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BUONI & CATTIVI - Cagliari-Napoli, voto 8 a Hamsik e Gabbiadini
20.04.2015 20:13 di Napoli Magazine

NAPOLI - Lega e Federcalcio da sempre difendono e tutelano quella che si chiama equità competitiva, caposaldo imprescindibile del nostro campionato. Beh, quella è clamorosamente mancata a Cagliari, dove i sardi e il Napoli si sono fronteggiati contendendosi – diciamo, contendendosi – i tre punti in palio. Equità competitiva questa sconosciuta. Due squadre, due categorie diverse, anzi per quel che s’è visto anche tre. Le squadre di Zeman sono così: quando devono metterla sulla grinta, sulla solidità, sulla difesa, sono carta velina e, siccome in questo momento il Napoli è assolutamente il suo opposto, ecco che non c’è stata partita; mai, neanche per un momento. E’ finita 3-0 (pardon, 0-3) e mai s’è visto come e quando il Cagliari - che peraltro si giocava le residue speranze-salvezza - avrebbe potuto invertire la corrente pro-Napoli.

E' stato, come detto, 3-0, ma se i gol napoletani fossero stati 4 o 5, nessuno avrebbe potuto dire una parola, una parolina. Non vogliamo, per carità, sminuire il successo degli azzurri – successo chiaro, netto e meritatissimo - ma non c’è stata partita, e non poteva esserci: per tagliare la carta velina basta e avanza un taglierino, anche un righello, figurarsi adesso che il Napoli quando attacca è un martello pneumatico... I numeri parlano chiaro: gli azzurri nelle ultime tre partite hanno segnato 10 gol e ne hanno incassato 1 (tra Fiorentina, Wolfsburg e Cagliari, ovviamente tre vittorie). Un momento d’oro che, come sappiamo, a Benitez aveva fatto rialzare la testa già sul patibolo.

Infine, al vostro cronista come piace restare con lo spazio dei ‘cattivi’ vuoto sul suo taccuino… E vai così, che resti vuoto per sempre…

 

BUONI

 

Hamsik 8 – E’ tornato, è tornato. Nessun dubbio. S’era visto a Wolfsburg, ma siamo andati cauti, aspettavamo la controprova. Beh, Marekiaro è Marekiaro, quello vero. Iradiddio tra le linee, aveva fatto sfracelli con i corazzieri tedeschi, figurarsi cosa potevano fargli i figuranti isolani, il solletico. Alla fine negli spogliatoi lui rideva, loro piangevano. Il Napoli - che si rammarica pensando cosa avrebbe fatto quest’anno se lui fosse stato quello di questi tempi - ride con lui.

 

Callejon 8 – Sull’out di competenza, quello destro, c’è una stria di fuoco che ha bruciato l’erba e aperto un solco. Dovranno rifare il fondocampo. Un bel danno per i sardi, un bel premio per lui e per i napoletani. Ci ha messo anche un gol, tanto per ricordarci che non aveva dimenticato come si fa. Che non se lo dimentichi anche lui.

 

Gabbiadini 7,5 – Un gol, il solito gol, appena entrato. Appena il tempo di stringere i lacci della scarpette e zac, mette la palla in porta. Con il suo sinistro fatato. Uno sguardo alla porta nemica, giusto per vedere dove c’è lo spazio e l’infila là. Ecco, se vogliamo, il problema di don Rafé, è trovare il modo di farlo giocare, sempre. Sempre.  Non si può tenere in panchina un attaccante da nazionale, e anche da titolare. Conte non vede l’ora di portarselo a Coverciano. Scommettiamo che in azzurro sarà titolare?

 

Gargano 7 – Confessiamo il nostro amore per il piccolo guerriero della mediana, per lui che a Cagliari, come sempre, non si vergogna di mettere mani e piedi nelle zone sporche, contrastare, recuperare e ripulire mille palloni e regalarli come nuovi ai piedi buoni che lo circondano e che con quei palloni vanno in vetrina e prendono i bei voti in pagella. Ne perde qualcuno, stavolta, ma quando si fa manovalanza e quantità può capitare…

 

Insigne 7 – Un piacere per gli occhi vederlo sfarfalleggiare per il campo. Sempre più vicino al Lorenzinho vero, ‘o guagliunciello nostro…

 

 

Paolo Prestisimone


 

Napoli Magazine


 

Riproduzione del testo consentita previa citazione della fonte:www.napolimagazine.com 

