Ottanta anni insieme. La festa di anniversario del CSI, sabato 4 ottobre a Roma, è stata un pieno, grandissimo abbraccio. A cominciare dal primo evento celebrativo, quando in mattinata nella cornice d’eccezione dell’Auditorium Conciliazione, a pochi metri dalla sede storica nazionale della Presidenza del Centro Sportivo Italiano, fra immagini, testimonianze e saluti, davvero carico di affetto ed emozioni è stato il coinvolgimento delle Istituzioni, dell’Associazionismo, del Terzo Settore e dello Sport.
Fede, educazione e sport, il trinomio ricorrente nel corso della mattinata. Dopo la preghiera iniziale curata dall’Assistente ecclesiastico nazionale, don Luca Meacci, citando il passo della Scrittura con il discorso di Mosè sul monte che indica il cammino, utile a richiamare la platea a gettare lo sguardo sul futuro per contemplarlo e comprendere ciò che il Signore ci chiede per il bene delle persone, c’è stato il videosaluto del Cardinal Matteo Zuppi, Presidente della Conferenza Episcopale Italiana, Arcivescovo di Bologna, dove oggi si festeggiava il Patrono, San Petronio, riferito ai valori ispiratori del CSI e il senso di profonda Speranza che ha accompagnato l’Associazione dalla nascita ad oggi. Personalità di spicco si sono confrontate sul ruolo che il CSI ha avuto in tutti questi anni.
Il saluto del Governo attraverso le parole del Ministro per lo Sport e i Giovani, Andrea Abodi, che ha sottolineato l’impegno quotidiano per rendere lo sport un diritto realmente accessibile a tutti, senza barriere di alcun tipo: sociali, economiche, fisiche e culturali. Nel fare squadra con il CSI, naturalmente c’era il Presidente di Azione Cattolica Italiana, Giuseppe Notarstefano, che ha voluto ricordare anzitutto le comuni origini delle due associazioni sorelle. C’era poi l’intero universo sportivo italiano a rendere omaggio a chi, come il CSI, nella quotidianità ha dedicato il proprio tempo a educare giovani, ragazzi e ragazze. Gli auguri sentiti sono arrivati dal Presidente del CONI, Luciano Buonfiglio, dal Presidente del CIP, Marco Giunio De Sanctis, e dal Presidente della Fondazione Milano Cortina 2026, Giovanni Malagò.
Molto apprezzati i tre panel sul palcoscenico, il primo intitolato “Fare squadra guardando al futuro”, con quattro partner che negli ultimi anni hanno aiutato il CSI a raggiungere piccoli e grandi traguardi: dal Presidente della Lega Serie A, Ezio Simonelli, ad Alberto Bassani, Community Relations Coordinator di F.C. Internazionale Milano, da Primo Di Blasio, responsabile nazionale Servizio Civile FOCSIV, a Maria Cristina Alfieri, Segretario Generale e Direttrice Fondazione Conad ETS. L’altro, dedicato ai “Nati nel CSI”, ha ospitato le testimonianze di campioni che hanno mosso i primi passi nell’Associazione, come il nuotatore paralimpico Simone Barlaam, la mezzofondista Sinta Vissa, il mito del ciclismo Francesco Moser e la pallavolista Barbara Fontanesi, una delle prime medagliate (era il bronzo 1989 a Stoccarda) nella storia del volley azzurro. Fino a quello riferito alla centralità delle società sportive, “Le voci del territorio: dove lo sport crea valore”, quando l’attenzione è andata sulle diverse esperienze quotidiane, in differenti contesti sociali, dove il CSI è attivo, a Pistoia, Bari, Verdellino-Zingonia e Napoli-Piscinola. Infine Massimiliano Castellani, inviato di Avvenire, ha raccontato alcune storie come reporter vissute insieme e vicino al CSI. L’evento è stato anche l’occasione per presentare la nuova veste grafica del periodico, house organ associativo, Stadium, completamente rinnovato.
Da applausi in chiusura della matinèe il monologo d’autore di Federico Buffa, storyteller che con il suo inconfondibile stile ha raccontato la storia del CSI dal bianco e nero ai giorni d’oggi.
