Mister Z
MISTER Z - Napoli, grazie!
25.04.2023 23:02 di Napoli Magazine

NAPOLI - Ebbene sì, anche i giornalisti hanno un cuore. E’ vero, non dovrebbero mai farsi sopraffare dai sentimenti, almeno quando sono nell’esercizio delle loro funzioni. Ma come si fa? Domenica sera ho guardato la partita in tv da solo, sul divano di casa. Lo ammetto: quando Raspadori ha scaraventato il pallone in fondo alla rete mi sono alzato di scatto, ho levato i pugni in alto verso il soffitto e ho gridato qualcosa, non so bene che cosa. Il fatto è che 33 anni di attesa, peraltro contrassegnati da lunghi periodi di mortificazioni e di speranze disilluse, sono troppi e il ricordo di quell’ultima volta che accadde quel qualcosa che oggi ci apprestiamo a rivivere si dissolve nei meandri della memoria, assume contorni sfocati e per quanti sforzi io possa fare non riesco a ritrovare mai in pieno il gusto di quella gioia che solo la conquista di uno scudetto riesce a regalarti. Perché domenica sera all’Allianz Stadium di Torino il Napoli il tricolore se lo è cucito sulla maglietta, ora lo possiamo finalmente dire, anzi lo possiamo gridare ai quattro venti. In giornate come queste la gioia, la soddisfazione, l’entusiasmo fa superare ogni cosa, anche il ricordo triste dei fallimenti, delle retrocessioni, degli scudetti persi in albergo e perfino dei torti e delle sopraffazioni subiti qua e là sui campi d’Italia e d’Europa. Ora non conta più nulla se non la preparazione alla grande festa che ci apprestiamo a vivere e che è destinata a rimanere scolpita nei nostri cuori e delle nostre menti. Per questo oggi dobbiamo ringraziare tutti quelli che si sono resi protagonisti di questa spettacolare cavalcata: il presidente De Laurentiis e tutti i suoi collaboratori in Società, il Direttore Giuntoli, l’allenatore Spalletti con il suo staff, i medici, i preparatori atletici, i fisioterapisti e tutti i dipendenti del Calcio Napoli, dal mitico Tommaso Starace fino ai colleghi della Direzione Comunicazione e stampa e a tutti i collaboratori. E poi c’è la squadra. Che cosa dire di questi ragazzi? In questa avventura ci hanno messo le gambe e la testa, ma soprattutto ci hanno messo il cuore. E noi dobbiamo essergliene grati ora e per tutto il tempo che servirà, anche quando capiterà che vestiranno maglie diverse da quella azzurra e perfino quando saranno andati in pensione e saranno diventati a loro volta allenatori o commentatori televisivi. Infine i tifosi. Sono stati ammirevoli, straordinari rimanendo attaccati alla squadra sempre, comunque e dappertutto, da Dimaro all’ Allianz Stadium, passando per le trasferte di Coppa e per i boati ‘The Champions’ al ‘Maradona’. Con un sostegno simile anche per la squadra e per l’allenatore il cammino è stato più agevole. Perciò con il cuore gonfio di passione e di riconoscenza rivolgo a tutti i protagonisti di questa meravigliosa avventura il mio GRAZIE!

 

 

Mario Zaccaria

 

Napoli Magazine 

 

Riproduzione del testo consentita previa citazione della fonte: www.napolimagazine.com

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di Napoli Magazine

25/04/2024 - 23:02

NAPOLI - Ebbene sì, anche i giornalisti hanno un cuore. E’ vero, non dovrebbero mai farsi sopraffare dai sentimenti, almeno quando sono nell’esercizio delle loro funzioni. Ma come si fa? Domenica sera ho guardato la partita in tv da solo, sul divano di casa. Lo ammetto: quando Raspadori ha scaraventato il pallone in fondo alla rete mi sono alzato di scatto, ho levato i pugni in alto verso il soffitto e ho gridato qualcosa, non so bene che cosa. Il fatto è che 33 anni di attesa, peraltro contrassegnati da lunghi periodi di mortificazioni e di speranze disilluse, sono troppi e il ricordo di quell’ultima volta che accadde quel qualcosa che oggi ci apprestiamo a rivivere si dissolve nei meandri della memoria, assume contorni sfocati e per quanti sforzi io possa fare non riesco a ritrovare mai in pieno il gusto di quella gioia che solo la conquista di uno scudetto riesce a regalarti. Perché domenica sera all’Allianz Stadium di Torino il Napoli il tricolore se lo è cucito sulla maglietta, ora lo possiamo finalmente dire, anzi lo possiamo gridare ai quattro venti. In giornate come queste la gioia, la soddisfazione, l’entusiasmo fa superare ogni cosa, anche il ricordo triste dei fallimenti, delle retrocessioni, degli scudetti persi in albergo e perfino dei torti e delle sopraffazioni subiti qua e là sui campi d’Italia e d’Europa. Ora non conta più nulla se non la preparazione alla grande festa che ci apprestiamo a vivere e che è destinata a rimanere scolpita nei nostri cuori e delle nostre menti. Per questo oggi dobbiamo ringraziare tutti quelli che si sono resi protagonisti di questa spettacolare cavalcata: il presidente De Laurentiis e tutti i suoi collaboratori in Società, il Direttore Giuntoli, l’allenatore Spalletti con il suo staff, i medici, i preparatori atletici, i fisioterapisti e tutti i dipendenti del Calcio Napoli, dal mitico Tommaso Starace fino ai colleghi della Direzione Comunicazione e stampa e a tutti i collaboratori. E poi c’è la squadra. Che cosa dire di questi ragazzi? In questa avventura ci hanno messo le gambe e la testa, ma soprattutto ci hanno messo il cuore. E noi dobbiamo essergliene grati ora e per tutto il tempo che servirà, anche quando capiterà che vestiranno maglie diverse da quella azzurra e perfino quando saranno andati in pensione e saranno diventati a loro volta allenatori o commentatori televisivi. Infine i tifosi. Sono stati ammirevoli, straordinari rimanendo attaccati alla squadra sempre, comunque e dappertutto, da Dimaro all’ Allianz Stadium, passando per le trasferte di Coppa e per i boati ‘The Champions’ al ‘Maradona’. Con un sostegno simile anche per la squadra e per l’allenatore il cammino è stato più agevole. Perciò con il cuore gonfio di passione e di riconoscenza rivolgo a tutti i protagonisti di questa meravigliosa avventura il mio GRAZIE!

 

 

Mario Zaccaria

 

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