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EVENTO - Taekwondo day, Cito: "Lo dedico agli atleti palestinesi"
04.09.2025 12:25 di Napoli Magazine
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Il 4 settembre di 31 anni fa il taekwondo è diventato uno sport olimpico ufficiale, inserito nel programma di Sydney 2000 nel corso della 103/a sessione del Cio a Parigi. Il Taekwondo Day, celebrato ogni anno in questa giornata, ricorda proprio "la storica decisione del 1994 che ha segnato l'inizio del cammino olimpico della nostra disciplina" scrive la federazione e il presidente Angelo Cito ha voluto ricordare l'anniversario: "Il "Taekwondo Day" è per tutti noi un giorno importante, il giorno in cui i valori olimpici sono diventati la nostra identità. Voglio dedicare questa ricorrenza a tutti gli atleti palestinesi. La guerra è più vicina di quanto non si pensi: è morte, bambini straziati, distruzione, odio. Anche quando non la si combatte direttamente, è responsabilità di tutti adoperarsi, a qualsiasi livello, per fermarla. Nessuno dev'essere privato del diritto di esistere e a nessun bambino il diritto di invecchiare. Oggi, al popolo palestinese, questo diritto viene negato. Lo sport ha il potere di unire le persone; non dev'essere strumentalizzato, ma utilizzato per raggiungere questo scopo. La guerra è contro i valori olimpici: non servono altri motivi per ripudiarla e far sentire la propria voce".

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EVENTO - Taekwondo day, Cito: "Lo dedico agli atleti palestinesi"

di Napoli Magazine

04/09/2025 - 12:25

Il 4 settembre di 31 anni fa il taekwondo è diventato uno sport olimpico ufficiale, inserito nel programma di Sydney 2000 nel corso della 103/a sessione del Cio a Parigi. Il Taekwondo Day, celebrato ogni anno in questa giornata, ricorda proprio "la storica decisione del 1994 che ha segnato l'inizio del cammino olimpico della nostra disciplina" scrive la federazione e il presidente Angelo Cito ha voluto ricordare l'anniversario: "Il "Taekwondo Day" è per tutti noi un giorno importante, il giorno in cui i valori olimpici sono diventati la nostra identità. Voglio dedicare questa ricorrenza a tutti gli atleti palestinesi. La guerra è più vicina di quanto non si pensi: è morte, bambini straziati, distruzione, odio. Anche quando non la si combatte direttamente, è responsabilità di tutti adoperarsi, a qualsiasi livello, per fermarla. Nessuno dev'essere privato del diritto di esistere e a nessun bambino il diritto di invecchiare. Oggi, al popolo palestinese, questo diritto viene negato. Lo sport ha il potere di unire le persone; non dev'essere strumentalizzato, ma utilizzato per raggiungere questo scopo. La guerra è contro i valori olimpici: non servono altri motivi per ripudiarla e far sentire la propria voce".