Mister Z
MR Z - Napoli, ora non lasciarti condizionare dalla frustrazione!
27.11.2018 14:20 di Napoli Magazine

NAPOLI - E' difficile ragionare pacatamente quando la delusione e la rabbia ti offuscano la mente. Lasciare per strada due punti preziosi avendo di fronte gli ultimi della classe è davvero irritante. Ma non bisogna lasciarsi condizionare dalla frustrazione fino al punto da pensare che tutto sia finito e che il campionato del Napoli non presenti più alcuno spunto di interesse. E' vero, i punti di distanza dalla Juventus sono diventati otto e i bianconeri non accennano a rallentare la loro corsa. Però la prossima giornata dovranno andare a Firenze e subito dopo incontreranno l'Inter. Se gli azzurri si rimetteranno subito in carreggiata non è detto che in poco tempo non possano ritornare a distanza di tiro dall'avversaria. Quel che è accaduto con il Chievo ricalca un po' ciò che accadde contro la Roma. Il Napoli che merita di vincere e la partita che finisce in pareggio. Non concordo minimamente con chi ha criticato Ancelotti per la scelta iniziale di mandare in campo qualche seconda linea. Se alla vigilia di una partita decisiva di Champions non fa giocare qualche riserva con il Chievo, ultima in classifica a zero punti, ditemi voi quando le deve utilizzare. Diverso è invece il discorso se si analizzano le prestazione di alcuni di quelli che avrebbero dovuto dare una marcia in più al Napoli e che invece ne hanno rallentato la corsa. Mi riferisco, in particolare, a Ounas e a Milik. Quanto al franco-algerino, mi è sembrato che spostato sulla fascia sinistra abbia perso i riferimenti giusti. Fino a ora aveva quasi sempre giocato a destra, un po' come fa Suso nel Milan, e quel suo gioco di gambe, quel suo portarsi il pallone sul piede buono per piazzarlo in mezzo all'area di rigore, mi avevano favorevolmente impressionato. Spostato dall'altro lato, deve inventarsi movimenti nuovi, non automatici e il giocatore finisce per perdere concretezza. Inoltre Ounes mi sembra poco adatto ad affrontare squadre chiuse in difesa perché il suo scatto diventa irresistibile sulla distanza media, mentre sul breve non ha una grande capacità di superare il diretto avversario creando superiorità numerica. E veniamo a Milik. Il polacco al momento rappresenta la maggior delusione tra tutti i protagonisti della stagione azzurra. Purtroppo quando viene chiamato in causa, almeno negli ultimi tempi, non riesce a incidere nella maniera sperata. Fino a che punto la colpa sia solo sua o non dipenda anche dal modo di giocare della squadre è poi un altro discorso, tutto da verificare. Quanti spioventi sono stati fatti arrivare in mezzo all'area di rigore quando il polacco è entrato in campo? Mi sembra che Insigne e Mertens abbiano continuato a giocare cercando lo scambio stretto, i tocchi brevi ed è chiaro che Milik è destinato a rimanere escluso da simili dinamiche. Insomma lui non riesce a essere protagonista fino in fondo, forse anche per una intrinseca incapacità di piazzarsi al centro del gioco, ma certamente i compagni di squadra non lo aiutano. Parlare infine della mancata concessione dei rigori (spinta a Callejon e atterramento di Zielinski) mi sembra sia un esercizio inutile. Nicchi e Rizzoli sono molto bravi a parlare e usano sempre il tempo futuro: faremo, diremo, provvederemo, ma qui non si vede mai nulla. Un giorno forse qualcuno ci spiegherà a che cosa serve il Var se non richiama l'arbitro per consigliargli di andarsi a rivedere al video episodi come questi due avvenuti domenica scorsa al San Paolo. Non mi dilungo di più. Non vorrei che all'amico Kolarov capitasse si leggere questo mio contributo su NapoliMagazine e finisse per zelarsi. Come è noto solo i giocatori capiscono di calcio. Tutti gli altri, tifosi e giornalisti compresi, parlano solo per dare aria ai denti. E' come se io dicessi che solo i giornalisti sono in grado di capire di articoli e dunque gli altri, cioè i lettori, non si capisce perché debbano continuare a leggerli, tanto non capiscono nulla. Mio Dio, dove siamo finiti!

