Mister Z
MR Z - Tutto sommato l'ultimo turno di campionato è stato positivo
26.04.2022 23:45 di Napoli Magazine

NAPOLI - Sembrerà incomprensibile ai più e in tanti non la condivideranno l’osservazione che mi appresto a fare. La giornata di campionato dell’altro ieri, contrariamente a quello che si può credere, è stata positiva per il Napoli. Molto positiva, nonostante la sconfitta subita a Empoli. Per chi come me aveva in cuor suo rinunciato ormai già da un paio di mesi a considerare possibile l’assalto allo scudetto e dunque guardava esclusivamente alla conquista di uno dei primi quattro posti della classifica, cioè al passaporto valido per partecipare alla prossima edizione della Champions League, il turno di campionato dell’ultimo fine settimana è positivo perché le sconfitte di Roma, Fiorentina e Lazio – le uniche vere potenziali rivali del Napoli in questa fase finale del torneo – lasciano invariato il vantaggio. Ma intanto il numero delle partite da giocare è passato da cinque a quattro e a questo punto solo uno tsunami, un terremoto, un evento epocale negativo potrebbe impedire alla squadra di Spalletti di raggiungere l’unico, vero traguardo al quale può ambire. I punti di vantaggio sulla quinta sono al momento nove e potrebbero diventare otto se la Fiorentina domani battesse l’Udinese nel recupero in programma al Franchi. E otto punti di vantaggio a quattro giornate dalla fine del campionato sono un’enormità. Certo il Napoli deve comunque muovere la classifica perché se continua a rimanere pressoché fermo, come è avvenuto nelle ultime tre gare, anche il quarto posto è in pericolo. E allora va considerato anche il calendario che non è tra i più proibitivi per gli azzurri i quali dovranno affrontare Sassuolo e Genoa in casa e Torino e Spezia in trasferta. Il ritiro voluto dal presidente De Laurentiis e condiviso da Spalletti dovrà perciò servire a dare alla squadra la concentrazione di cui necessita. In questo momento servono più serenità, maggiore forza d’animo e anche un po’ di coraggio. Alle lacune tecniche e tattiche emerse in questa stagione non si può trovare un rimedio immediato (bisognerà metterci mano in estate), ma il carattere fragile della squadra può essere in qualche modo sorretto e puntellato. E poi il raduno forzato della compagnia in un albergo, da oggi fino a domenica prossima, servirà senz’altro a schiarire le idee di tutti, a far fare la pace tra i giocatori dopo gli screzi manifestatisi negli spogliatoi del Castellani e a rinnovare l’unità di intenti e la voglia di combattere tutti assieme per la conquista di un traguardo che sarebbe terrificante vedere sfumare sul filo di lana, come già avvenuto lo scorso anno. E’ auspicabile che il ritiro possa servire anche a Spalletti per riflettere su certi errori commessi e che non dovranno più verificarsi. L’allenatore nei giorni scorsi si è soffermato sulle critiche rivoltegli dal presidente sul tema dei cambi. Anche a Empoli, però, Spalletti ha insistito su certe decisioni a dir la verità difficilmente condivisibili. Togliere dal campo Lozano, il migliore degli azzurri, non è stato un intervento felice, così come insistere su Zielinski che chiaramente ha bisogno già da qualche tempo di riposo assoluto e di un periodo di riflessione. Altro aspetto, rivelatosi decisivo in negativo a Empoli, è la maledetta questione della partenza dell’azione dal portiere. Quanto meno sul risultato di 2-1, con i toscani indemoniati nel pressing alla ricerca del pareggio, sarebbe stato opportuno dare disposizioni dalla panchina di abbandonare questa tattica inutile e rischiosa, chiarendo a Meret che avrebbe dovuto calciare i rinvii direttamente dalla parte opposta del terreno di gioco, lasciando nel frattempo la difesa bloccata davanti all’area di rigore per scongiurare eventuali, repentine incursioni avversarie. Invece ci si è intestarditi su questa tafazziana tattica suicida e i risultati – complice un addormentato Meret – si sono visti. Quando la smetteranno gli allenatori di seguire questa assurda moda – perché di questo si tratta, anche se viene contrabbandata da molti tecnici come un geniale artificio tattico – sarà un giorno migliore per il calcio.

