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ON AIR - Francesca Albanese: "Pace a Gaza? Il rischio è che non sia duratura, chiedo scusa ai napoletani, non volevo offenderli"
14.10.2025 15:39 di Napoli Magazine
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Su Radio CRC, nel corso della trasmissione “A Pranzo con Chiariello”, è intervenuta la relatrice internazionale dell’ONU per i territori palestinesi Francesca Albanese: "La situazione a Gaza è estremamente complicata. La pace è necessaria per tutti, sia per i palestinesi che per gli israeliani, ma dobbiamo renderci conto che, chi conosce la storia della Palestina, sa che la parola “pace” è accompagnata da una fragilità oncologica dove il “cessate il fuoco” è marcato da continui fuoco su Gaza.  La “pace” vorrà dire che verrà posto fine ai bombardamenti che hanno devastato la striscia di Gaza dove fino ad adesso si è abbattuta la quinta guerra nella storia che adesso si può definire senza dubbio “genocida” poiché è stata mirata ad annientare i palestinesi. I palestinesi uccisi sono circa 67mila di cui circa 23 mila sono bambini. Solo questa mattina cinque palestinesi sono stati uccisi dall’esercito israeliano L’85-90% delle vittime dei bombardamenti nella striscia di Gaza sono civili. Le stime sono a ribasso poiché si contano principalmente le vittime che sono morte in seguito ai traumi, mentre non si contano ancora quelli che si trovano sotto le macerie, scomparsi, probabilmente detenuti in Israele e a coloro a cui non viene garantito le cure necessarie a causa della mancanza degli ospedali. Ai palestinesi non viene garantito nemmeno un servizio sanitario minimo in grado di fronteggiare le esigenze del momento. Nel programma di pace stilato da Trump e da Netanyahu non si menzionano neanche i territori della Striscia di Gaza, di Gerusalemme Est e della Cisgiordania. L’esercito israeliano non ha nemmeno bisogno di essere presente in zona poiché gli attacchi sono coordinati con droni e armi che si controllano da remoto. Molti dicono che finalmente le persone torneranno a casa ed io mi chiedo: “Quali case se sono state distrutte tutte?”. Come si può chiamare pace se non vengono garantiti i diritti, la giustizia e una forma di riparazione che assicuri che chi causa questi danni la paghi? Lancio un messaggio a tutti coloro che si sono mobilitati e che hanno reso il nostro paese capofila della coscienza europea: “Per favore, non voltate lo sguardo adesso!  Quando si ferma il tuono delle bombe, la violenza si fa più insidiosa!”. Nel sistema d’apartheid che ha stabilito Israele c’è il pericolo che la pace non sia duratura. In nessun altro paese c’è stato lo stesso sostegno popolare costante come c’è stato in Italia per la Flotilla dove si è lanciato un grido di sdegno nei confronti di ciò che è accaduto in Medio-Oriente. Lasciamo andare la Flotilla, i giornalisti internazionali e qualsiasi operazione umanitaria che si dica tale! Vicenda Liliana Segre? Ribadisco: non ho commesso un errore sostanziale, ma strategico! Ero irretita dal fatto che era presente in studio una persona malinformata e in cattiva fede che ha invocato il nome della senatrice Segre per mettere fine al dibattito sul genocidio. Non sarei uscita in modo così furioso se non ci fosse stata quella strumentalizzazione dove è stata chiamata in causa la senatrice Segre che è un faro del nostro paese, anche se non condivido pienamente alcune sue posizioni. La senatrice Segre è l’icona della lotta alle cose giuste, ma il genocidio è un crimine che va giudicato dalla normativa vigente e dall’analisi legale. Napoletani fannulloni? No, la mia espressione celava l'intenzione contraria, ovvero di pungolare i milanesi che sono usciti all’1 di notte. Non mi baso su ciò che viene detto contro di me, mentre mi distrae dalla mia missione di fermare il genocidio. A dirla tutta, c'è stata solo l’estrapolazione di chi mi intervistava di mettermi contro i napoletani e di strumentalizzare le mie parole. Ero solo meravigliata che all’1 di notte fosse scesa in piazza tanta gente che normalmente rimane a casa. Vi ricordo che sono campana anche io e ho sempre avuto la sensibilità su quello che veniva chiamato “terrone”. Mi è sembrata una cosa talmente innocente che non ci ho fatto nemmeno caso. È stata solo una battuta scherzosa e mi dispiace che i napoletani si siano offesi. Forse, la mia voce è talmente importante che qualcuno cerca di zittirmi, ma non riusciranno a farlo. Le donne meridionali sono sottostimate. Spero che i napoletani mi perdonino tanto che dico alla squadra del Napoli: “Non permetterti di non vincere!”.