 

 

Mario Zaccaria

 

Napoli Magazine

 

Riproduzione del testo consentita previa citazione della fonte:www.napolimagazine.com

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27/11/2024 - 14:20

NAPOLI - E' difficile ragionare pacatamente quando la delusione e la rabbia ti offuscano la mente. Lasciare per strada due punti preziosi avendo di fronte gli ultimi della classe è davvero irritante. Ma non bisogna lasciarsi condizionare dalla frustrazione fino al punto da pensare che tutto sia finito e che il campionato del Napoli non presenti più alcuno spunto di interesse. E' vero, i punti di distanza dalla Juventus sono diventati otto e i bianconeri non accennano a rallentare la loro corsa. Però la prossima giornata dovranno andare a Firenze e subito dopo incontreranno l'Inter. Se gli azzurri si rimetteranno subito in carreggiata non è detto che in poco tempo non possano ritornare a distanza di tiro dall'avversaria. Quel che è accaduto con il Chievo ricalca un po' ciò che accadde contro la Roma. Il Napoli che merita di vincere e la partita che finisce in pareggio. Non concordo minimamente con chi ha criticato Ancelotti per la scelta iniziale di mandare in campo qualche seconda linea. Se alla vigilia di una partita decisiva di Champions non fa giocare qualche riserva con il Chievo, ultima in classifica a zero punti, ditemi voi quando le deve utilizzare. Diverso è invece il discorso se si analizzano le prestazione di alcuni di quelli che avrebbero dovuto dare una marcia in più al Napoli e che invece ne hanno rallentato la corsa. Mi riferisco, in particolare, a Ounas e a Milik. Quanto al franco-algerino, mi è sembrato che spostato sulla fascia sinistra abbia perso i riferimenti giusti. Fino a ora aveva quasi sempre giocato a destra, un po' come fa Suso nel Milan, e quel suo gioco di gambe, quel suo portarsi il pallone sul piede buono per piazzarlo in mezzo all'area di rigore, mi avevano favorevolmente impressionato. Spostato dall'altro lato, deve inventarsi movimenti nuovi, non automatici e il giocatore finisce per perdere concretezza. Inoltre Ounes mi sembra poco adatto ad affrontare squadre chiuse in difesa perché il suo scatto diventa irresistibile sulla distanza media, mentre sul breve non ha una grande capacità di superare il diretto avversario creando superiorità numerica. E veniamo a Milik. Il polacco al momento rappresenta la maggior delusione tra tutti i protagonisti della stagione azzurra. Purtroppo quando viene chiamato in causa, almeno negli ultimi tempi, non riesce a incidere nella maniera sperata. Fino a che punto la colpa sia solo sua o non dipenda anche dal modo di giocare della squadre è poi un altro discorso, tutto da verificare. Quanti spioventi sono stati fatti arrivare in mezzo all'area di rigore quando il polacco è entrato in campo? Mi sembra che Insigne e Mertens abbiano continuato a giocare cercando lo scambio stretto, i tocchi brevi ed è chiaro che Milik è destinato a rimanere escluso da simili dinamiche. Insomma lui non riesce a essere protagonista fino in fondo, forse anche per una intrinseca incapacità di piazzarsi al centro del gioco, ma certamente i compagni di squadra non lo aiutano. Parlare infine della mancata concessione dei rigori (spinta a Callejon e atterramento di Zielinski) mi sembra sia un esercizio inutile. Nicchi e Rizzoli sono molto bravi a parlare e usano sempre il tempo futuro: faremo, diremo, provvederemo, ma qui non si vede mai nulla. Un giorno forse qualcuno ci spiegherà a che cosa serve il Var se non richiama l'arbitro per consigliargli di andarsi a rivedere al video episodi come questi due avvenuti domenica scorsa al San Paolo. Non mi dilungo di più. Non vorrei che all'amico Kolarov capitasse si leggere questo mio contributo su NapoliMagazine e finisse per zelarsi. Come è noto solo i giocatori capiscono di calcio. Tutti gli altri, tifosi e giornalisti compresi, parlano solo per dare aria ai denti. E' come se io dicessi che solo i giornalisti sono in grado di capire di articoli e dunque gli altri, cioè i lettori, non si capisce perché debbano continuare a leggerli, tanto non capiscono nulla. Mio Dio, dove siamo finiti!

 

 

Mario Zaccaria

 

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