 


Mario Zaccaria

 

Napoli Magazine 

 

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26/04/2024 - 23:45

NAPOLI - Sembrerà incomprensibile ai più e in tanti non la condivideranno l’osservazione che mi appresto a fare. La giornata di campionato dell’altro ieri, contrariamente a quello che si può credere, è stata positiva per il Napoli. Molto positiva, nonostante la sconfitta subita a Empoli. Per chi come me aveva in cuor suo rinunciato ormai già da un paio di mesi a considerare possibile l’assalto allo scudetto e dunque guardava esclusivamente alla conquista di uno dei primi quattro posti della classifica, cioè al passaporto valido per partecipare alla prossima edizione della Champions League, il turno di campionato dell’ultimo fine settimana è positivo perché le sconfitte di Roma, Fiorentina e Lazio – le uniche vere potenziali rivali del Napoli in questa fase finale del torneo – lasciano invariato il vantaggio. Ma intanto il numero delle partite da giocare è passato da cinque a quattro e a questo punto solo uno tsunami, un terremoto, un evento epocale negativo potrebbe impedire alla squadra di Spalletti di raggiungere l’unico, vero traguardo al quale può ambire. I punti di vantaggio sulla quinta sono al momento nove e potrebbero diventare otto se la Fiorentina domani battesse l’Udinese nel recupero in programma al Franchi. E otto punti di vantaggio a quattro giornate dalla fine del campionato sono un’enormità. Certo il Napoli deve comunque muovere la classifica perché se continua a rimanere pressoché fermo, come è avvenuto nelle ultime tre gare, anche il quarto posto è in pericolo. E allora va considerato anche il calendario che non è tra i più proibitivi per gli azzurri i quali dovranno affrontare Sassuolo e Genoa in casa e Torino e Spezia in trasferta. Il ritiro voluto dal presidente De Laurentiis e condiviso da Spalletti dovrà perciò servire a dare alla squadra la concentrazione di cui necessita. In questo momento servono più serenità, maggiore forza d’animo e anche un po’ di coraggio. Alle lacune tecniche e tattiche emerse in questa stagione non si può trovare un rimedio immediato (bisognerà metterci mano in estate), ma il carattere fragile della squadra può essere in qualche modo sorretto e puntellato. E poi il raduno forzato della compagnia in un albergo, da oggi fino a domenica prossima, servirà senz’altro a schiarire le idee di tutti, a far fare la pace tra i giocatori dopo gli screzi manifestatisi negli spogliatoi del Castellani e a rinnovare l’unità di intenti e la voglia di combattere tutti assieme per la conquista di un traguardo che sarebbe terrificante vedere sfumare sul filo di lana, come già avvenuto lo scorso anno. E’ auspicabile che il ritiro possa servire anche a Spalletti per riflettere su certi errori commessi e che non dovranno più verificarsi. L’allenatore nei giorni scorsi si è soffermato sulle critiche rivoltegli dal presidente sul tema dei cambi. Anche a Empoli, però, Spalletti ha insistito su certe decisioni a dir la verità difficilmente condivisibili. Togliere dal campo Lozano, il migliore degli azzurri, non è stato un intervento felice, così come insistere su Zielinski che chiaramente ha bisogno già da qualche tempo di riposo assoluto e di un periodo di riflessione. Altro aspetto, rivelatosi decisivo in negativo a Empoli, è la maledetta questione della partenza dell’azione dal portiere. Quanto meno sul risultato di 2-1, con i toscani indemoniati nel pressing alla ricerca del pareggio, sarebbe stato opportuno dare disposizioni dalla panchina di abbandonare questa tattica inutile e rischiosa, chiarendo a Meret che avrebbe dovuto calciare i rinvii direttamente dalla parte opposta del terreno di gioco, lasciando nel frattempo la difesa bloccata davanti all’area di rigore per scongiurare eventuali, repentine incursioni avversarie. Invece ci si è intestarditi su questa tafazziana tattica suicida e i risultati – complice un addormentato Meret – si sono visti. Quando la smetteranno gli allenatori di seguire questa assurda moda – perché di questo si tratta, anche se viene contrabbandata da molti tecnici come un geniale artificio tattico – sarà un giorno migliore per il calcio.

 


Mario Zaccaria

 

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