A colori, con uno sguardo al futuro, e tanta apertura al nuovo sono stati gli ingredienti portati sulla torta di compleanno dal Presidente nazionale del CSI, Vittorio Bosio, che nel suo intervento ha detto: "Siamo sempre qui, presenti sul territorio per favorire l’attività sportiva che è gioia di incontro fra persone, aggregazione, dialogo, sfida leale e rispetto dell’avversario, mai nemico. L’esperienza ci ha insegnato che ci si salva insieme, solo con un vero gioco di squadra, mettendo al centro il 'noi'". Un passaggio sulla Riforma dello Sport e del Terzo Settore. "Il CSI sarà resiliente, ma chiede ascolto. E soprattutto una semplificazione burocratica che non penalizzi milioni di persone". Le parole di Papa Leone XIV citate come monito sulla sfida digitale. "Sarà necessario preservare la verità delle relazioni e dell’incontro attraverso lo sport, utilizzando la tecnologia e valorizzando la concretezza dello stare insieme". Immancabile anche un riferimento a Papa Francesco, nel giorno del suo nome, della ricorrenza del Santo di Assisi, patrono d’Italia, ed il suo invito al CSI a "mettersi in gioco nella vita come nello sport, spendendosi per ciò che vale per davvero".
In conclusione gli auguri a tutti gli uomini e alle donne del CSI, che hanno offerto il loro servizio con sincerità, dedizione ed umiltà, ed un appello alla pace. "Vivere insieme in fraterna solidarietà non solo è possibile, ma è l’unica via reale per dare un futuro all’umanità, che ha tanto bisogno della gioia dello sport. Di quello sport che riempie la nostra vita".
L’occasione dell’anniversario del CSI, vissuto da oltre un migliaio di partecipanti, è stato quindi quello di ritornare alla fonte, alla sorgente di tutto; ai valori fondanti su cui il Centro Sportivo Italiano è cresciuto con tanto sport, tanta passione, ma anche tanta bella giovinezza. La prospettiva entusiasmante è quella di sfide per promuovere uno sport che metta al centro la persona, uno sport che porti gioia, inclusione ed accoglienza.
Con questo spirito comunitario ed associativo è stato vissuto nel pomeriggio il pellegrinaggio “insieme, attraverso la speranza”, con partenza da Piazza Pia, verso Piazza San Pietro con il passaggio della Porta Santa. Nella Basilica la Celebrazione Eucaristica, presieduta da Mons. Nunzio Galantino, ex altista ed arbitro del CSI e oggi Vescovo emerito di Cassano all’Jonio. Nella sua omelia preciso il suo monito agli sportivi del CSI: «Solo chi vive di fede avrà una vita realizzata. Il Signore ci chiede un atteggiamento di fede, una fede che si fa obbedire dalla realtà, e che non chiede nulla in cambio. Stiamo celebrando le giornate giubilari e la festa di San Francesco. La sua fede ha inciso sulla storia e sui fedeli, perché la sua è stata una fede che anzitutto ha trasformato radicalmente la sua vita. Se avessimo occhi e cuori più allenati, per restare allo sport, vedremo per restare all’immagine non necessariamente miracoli spettacolari. Il Vangelo mentre giochiamo ci invita a sentirci destinatari della stessa raccomandazione che Paolo ci ha descritto nella seconda lettera a Timoteo: Dio non ci ha dato lo spirito di timidezza, ma di forza, carità e di prudenza».
Andrea Abodi, Ministro per lo Sport e i Giovani
«Abbiamo siglato un accordo, fatto con Don Matteo Zuppi insieme alla Conferenza Episcopale e a tutte le diocesi. Partirà nelle prossime settimane un bando per investire negli oratori 50 milioni di euro. È un primo stanziamento per migliorare i luoghi di sport che sono un fattore importante. Qui in Via della Conciliazione troviamo 80 anni di umanità e di sensibilità, ed è bello riconoscerci. Siamo quelli di tutti i giorni e non delle occasioni speciali. Il Parlamento ha rimediato dando forma a ciò che voi celebrate ogni giorno, trasformandolo in diritto. Il senso della comunione che si celebra insieme. Vi porto oggi la riconoscenza del Governo e l’impegno a continuare senza risparmiarci. Pronti a darvi tutti gli strumenti per poter svolgere al meglio la vostra funzione, la nostra missione. Quando si ama lo sport e lo si interpreta, comprendendone i valori, non lo si abbandona mai».