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BUONI & CATTIVI - Cagliari-Napoli, voto 8 a Hamsik e Gabbiadini

di Napoli Magazine

20/04/2024 - 20:13

NAPOLI - Lega e Federcalcio da sempre difendono e tutelano quella che si chiama equità competitiva, caposaldo imprescindibile del nostro campionato. Beh, quella è clamorosamente mancata a Cagliari, dove i sardi e il Napoli si sono fronteggiati contendendosi – diciamo, contendendosi – i tre punti in palio. Equità competitiva questa sconosciuta. Due squadre, due categorie diverse, anzi per quel che s’è visto anche tre. Le squadre di Zeman sono così: quando devono metterla sulla grinta, sulla solidità, sulla difesa, sono carta velina e, siccome in questo momento il Napoli è assolutamente il suo opposto, ecco che non c’è stata partita; mai, neanche per un momento. E’ finita 3-0 (pardon, 0-3) e mai s’è visto come e quando il Cagliari - che peraltro si giocava le residue speranze-salvezza - avrebbe potuto invertire la corrente pro-Napoli.

E' stato, come detto, 3-0, ma se i gol napoletani fossero stati 4 o 5, nessuno avrebbe potuto dire una parola, una parolina. Non vogliamo, per carità, sminuire il successo degli azzurri – successo chiaro, netto e meritatissimo - ma non c’è stata partita, e non poteva esserci: per tagliare la carta velina basta e avanza un taglierino, anche un righello, figurarsi adesso che il Napoli quando attacca è un martello pneumatico... I numeri parlano chiaro: gli azzurri nelle ultime tre partite hanno segnato 10 gol e ne hanno incassato 1 (tra Fiorentina, Wolfsburg e Cagliari, ovviamente tre vittorie). Un momento d’oro che, come sappiamo, a Benitez aveva fatto rialzare la testa già sul patibolo.

Infine, al vostro cronista come piace restare con lo spazio dei ‘cattivi’ vuoto sul suo taccuino… E vai così, che resti vuoto per sempre…

 

BUONI

 

Hamsik 8 – E’ tornato, è tornato. Nessun dubbio. S’era visto a Wolfsburg, ma siamo andati cauti, aspettavamo la controprova. Beh, Marekiaro è Marekiaro, quello vero. Iradiddio tra le linee, aveva fatto sfracelli con i corazzieri tedeschi, figurarsi cosa potevano fargli i figuranti isolani, il solletico. Alla fine negli spogliatoi lui rideva, loro piangevano. Il Napoli - che si rammarica pensando cosa avrebbe fatto quest’anno se lui fosse stato quello di questi tempi - ride con lui.

 

Callejon 8 – Sull’out di competenza, quello destro, c’è una stria di fuoco che ha bruciato l’erba e aperto un solco. Dovranno rifare il fondocampo. Un bel danno per i sardi, un bel premio per lui e per i napoletani. Ci ha messo anche un gol, tanto per ricordarci che non aveva dimenticato come si fa. Che non se lo dimentichi anche lui.

 

Gabbiadini 7,5 – Un gol, il solito gol, appena entrato. Appena il tempo di stringere i lacci della scarpette e zac, mette la palla in porta. Con il suo sinistro fatato. Uno sguardo alla porta nemica, giusto per vedere dove c’è lo spazio e l’infila là. Ecco, se vogliamo, il problema di don Rafé, è trovare il modo di farlo giocare, sempre. Sempre.  Non si può tenere in panchina un attaccante da nazionale, e anche da titolare. Conte non vede l’ora di portarselo a Coverciano. Scommettiamo che in azzurro sarà titolare?

 

Gargano 7 – Confessiamo il nostro amore per il piccolo guerriero della mediana, per lui che a Cagliari, come sempre, non si vergogna di mettere mani e piedi nelle zone sporche, contrastare, recuperare e ripulire mille palloni e regalarli come nuovi ai piedi buoni che lo circondano e che con quei palloni vanno in vetrina e prendono i bei voti in pagella. Ne perde qualcuno, stavolta, ma quando si fa manovalanza e quantità può capitare…

 

Insigne 7 – Un piacere per gli occhi vederlo sfarfalleggiare per il campo. Sempre più vicino al Lorenzinho vero, ‘o guagliunciello nostro…

 

 

Paolo Prestisimone


 

Napoli Magazine


 

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