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di Napoli Magazine

14/10/2025 - 15:39

Su Radio CRC, nel corso della trasmissione “A Pranzo con Chiariello”, è intervenuta la relatrice internazionale dell’ONU per i territori palestinesi Francesca Albanese: "La situazione a Gaza è estremamente complicata. La pace è necessaria per tutti, sia per i palestinesi che per gli israeliani, ma dobbiamo renderci conto che, chi conosce la storia della Palestina, sa che la parola “pace” è accompagnata da una fragilità oncologica dove il “cessate il fuoco” è marcato da continui fuoco su Gaza.  La “pace” vorrà dire che verrà posto fine ai bombardamenti che hanno devastato la striscia di Gaza dove fino ad adesso si è abbattuta la quinta guerra nella storia che adesso si può definire senza dubbio “genocida” poiché è stata mirata ad annientare i palestinesi. I palestinesi uccisi sono circa 67mila di cui circa 23 mila sono bambini. Solo questa mattina cinque palestinesi sono stati uccisi dall’esercito israeliano L’85-90% delle vittime dei bombardamenti nella striscia di Gaza sono civili. Le stime sono a ribasso poiché si contano principalmente le vittime che sono morte in seguito ai traumi, mentre non si contano ancora quelli che si trovano sotto le macerie, scomparsi, probabilmente detenuti in Israele e a coloro a cui non viene garantito le cure necessarie a causa della mancanza degli ospedali. Ai palestinesi non viene garantito nemmeno un servizio sanitario minimo in grado di fronteggiare le esigenze del momento. Nel programma di pace stilato da Trump e da Netanyahu non si menzionano neanche i territori della Striscia di Gaza, di Gerusalemme Est e della Cisgiordania. L’esercito israeliano non ha nemmeno bisogno di essere presente in zona poiché gli attacchi sono coordinati con droni e armi che si controllano da remoto. Molti dicono che finalmente le persone torneranno a casa ed io mi chiedo: “Quali case se sono state distrutte tutte?”. Come si può chiamare pace se non vengono garantiti i diritti, la giustizia e una forma di riparazione che assicuri che chi causa questi danni la paghi? Lancio un messaggio a tutti coloro che si sono mobilitati e che hanno reso il nostro paese capofila della coscienza europea: “Per favore, non voltate lo sguardo adesso!  Quando si ferma il tuono delle bombe, la violenza si fa più insidiosa!”. Nel sistema d’apartheid che ha stabilito Israele c’è il pericolo che la pace non sia duratura. In nessun altro paese c’è stato lo stesso sostegno popolare costante come c’è stato in Italia per la Flotilla dove si è lanciato un grido di sdegno nei confronti di ciò che è accaduto in Medio-Oriente. Lasciamo andare la Flotilla, i giornalisti internazionali e qualsiasi operazione umanitaria che si dica tale! Vicenda Liliana Segre? Ribadisco: non ho commesso un errore sostanziale, ma strategico! Ero irretita dal fatto che era presente in studio una persona malinformata e in cattiva fede che ha invocato il nome della senatrice Segre per mettere fine al dibattito sul genocidio. Non sarei uscita in modo così furioso se non ci fosse stata quella strumentalizzazione dove è stata chiamata in causa la senatrice Segre che è un faro del nostro paese, anche se non condivido pienamente alcune sue posizioni. La senatrice Segre è l’icona della lotta alle cose giuste, ma il genocidio è un crimine che va giudicato dalla normativa vigente e dall’analisi legale. Napoletani fannulloni? No, la mia espressione celava l'intenzione contraria, ovvero di pungolare i milanesi che sono usciti all’1 di notte. Non mi baso su ciò che viene detto contro di me, mentre mi distrae dalla mia missione di fermare il genocidio. A dirla tutta, c'è stata solo l’estrapolazione di chi mi intervistava di mettermi contro i napoletani e di strumentalizzare le mie parole. Ero solo meravigliata che all’1 di notte fosse scesa in piazza tanta gente che normalmente rimane a casa. Vi ricordo che sono campana anche io e ho sempre avuto la sensibilità su quello che veniva chiamato “terrone”. Mi è sembrata una cosa talmente innocente che non ci ho fatto nemmeno caso. È stata solo una battuta scherzosa e mi dispiace che i napoletani si siano offesi. Forse, la mia voce è talmente importante che qualcuno cerca di zittirmi, ma non riusciranno a farlo. Le donne meridionali sono sottostimate. Spero che i napoletani mi perdonino tanto che dico alla squadra del Napoli: “Non permetterti di non vincere!”.