L'Editoriale
L'EDITORIALE - Antonio Petrazzuolo: "Tutti in piedi per Arkadiusz Milik!"
04.12.2018 17:01 di Napoli Magazine

NAPOLI - Bergamo è sempre stato storicamente un campo ostico per il Napoli e si è confermato tale. Gasperini ha sempre dato del filo da torcere agli allenatori partenopei, da Reja a Sarri, passando per Mazzarri e Benitez, e si è confermato tale: l'allenatore orobico ha rappresentato ancora una volta un ostacolo irritante, ma questa volta si è dovuto inchinare al collega pluristellato. Il Napoli, sceso in campo con l'11 titolarissimo, ha subito fatto sentire la propria presenza. Paradossalmente il gol a freddo, dopo pochi secondi, ben architettato da Insigne e finalizzato da Fabian, alla lunga ha smorzato la verve degli azzurri, che hanno optato (sbagliando) per il "fattore prudenza". Purtroppo, si sa, uno dei difetti endemici di questa squadra, è la poca capacità di gestire il risultato. Ne e' venuto fuori un mezzo pasticcio, con la formazione di casa che, pian piano, ha preso coraggio, non per i meriti del trainer, ma per la grande sagacia dell'ex Duvan Zapata. Da solo, il colombiano ha tenuto a galla la baracca, creando seri problemi sia ad Albiol che a Koulibaly e, anche se proprio Gasperini ne ha ridimensionato verbalmente la prestazione nel post partita, preferendo elogiare l'intero gruppo, va detto che probabilmente senza il numero 91 l'Atalanta difficilmente avrebbe trovato la via del gol. Il "leader calmo" ha avuto il merito di aver atteso ad oltranza il momento giusto per colpire, un po' come fa spesso Mourinho, da lui stesso elogiato per quest'aspetto nella sua autobiografia. Nonostante qualche errore evitabile di Callejon e Allan, con Hamsik che invece, e per fortuna, ha giganteggiato per precisione nei passaggi e possesso palla, il guizzo l'ha dato proprio Carletto. Dentro Arkadiusz Milik, al posto di un Mertens poco pungente ma pur sempre efficace per lo stress reso ai difensori avversari, e il polacco ha magicamente riaperto i giochi, rispondendo alle critiche con i fatti e dando un calcio all'astinenza da gol. Proprio mentre la Juventus si stava leccando i baffi, assaporando un +10, divenuto +8, è arrivata la stangata grazie al controllo volante con mancino a seguire del 99 azzurro. Berisha inerme. Finale con qualche insidia, spazzata via da Mario Rui, stavolta sugli scudi. Da Arkadiusz, come da Zielinski, è lecito attendersi sempre qualcosa in piu'. Arek ha sottolineato che vorrebbe giocare sempre e far gol. Ci sta, ci sta tutto, soprattutto se in campo fa il suo dovere. Nel frattempo tutti in piedi per l'uomo che ha tenuto in vita il campionato, almeno per ora. Un passo alla volta. Prima il Frosinone e poi il Liverpool. Come in un lungo romanzo ancora tutto da scrivere. 

 

 

Antonio Petrazzuolo
 
 
Napoli Magazine
 
 
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L'EDITORIALE - Antonio Petrazzuolo: "Tutti in piedi per Arkadiusz Milik!"

di Napoli Magazine

04/12/2024 - 17:01

NAPOLI - Bergamo è sempre stato storicamente un campo ostico per il Napoli e si è confermato tale. Gasperini ha sempre dato del filo da torcere agli allenatori partenopei, da Reja a Sarri, passando per Mazzarri e Benitez, e si è confermato tale: l'allenatore orobico ha rappresentato ancora una volta un ostacolo irritante, ma questa volta si è dovuto inchinare al collega pluristellato. Il Napoli, sceso in campo con l'11 titolarissimo, ha subito fatto sentire la propria presenza. Paradossalmente il gol a freddo, dopo pochi secondi, ben architettato da Insigne e finalizzato da Fabian, alla lunga ha smorzato la verve degli azzurri, che hanno optato (sbagliando) per il "fattore prudenza". Purtroppo, si sa, uno dei difetti endemici di questa squadra, è la poca capacità di gestire il risultato. Ne e' venuto fuori un mezzo pasticcio, con la formazione di casa che, pian piano, ha preso coraggio, non per i meriti del trainer, ma per la grande sagacia dell'ex Duvan Zapata. Da solo, il colombiano ha tenuto a galla la baracca, creando seri problemi sia ad Albiol che a Koulibaly e, anche se proprio Gasperini ne ha ridimensionato verbalmente la prestazione nel post partita, preferendo elogiare l'intero gruppo, va detto che probabilmente senza il numero 91 l'Atalanta difficilmente avrebbe trovato la via del gol. Il "leader calmo" ha avuto il merito di aver atteso ad oltranza il momento giusto per colpire, un po' come fa spesso Mourinho, da lui stesso elogiato per quest'aspetto nella sua autobiografia. Nonostante qualche errore evitabile di Callejon e Allan, con Hamsik che invece, e per fortuna, ha giganteggiato per precisione nei passaggi e possesso palla, il guizzo l'ha dato proprio Carletto. Dentro Arkadiusz Milik, al posto di un Mertens poco pungente ma pur sempre efficace per lo stress reso ai difensori avversari, e il polacco ha magicamente riaperto i giochi, rispondendo alle critiche con i fatti e dando un calcio all'astinenza da gol. Proprio mentre la Juventus si stava leccando i baffi, assaporando un +10, divenuto +8, è arrivata la stangata grazie al controllo volante con mancino a seguire del 99 azzurro. Berisha inerme. Finale con qualche insidia, spazzata via da Mario Rui, stavolta sugli scudi. Da Arkadiusz, come da Zielinski, è lecito attendersi sempre qualcosa in piu'. Arek ha sottolineato che vorrebbe giocare sempre e far gol. Ci sta, ci sta tutto, soprattutto se in campo fa il suo dovere. Nel frattempo tutti in piedi per l'uomo che ha tenuto in vita il campionato, almeno per ora. Un passo alla volta. Prima il Frosinone e poi il Liverpool. Come in un lungo romanzo ancora tutto da scrivere. 

 

 

Antonio Petrazzuolo
 
 
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