club fondatori, ma dopo le primissime ore di vita ha subito mostrato la sua difficile realizzazione concreta. L'addio annunciato dai sei club inglesi, con tanto di scuse ai propri tifosi infuriati per l'errore commesso, ha fatto capire che intraprendere una strada, al di fuori del sistema calcio di Fifa e Uefa, è un qualcosa di irrealizzabile. E' vero che le società sono quelle che investono i milioni di euro, ma e' pur vero che pensare di poter cancellare con un colpo di spugna il concetto di competizione per arrivare alla vittoria, caposaldo del pallone sin dai tempi della sua creazione il 26 ottobre 1863, in Inghilterra, con la nascita della Football Association, che permette anche all'ultima delle squadre di poter almeno sognare il trionfo, è fuori dalla realtà. D'altronde anche Aurelio De Laurentiis quando, oltre due anni fa, parlava di Superlega lo faceva sottolineando la necessità di espandersi nel mercato globale, arrivando a coinvolgere il pubblico dei Paesi in costante sviluppo, come Cina ed India, ma mai, e sottolineo mai, escludendo Fifa e Uefa. Gli organi istituzionali, infatti, sono stati sempre coinvolti nelle idee innovative di ADL, mai esclusi. Pertanto resto un attimo sorpreso nel momento in cui operatori dell'informazione, opinionisti, esperti di mercato, professionisti del calcio e affini, provano ad inserire il Napoli, e di conseguenza De Laurentiis, nel quadro dei presunti esclusi della Superlega, o meglio ancora di quelli piccoli e neri, come il pulcino Pio, che hanno fatto brutte figure non schierandosi a favore o contro. Il nostro compito, e mi riferisco a colori i quali sono chiamati a raccontare ciò che avviene giorno dopo giorno, deve basarsi sui fatti. E i fatti dicono che Aurelio De Laurentiis non si è dimesso dal ruolo in essere fino al 2023 di "chairman", ovvero capo, del Marketing and Communication Working Group dell'ECA, e che in un tweet ha sottolineato di non aver avuto contatti con la JP Morgan, banca finanziatrice della Super League. Ora se domani o tra poche ore Aurelio De Laurentiis dovesse schierarsi a favore della Superlega, o aderire alla stessa, e' chiaro che, per quanto ci riguarda, andremo a sottolineare quanto già si è evidenziato in gran parte del mondo, ovvero che i valori dello sport, della competitivita', e della chance di poter arrivare alla vittoria, in qualsiasi delle competizioni riconosciute dalla notte dei tempi, non possono essere spazzati via dalla corsa economica per il riequilibrio dei bilanci. Anche a tal proposito il Napoli è sempre stato virtuoso, mettendo al primo posto la gestione corretta che ha sempre privilegiato i conti in regola, nel pieno rispetto del Fair Play Finanziario. Se qualche club, e ce ne sono diversi, è andato oltre bisognerebbe intervenire con sanzioni e squalifiche. Pertanto giù le mani dal Napoli e da Aurelio De Laurentiis. La Superlega può tornare in cantina, si accettano le scuse sul modello inglese, e si torni a programmare il futuro, con buona pace dei tifosi di tutto il mondo.

 

 
 
Antonio Petrazzuolo
 
 
 
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