Luciano Buonfiglio, Presidente CONI
"Siamo qui dopo 80 anni, perché è stata un'azione di successo. Il CSI è un mattone importantissimo dello sport italiano. È importante che gli Enti di Promozione Sportiva e le Federazioni agiscano insieme per il sistema italiano. Con gli Enti di Promozione Sportiva ci diciamo le cose come fossimo in uno spogliatoio. Ai giovani diciamo di non essere solo bravi atleti sul campo, ma di applicare tutti i giorni i valori dello sport nella vita: stare insieme, rispettarci, impegnarci, comportarsi bene. Scuola famiglia, sport. Magari è più difficile, ma non ci sono scorciatoie e vanno perseguiti questi valori con convinzione. Viva la Chiesa. Viva il CSI e viva l’Italia".
Marco Giunio De Sanctis, Presidente CIP
"Il CSI porta avanti una mission che si sposa benissimo con quella del CIP. Il CSI fa molto e potrebbe diventare ancora più paralimpico di quanto già è. Lo sport è attività sociale oltre che educativa. L’obiettivo è ritornare ai veri principi dello sport, importante per l’educazione e l’etica ieri così come oggi, attraverso un percorso condiviso che rispetti la diversità. Rinforziamo i veri valori e i principi che oggi sembrano essersi un po’ persi nella società".
Giovanni Malagò, membro CIO e Presidente Fondazione Milano Cortina 2026
"Ci sono 14 Enti di Promozione Sportiva e credo di avere eccellenti rapporti con tutti. Spero però che nessuno si offenda se dico che il CSI è l’Ente al quale mi sento più vicino, per condivisione di valori.
Sono diventato socio del Canottieri Aniene a 14 anni. C'è sempre stato un solo Ente di Promozione al quale siamo associati ed è il CSI. Se c'è una cosa che al CSI devo riconoscere, è che nel corso della sua storia è sempre stato coerente con i propri valori e principi, oltre che con la propria mission. Penso che il Centro Sportivo Italiano sia un valore aggiunto del Paese, non solo dello sport".
Giuseppe Notarstefano, Presidente Azione Cattolica Italiana
"Quello dello sport è un messaggio che unisce, che spinge le persone a dare il meglio di sé tramite l'attività.
Oggi è un'occasione per dire grazie ai volontari, ai dirigenti, agli allenatori, a tutti coloro che contribuiscono.
Il campo diventa una metafora dello spazio pubblico, dove ci si trova e si giocano ruoli differenti, ma si concorre tutti insieme a raggiungere il risultato, ossia arrivare alla fine della partita avendo dato il meglio di sé stessi. È importante che si continui a lavorare in senso educativo. Se vogliamo che quello spazio sia davvero di tutto, non devono esserci spettatori, tutti dovrebbero poter partecipare. Queste esperienze sono importanti per le nostre comunità. Occorre scendere in campo. Il bene, la pace, la democrazia dipendono da noi. Tutti possono competere e hanno qualcosa da dire".
Ezio Simonelli, Presidente Lega Serie A
«Dodici anni di collaborazione con il CSI, è per noi motivo di orgoglio e con grande gioia lo facciamo perché il calcio di elite deve necessariamente dare una mano alla base larga dello sport. Per la Nazionale, simbolo di eccellenza nel mondo è importante attingere negli oratori. Siamo tutti partiti giocando in oratorio. Anche io ho iniziato ai salesiani. In oratorio il calcio è accessibile a tutti e dove attraverso il gioco del calcio si possono accogliere tutti. Complimenti alle attività del CSI, siete voi coloro che maggiormente vi dedicate per far si che i nostri ragazzi giochino in sicurezza».
