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MISTER Z - Napoli, il curioso "caso" di Carlo Ancelotti tra presente e futuro
29.01.2019 16:35 di Napoli Magazine

NAPOLI - A volte mi sembra di sognare. Razzolando tra i social media ma non solo, anche orecchiando qua e là per strada, nei negozi o in metropolitana, ho notato che dopo il pareggio del Napoli a Milano, sabato scorso, da molte parti sono arrivate critiche ad Ancelotti per la formazione mandata in campo contro i rossoneri. I giudizi di disapprovazione trovano ovviamente la loro origine e il loro brodo di coltura nella mancata vittoria. Questa è una premessa fondamentale. Se il Napoli avesse vinto (sarebbe bastato, probabilmente, che il duo Doveri-Giacomelli avesse dato il giusto rilievo al fallo di Bakayoko su Insigne in area di rigore) il problema non si sarebbe neppure posto. Tutti quelli che a seguito dello 0-0 hanno criticato per iscritto o a voce l'allenatore non solo se lo sarebbero risparmiato ma addirittura lo avrebbero elevato agli altari per aver avuto il colpo di genio di schierare assieme Milik-Insigne e Mertens. Ma poiché il pallone non è finito alle spalle di Donnarumma, ecco che il comportamento di Ancelotti è divenuto criticabile, la sua visione tattica della gara si è trasformata in supponenza, la squadra è stata squilibrata, l'assetto tattico stravolto e così via. La mia impressione è invece che Ancelotti abbia utilizzato la partita di campionato per fare le prove generali. Quel che a lui interessa davvero è la gara di stasera. Schierare le tre punte tutte assieme (anche se in realtà Insigne ha mantenuto un ruolo diverso, molto simile a quello che ricopriva nel Napoli di Sarri, vale a dire più un esterno offensivo di centrocampo che attaccante vero e proprio) è servito al tempo stesso a fare un esperimento e a disorientare l'avversario che questa sera si troverà di fronte un Napoli molto diverso da quello affrontato sabato. La verità è che alla possibilità di raggiungere la Juventus in classifica non ci crede ormai praticamente più nessuno. E non solo oggi che i punti di distacco sono diventati addirittura 11, ma già prima della sfida del Napoli al Milan quando erano ancora 9. La partita che conta, dunque, è quella di stasera. Il Napoli si gioca infatti a San Siro nella replica contro la squadra di Gattuso una buona fetta di stagione. La Coppa Italia è un traguardo importante al quale puntare, assieme all'Europa League, e Ancelotti non ha alcuna intenzione di rinunciarvi. Questa sera la squadra andrà sicuramente in campo con l'impianto tattico utilizzato dal tecnico sin dall'inizio della stagione. Rientreranno Allan e Hamsik e questa è una buona notizia perché il centrocampo potrà finalmente ritrovare l'assetto usuale. E allora si può essere certi che se il Napoli dovesse passare il turno e qualificarsi per le semifinali di Coppa Italia i critici di Ancelotti si prenderanno una pausa e l'allenatore tornerà nuovamente a essere un fuoriclasse della panchina, come lo è stato fino alla scorsa settimana.

 

 

Mario Zaccaria

 

Napoli Magazine

 

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di Napoli Magazine

29/01/2024 - 16:35

NAPOLI - A volte mi sembra di sognare. Razzolando tra i social media ma non solo, anche orecchiando qua e là per strada, nei negozi o in metropolitana, ho notato che dopo il pareggio del Napoli a Milano, sabato scorso, da molte parti sono arrivate critiche ad Ancelotti per la formazione mandata in campo contro i rossoneri. I giudizi di disapprovazione trovano ovviamente la loro origine e il loro brodo di coltura nella mancata vittoria. Questa è una premessa fondamentale. Se il Napoli avesse vinto (sarebbe bastato, probabilmente, che il duo Doveri-Giacomelli avesse dato il giusto rilievo al fallo di Bakayoko su Insigne in area di rigore) il problema non si sarebbe neppure posto. Tutti quelli che a seguito dello 0-0 hanno criticato per iscritto o a voce l'allenatore non solo se lo sarebbero risparmiato ma addirittura lo avrebbero elevato agli altari per aver avuto il colpo di genio di schierare assieme Milik-Insigne e Mertens. Ma poiché il pallone non è finito alle spalle di Donnarumma, ecco che il comportamento di Ancelotti è divenuto criticabile, la sua visione tattica della gara si è trasformata in supponenza, la squadra è stata squilibrata, l'assetto tattico stravolto e così via. La mia impressione è invece che Ancelotti abbia utilizzato la partita di campionato per fare le prove generali. Quel che a lui interessa davvero è la gara di stasera. Schierare le tre punte tutte assieme (anche se in realtà Insigne ha mantenuto un ruolo diverso, molto simile a quello che ricopriva nel Napoli di Sarri, vale a dire più un esterno offensivo di centrocampo che attaccante vero e proprio) è servito al tempo stesso a fare un esperimento e a disorientare l'avversario che questa sera si troverà di fronte un Napoli molto diverso da quello affrontato sabato. La verità è che alla possibilità di raggiungere la Juventus in classifica non ci crede ormai praticamente più nessuno. E non solo oggi che i punti di distacco sono diventati addirittura 11, ma già prima della sfida del Napoli al Milan quando erano ancora 9. La partita che conta, dunque, è quella di stasera. Il Napoli si gioca infatti a San Siro nella replica contro la squadra di Gattuso una buona fetta di stagione. La Coppa Italia è un traguardo importante al quale puntare, assieme all'Europa League, e Ancelotti non ha alcuna intenzione di rinunciarvi. Questa sera la squadra andrà sicuramente in campo con l'impianto tattico utilizzato dal tecnico sin dall'inizio della stagione. Rientreranno Allan e Hamsik e questa è una buona notizia perché il centrocampo potrà finalmente ritrovare l'assetto usuale. E allora si può essere certi che se il Napoli dovesse passare il turno e qualificarsi per le semifinali di Coppa Italia i critici di Ancelotti si prenderanno una pausa e l'allenatore tornerà nuovamente a essere un fuoriclasse della panchina, come lo è stato fino alla scorsa settimana.

 

 

Mario Zaccaria

 

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