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NEWS - Scontro sulla legge elettorale, Schlein sfida Meloni ad Atreju
26.11.2025 21:25 di Napoli Magazine
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Nuova legge elettorale e premierato. Dopo le regionali, il governo mette in fila le priorità e punta dritto a riformare il Rosatellum all'insegna della "stabilità". Ma gli ostacoli non mancano: sia tra le opposizioni che hanno eretto un muro, sia nella stessa maggioranza dove i partiti sono pronti a piantare ognuno i suoi paletti.

Intanto la segretaria dem, Elly Schlein, lancia il guanto di sfida a Giorgia Meloni: invitata ad Atreju, la storica manifestazione di FdI, accetta ma ad una condizione: un confronto diretto con la premier e leader di partito, Giorgia Meloni. "Le porterò questa proposta e deciderà lei- fa sapere Giovanni Donzelli - L'unica cosa che ci interessa è non mancare di rispetto agli altri leader dei partiti di opposizione che hanno dato disponibilità senza porre alcuna condizione".

Sulla riforma del Rosatellum rilancia il sottosegretario all'attuazione del programma, Giovanbattista Fazzolari, prospettando "una legge elettorale già adatta alla riforma del premierato". Il modello, spiega, è "il sistema che vige per sindaci o Regioni". In soldoni, un proporzionale con premio di maggioranza e indicazione del presidente del Consiglio. Ma per procedere servirà convincere anzitutto gli alleati: Matteo Salvini (che continua a dichiararsi per nulla interessato alla materia e potrebbe aver da ridire sul superamento dei collegi uninominali) e Antonio Tajani (che non vede di buon occhio il nome del candidato premier sulla scheda). L'ipotesi che circola è un premio di maggioranza al 55% per chi supera il 40% dei voti. Con l'attuale legge elettorale "c'è il rischio di un pareggio quanto meno al Senato" con una "situazione di stallo" e il rischio di governi tecnici, avverte il presidente Ignazio La Russa (FdI), augurandosi una riforma "bipartisan".

Ma i tempi entro cui confrontarsi e portare a dama la nuova legge non sono infiniti. Soprattutto se si tiene conto del principio sancito dalla commissione di Venezia (un organismo consultivo del Consiglio d'Europa alla quale si è rivolta la Corte europea dei diritti dell'uomo (Cedu) per un parere nell'ambito del ricorso presentato dall'ex segretario dei radicali italiani Mario Staderini secondo cui le modifiche alla legge elettorale poco prima delle elezioni "dovrebbero essere evitate". L'indicazione è che vadano evitate troppe modifiche, soprattutto quelle nell'ultimo anno a ridosso delle elezioni. Il responso della Cedu sul ricorso, che si attende a breve, potrebbe avere un suo peso nel timing della maggioranza.

Altro terreno di scontro (continuo) è il premierato: Fazzolari, nonostante la complessità della riforma, si dice certo che "l'iter parlamentare sarà completato", poi "probabilmente nella prossima legislatura verrà sottoposto" a referendum. "Gli effetti delle regionali arrivano in Parlamento - attacca il Pd per voce della capogruppo alla Camera, Chiara Braga -. Fratelli d'Italia rivendica la leadership e torna a riproporre il premierato. L'opposizione sarà dura". Il riferimento è alla proposta di programmazione a lungo termine fatta pervenire dal governo ai partiti rappresentati a Montecitorio: un documento che prevede l'arrivo della riforma sul premierato in Aula a gennaio. Accuse infondate secondo i meloniani che fanno presente come il premierato fosse già "nella programmazione trimestrale proposta dal governo a settembre. Non c'è niente di nuovo". Andrà in Aula a gennaio? "Non credo proprio", taglia corto il capogruppo Galeazzo Bignami.

Un'analisi di Youtrend sulle ultime sei Regioni andate al voto (Marche, Calabria, Veneto, Toscana, Campania e Puglia) evidenzia come Fratelli d'Italia, Lega, Forza Italia, Noi Moderati e civiche di centrodestra abbiano raccolto in termini assoluti meno voti del campo largo: 3.564.232 (il 46,8%) per i primi, a fronte di 3.783.398 (49,7%) per i secondi. Ma, confrontando i dati con le scorse politiche negli stessi sei territori, il centrodestra appare in crescita: allora aveva raccolto 'solo' il 42,7% dei consensi, mentre il campo largo il 51,4%.