Primo Di Blasio, Responsabile nazionale Servizio Civile FOCSIV
«FOCSIV e CSI fanno insieme progetti perché investire sui giovani vuol dire investire sul futuro del nostro Paese. Facendo sì che i giovani si impegnino nella solidarietà. Lo sport come momento di integrazione e creazione di socialità. Oggi un bambino su 4 soffre di malnutrizione, che deriva da guerre, crisi climatiche, povertà. Il nostro campo di gioco è qui in Italia, ma i problemi che colpiscono anche altre parti del mondo ci riguardano. Il CSI incrocia tante situazioni di disagio qui in Italia. Una grande risposta è stata data quando in Ucraina è scoppiata la guerra, cercando di donare normalità a tanti bambini. Il Servizio Civile è un istituto di grande importanza nel nostro Paese. FOCSIV e CSI da alcuni anni fanno insieme progetti di servizio civile con la consapevolezza che investire sui giovani è investire nel futuro del nostro Paese».
Alberto Bassani, Community Relations Coordinator F.C. Internazionale Milano
«Lo sport di vertice è vero se ha la capacità di confrontarsi e misurarsi con lo sport di base. Dallo sport di base si parte, senza di esso non esiste lo sport di vertice. Li uniamo attraverso Camp in cui si incontrano anche persone con fragilità. Molti calciatori, a contatto con i ragazzi, rivedono le proprie origini».
Maria Cristina Alfieri, Segretario Generale e Direttrice Fondazione Conad ETS
«Abbiamo deciso di dedicarci a progetti a favore dei giovani, soprattutto quelli in difficoltà. Con il CSI abbiamo sentito subito un'affinità valoriale molto forte, perché lo sport viene visto come strumento per educare, per mettere al centro la persona, quindi missione sociale prima che competitiva.
Il progetto TuttInGioco è uno strumento di inclusione sociale importante, che speriamo possa consentire a sempre più bambini di fare sport estivo all'interno di realtà che sono state anche rivitalizzate grazie al contributo del progetto.
L'obiettivo è utilizzare lo sport come strumento educativo e di inclusione sociale».
di Napoli Magazine
04/10/2025 - 21:13
Ottanta anni insieme. La festa di anniversario del CSI, sabato 4 ottobre a Roma, è stata un pieno, grandissimo abbraccio. A cominciare dal primo evento celebrativo, quando in mattinata nella cornice d’eccezione dell’Auditorium Conciliazione, a pochi metri dalla sede storica nazionale della Presidenza del Centro Sportivo Italiano, fra immagini, testimonianze e saluti, davvero carico di affetto ed emozioni è stato il coinvolgimento delle Istituzioni, dell’Associazionismo, del Terzo Settore e dello Sport.
Fede, educazione e sport, il trinomio ricorrente nel corso della mattinata. Dopo la preghiera iniziale curata dall’Assistente ecclesiastico nazionale, don Luca Meacci, citando il passo della Scrittura con il discorso di Mosè sul monte che indica il cammino, utile a richiamare la platea a gettare lo sguardo sul futuro per contemplarlo e comprendere ciò che il Signore ci chiede per il bene delle persone, c’è stato il videosaluto del Cardinal Matteo Zuppi, Presidente della Conferenza Episcopale Italiana, Arcivescovo di Bologna, dove oggi si festeggiava il Patrono, San Petronio, riferito ai valori ispiratori del CSI e il senso di profonda Speranza che ha accompagnato l’Associazione dalla nascita ad oggi. Personalità di spicco si sono confrontate sul ruolo che il CSI ha avuto in tutti questi anni.
Il saluto del Governo attraverso le parole del Ministro per lo Sport e i Giovani, Andrea Abodi, che ha sottolineato l’impegno quotidiano per rendere lo sport un diritto realmente accessibile a tutti, senza barriere di alcun tipo: sociali, economiche, fisiche e culturali. Nel fare squadra con il CSI, naturalmente c’era il Presidente di Azione Cattolica Italiana, Giuseppe Notarstefano, che ha voluto ricordare anzitutto le comuni origini delle due associazioni sorelle. C’era poi l’intero universo sportivo italiano a rendere omaggio a chi, come il CSI, nella quotidianità ha dedicato il proprio tempo a educare giovani, ragazzi e ragazze. Gli auguri sentiti sono arrivati dal Presidente del CONI, Luciano Buonfiglio, dal Presidente del CIP, Marco Giunio De Sanctis, e dal Presidente della Fondazione Milano Cortina 2026, Giovanni Malagò.