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NEWS - Scontro sulla legge elettorale, Schlein sfida Meloni ad Atreju

di Napoli Magazine

26/11/2025 - 21:25

Nuova legge elettorale e premierato. Dopo le regionali, il governo mette in fila le priorità e punta dritto a riformare il Rosatellum all'insegna della "stabilità". Ma gli ostacoli non mancano: sia tra le opposizioni che hanno eretto un muro, sia nella stessa maggioranza dove i partiti sono pronti a piantare ognuno i suoi paletti.

Intanto la segretaria dem, Elly Schlein, lancia il guanto di sfida a Giorgia Meloni: invitata ad Atreju, la storica manifestazione di FdI, accetta ma ad una condizione: un confronto diretto con la premier e leader di partito, Giorgia Meloni. "Le porterò questa proposta e deciderà lei- fa sapere Giovanni Donzelli - L'unica cosa che ci interessa è non mancare di rispetto agli altri leader dei partiti di opposizione che hanno dato disponibilità senza porre alcuna condizione".

Sulla riforma del Rosatellum rilancia il sottosegretario all'attuazione del programma, Giovanbattista Fazzolari, prospettando "una legge elettorale già adatta alla riforma del premierato". Il modello, spiega, è "il sistema che vige per sindaci o Regioni". In soldoni, un proporzionale con premio di maggioranza e indicazione del presidente del Consiglio. Ma per procedere servirà convincere anzitutto gli alleati: Matteo Salvini (che continua a dichiararsi per nulla interessato alla materia e potrebbe aver da ridire sul superamento dei collegi uninominali) e Antonio Tajani (che non vede di buon occhio il nome del candidato premier sulla scheda). L'ipotesi che circola è un premio di maggioranza al 55% per chi supera il 40% dei voti. Con l'attuale legge elettorale "c'è il rischio di un pareggio quanto meno al Senato" con una "situazione di stallo" e il rischio di governi tecnici, avverte il presidente Ignazio La Russa (FdI), augurandosi una riforma "bipartisan".

Ma i tempi entro cui confrontarsi e portare a dama la nuova legge non sono infiniti. Soprattutto se si tiene conto del principio sancito dalla commissione di Venezia (un organismo consultivo del Consiglio d'Europa alla quale si è rivolta la Corte europea dei diritti dell'uomo (Cedu) per un parere nell'ambito del ricorso presentato dall'ex segretario dei radicali italiani Mario Staderini secondo cui le modifiche alla legge elettorale poco prima delle elezioni "dovrebbero essere evitate". L'indicazione è che vadano evitate troppe modifiche, soprattutto quelle nell'ultimo anno a ridosso delle elezioni. Il responso della Cedu sul ricorso, che si attende a breve, potrebbe avere un suo peso nel timing della maggioranza.

Altro terreno di scontro (continuo) è il premierato: Fazzolari, nonostante la complessità della riforma, si dice certo che "l'iter parlamentare sarà completato", poi "probabilmente nella prossima legislatura verrà sottoposto" a referendum. "Gli effetti delle regionali arrivano in Parlamento - attacca il Pd per voce della capogruppo alla Camera, Chiara Braga -. Fratelli d'Italia rivendica la leadership e torna a riproporre il premierato. L'opposizione sarà dura". Il riferimento è alla proposta di programmazione a lungo termine fatta pervenire dal governo ai partiti rappresentati a Montecitorio: un documento che prevede l'arrivo della riforma sul premierato in Aula a gennaio. Accuse infondate secondo i meloniani che fanno presente come il premierato fosse già "nella programmazione trimestrale proposta dal governo a settembre. Non c'è niente di nuovo". Andrà in Aula a gennaio? "Non credo proprio", taglia corto il capogruppo Galeazzo Bignami.

Un'analisi di Youtrend sulle ultime sei Regioni andate al voto (Marche, Calabria, Veneto, Toscana, Campania e Puglia) evidenzia come Fratelli d'Italia, Lega, Forza Italia, Noi Moderati e civiche di centrodestra abbiano raccolto in termini assoluti meno voti del campo largo: 3.564.232 (il 46,8%) per i primi, a fronte di 3.783.398 (49,7%) per i secondi. Ma, confrontando i dati con le scorse politiche negli stessi sei territori, il centrodestra appare in crescita: allora aveva raccolto 'solo' il 42,7% dei consensi, mentre il campo largo il 51,4%.