Molto apprezzati i tre panel sul palcoscenico, il primo intitolato “Fare squadra guardando al futuro”, con quattro partner che negli ultimi anni hanno aiutato il CSI a raggiungere piccoli e grandi traguardi: dal Presidente della Lega Serie A, Ezio Simonelli, ad Alberto Bassani, Community Relations Coordinator di F.C. Internazionale Milano, da Primo Di Blasio, responsabile nazionale Servizio Civile FOCSIV, a Maria Cristina Alfieri, Segretario Generale e Direttrice Fondazione Conad ETS. L’altro, dedicato ai “Nati nel CSI”, ha ospitato le testimonianze di campioni che hanno mosso i primi passi nell’Associazione, come il nuotatore paralimpico Simone Barlaam, la mezzofondista Sinta Vissa, il mito del ciclismo Francesco Moser e la pallavolista Barbara Fontanesi, una delle prime medagliate (era il bronzo 1989 a Stoccarda) nella storia del volley azzurro. Fino a quello riferito alla centralità delle società sportive, “Le voci del territorio: dove lo sport crea valore”, quando l’attenzione è andata sulle diverse esperienze quotidiane, in differenti contesti sociali, dove il CSI è attivo, a Pistoia, Bari, Verdellino-Zingonia e Napoli-Piscinola. Infine Massimiliano Castellani, inviato di Avvenire, ha raccontato alcune storie come reporter vissute insieme e vicino al CSI. L’evento è stato anche l’occasione per presentare la nuova veste grafica del periodico, house organ associativo, Stadium, completamente rinnovato.
Da applausi in chiusura della matinèe il monologo d’autore di Federico Buffa, storyteller che con il suo inconfondibile stile ha raccontato la storia del CSI dal bianco e nero ai giorni d’oggi.
A colori, con uno sguardo al futuro, e tanta apertura al nuovo sono stati gli ingredienti portati sulla torta di compleanno dal Presidente nazionale del CSI, Vittorio Bosio, che nel suo intervento ha detto: "Siamo sempre qui, presenti sul territorio per favorire l’attività sportiva che è gioia di incontro fra persone, aggregazione, dialogo, sfida leale e rispetto dell’avversario, mai nemico. L’esperienza ci ha insegnato che ci si salva insieme, solo con un vero gioco di squadra, mettendo al centro il 'noi'". Un passaggio sulla Riforma dello Sport e del Terzo Settore. "Il CSI sarà resiliente, ma chiede ascolto. E soprattutto una semplificazione burocratica che non penalizzi milioni di persone". Le parole di Papa Leone XIV citate come monito sulla sfida digitale. "Sarà necessario preservare la verità delle relazioni e dell’incontro attraverso lo sport, utilizzando la tecnologia e valorizzando la concretezza dello stare insieme". Immancabile anche un riferimento a Papa Francesco, nel giorno del suo nome, della ricorrenza del Santo di Assisi, patrono d’Italia, ed il suo invito al CSI a "mettersi in gioco nella vita come nello sport, spendendosi per ciò che vale per davvero".
In conclusione gli auguri a tutti gli uomini e alle donne del CSI, che hanno offerto il loro servizio con sincerità, dedizione ed umiltà, ed un appello alla pace. "Vivere insieme in fraterna solidarietà non solo è possibile, ma è l’unica via reale per dare un futuro all’umanità, che ha tanto bisogno della gioia dello sport. Di quello sport che riempie la nostra vita".
L’occasione dell’anniversario del CSI, vissuto da oltre un migliaio di partecipanti, è stato quindi quello di ritornare alla fonte, alla sorgente di tutto; ai valori fondanti su cui il Centro Sportivo Italiano è cresciuto con tanto sport, tanta passione, ma anche tanta bella giovinezza. La prospettiva entusiasmante è quella di sfide per promuovere uno sport che metta al centro la persona, uno sport che porti gioia, inclusione ed accoglienza.
Con questo spirito comunitario ed associativo è stato vissuto nel pomeriggio il pellegrinaggio “insieme, attraverso la speranza”, con partenza da Piazza Pia, verso Piazza San Pietro con il passaggio della Porta Santa. Nella Basilica la Celebrazione Eucaristica, presieduta da Mons. Nunzio Galantino, ex altista ed arbitro del CSI e oggi Vescovo emerito di Cassano all’Jonio. Nella sua omelia preciso il suo monito agli sportivi del CSI: «Solo chi vive di fede avrà una vita realizzata. Il Signore ci chiede un atteggiamento di fede, una fede che si fa obbedire dalla realtà, e che non chiede nulla in cambio. Stiamo celebrando le giornate giubilari e la festa di San Francesco. La sua fede ha inciso sulla storia e sui fedeli, perché la sua è stata una fede che anzitutto ha trasformato radicalmente la sua vita. Se avessimo occhi e cuori più allenati, per restare allo sport, vedremo per restare all’immagine non necessariamente miracoli spettacolari. Il Vangelo mentre giochiamo ci invita a sentirci destinatari della stessa raccomandazione che Paolo ci ha descritto nella seconda lettera a Timoteo: Dio non ci ha dato lo spirito di timidezza, ma di forza, carità e di prudenza».
Andrea Abodi, Ministro per lo Sport e i Giovani
«Abbiamo siglato un accordo, fatto con Don Matteo Zuppi insieme alla Conferenza Episcopale e a tutte le diocesi. Partirà nelle prossime settimane un bando per investire negli oratori 50 milioni di euro. È un primo stanziamento per migliorare i luoghi di sport che sono un fattore importante. Qui in Via della Conciliazione troviamo 80 anni di umanità e di sensibilità, ed è bello riconoscerci. Siamo quelli di tutti i giorni e non delle occasioni speciali. Il Parlamento ha rimediato dando forma a ciò che voi celebrate ogni giorno, trasformandolo in diritto. Il senso della comunione che si celebra insieme. Vi porto oggi la riconoscenza del Governo e l’impegno a continuare senza risparmiarci. Pronti a darvi tutti gli strumenti per poter svolgere al meglio la vostra funzione, la nostra missione. Quando si ama lo sport e lo si interpreta, comprendendone i valori, non lo si abbandona mai».
Luciano Buonfiglio, Presidente CONI
"Siamo qui dopo 80 anni, perché è stata un'azione di successo. Il CSI è un mattone importantissimo dello sport italiano. È importante che gli Enti di Promozione Sportiva e le Federazioni agiscano insieme per il sistema italiano. Con gli Enti di Promozione Sportiva ci diciamo le cose come fossimo in uno spogliatoio. Ai giovani diciamo di non essere solo bravi atleti sul campo, ma di applicare tutti i giorni i valori dello sport nella vita: stare insieme, rispettarci, impegnarci, comportarsi bene. Scuola famiglia, sport. Magari è più difficile, ma non ci sono scorciatoie e vanno perseguiti questi valori con convinzione. Viva la Chiesa. Viva il CSI e viva l’Italia".
Marco Giunio De Sanctis, Presidente CIP
"Il CSI porta avanti una mission che si sposa benissimo con quella del CIP. Il CSI fa molto e potrebbe diventare ancora più paralimpico di quanto già è. Lo sport è attività sociale oltre che educativa. L’obiettivo è ritornare ai veri principi dello sport, importante per l’educazione e l’etica ieri così come oggi, attraverso un percorso condiviso che rispetti la diversità. Rinforziamo i veri valori e i principi che oggi sembrano essersi un po’ persi nella società".
Giovanni Malagò, membro CIO e Presidente Fondazione Milano Cortina 2026
"Ci sono 14 Enti di Promozione Sportiva e credo di avere eccellenti rapporti con tutti. Spero però che nessuno si offenda se dico che il CSI è l’Ente al quale mi sento più vicino, per condivisione di valori.
Sono diventato socio del Canottieri Aniene a 14 anni. C'è sempre stato un solo Ente di Promozione al quale siamo associati ed è il CSI. Se c'è una cosa che al CSI devo riconoscere, è che nel corso della sua storia è sempre stato coerente con i propri valori e principi, oltre che con la propria mission. Penso che il Centro Sportivo Italiano sia un valore aggiunto del Paese, non solo dello sport".
Giuseppe Notarstefano, Presidente Azione Cattolica Italiana
"Quello dello sport è un messaggio che unisce, che spinge le persone a dare il meglio di sé tramite l'attività.
Oggi è un'occasione per dire grazie ai volontari, ai dirigenti, agli allenatori, a tutti coloro che contribuiscono.
Il campo diventa una metafora dello spazio pubblico, dove ci si trova e si giocano ruoli differenti, ma si concorre tutti insieme a raggiungere il risultato, ossia arrivare alla fine della partita avendo dato il meglio di sé stessi. È importante che si continui a lavorare in senso educativo. Se vogliamo che quello spazio sia davvero di tutto, non devono esserci spettatori, tutti dovrebbero poter partecipare. Queste esperienze sono importanti per le nostre comunità. Occorre scendere in campo. Il bene, la pace, la democrazia dipendono da noi. Tutti possono competere e hanno qualcosa da dire".
Ezio Simonelli, Presidente Lega Serie A
«Dodici anni di collaborazione con il CSI, è per noi motivo di orgoglio e con grande gioia lo facciamo perché il calcio di elite deve necessariamente dare una mano alla base larga dello sport. Per la Nazionale, simbolo di eccellenza nel mondo è importante attingere negli oratori. Siamo tutti partiti giocando in oratorio. Anche io ho iniziato ai salesiani. In oratorio il calcio è accessibile a tutti e dove attraverso il gioco del calcio si possono accogliere tutti. Complimenti alle attività del CSI, siete voi coloro che maggiormente vi dedicate per far si che i nostri ragazzi giochino in sicurezza».
Primo Di Blasio, Responsabile nazionale Servizio Civile FOCSIV
«FOCSIV e CSI fanno insieme progetti perché investire sui giovani vuol dire investire sul futuro del nostro Paese. Facendo sì che i giovani si impegnino nella solidarietà. Lo sport come momento di integrazione e creazione di socialità. Oggi un bambino su 4 soffre di malnutrizione, che deriva da guerre, crisi climatiche, povertà. Il nostro campo di gioco è qui in Italia, ma i problemi che colpiscono anche altre parti del mondo ci riguardano. Il CSI incrocia tante situazioni di disagio qui in Italia. Una grande risposta è stata data quando in Ucraina è scoppiata la guerra, cercando di donare normalità a tanti bambini. Il Servizio Civile è un istituto di grande importanza nel nostro Paese. FOCSIV e CSI da alcuni anni fanno insieme progetti di servizio civile con la consapevolezza che investire sui giovani è investire nel futuro del nostro Paese».
Alberto Bassani, Community Relations Coordinator F.C. Internazionale Milano
«Lo sport di vertice è vero se ha la capacità di confrontarsi e misurarsi con lo sport di base. Dallo sport di base si parte, senza di esso non esiste lo sport di vertice. Li uniamo attraverso Camp in cui si incontrano anche persone con fragilità. Molti calciatori, a contatto con i ragazzi, rivedono le proprie origini».
Maria Cristina Alfieri, Segretario Generale e Direttrice Fondazione Conad ETS
«Abbiamo deciso di dedicarci a progetti a favore dei giovani, soprattutto quelli in difficoltà. Con il CSI abbiamo sentito subito un'affinità valoriale molto forte, perché lo sport viene visto come strumento per educare, per mettere al centro la persona, quindi missione sociale prima che competitiva.
Il progetto TuttInGioco è uno strumento di inclusione sociale importante, che speriamo possa consentire a sempre più bambini di fare sport estivo all'interno di realtà che sono state anche rivitalizzate grazie al contributo del progetto.
L'obiettivo è utilizzare lo sport come strumento educativo e di inclusione sociale».