Renzo Ulivieri, ex tecnico del Bologna e presidente dell'Associazione Italiana Allenatori Calcio, è intervenuto a La Repubblica edizione Bologna in vista della gara d'esordio in Serie A dei felsinei: "Fanno parte del gioco in questa fase della stagione. Non tutti i giocatori hanno lo stesso livello di risposta durante la preparazione estiva, alcuni tendono a non sovraccaricare per non arrivare alla prima partita spappolati. Ci sta tutto, a metà agosto".
Italiano ha parlato di calciatori che hanno staccato la spina dopo la Coppa Italia.
"E ci può stare pure questo. Anzi, è quasi certo che avvenga, dopo una grande vittoria. Il Bologna ha festeggiato molto, e lo si è notato nel finale di campionato. Ma è anche la squadra che ha saputo fare cose straordinarie. A Coverciano faccio vedere sempre il secondo tempo col Napoli, un esempio di come si possa riuscire a non concedere nulla anche a una grande squadra, com’è poi successo anche nella finale di Coppa col Milan. Ma senza questo tipo di approccio è più facile arrivare secondi sulla palla".
Cosa dice la sua esperienza?
"A volte è meglio bastonare un po’ quando le cose vanno bene e lasciare correre quando tira brutta aria. Lo dico a livello generale, ma cito il mio caso a Bologna. Quando arrivai, in serie C, dissi esplicitamente che ero arrivato in una piazza di serie C, per guidare una squadra di C e aggiunsi anche “con giornalisti di serie C”. Gianfranco Civolani si arrabbiò tantissimo e puntualizzò che io sarò pure stato di C, ma lui restava un cronista di Serie A".
di Napoli Magazine
18/08/2025 - 20:18
Renzo Ulivieri, ex tecnico del Bologna e presidente dell'Associazione Italiana Allenatori Calcio, è intervenuto a La Repubblica edizione Bologna in vista della gara d'esordio in Serie A dei felsinei: "Fanno parte del gioco in questa fase della stagione. Non tutti i giocatori hanno lo stesso livello di risposta durante la preparazione estiva, alcuni tendono a non sovraccaricare per non arrivare alla prima partita spappolati. Ci sta tutto, a metà agosto".
Italiano ha parlato di calciatori che hanno staccato la spina dopo la Coppa Italia.
"E ci può stare pure questo. Anzi, è quasi certo che avvenga, dopo una grande vittoria. Il Bologna ha festeggiato molto, e lo si è notato nel finale di campionato. Ma è anche la squadra che ha saputo fare cose straordinarie. A Coverciano faccio vedere sempre il secondo tempo col Napoli, un esempio di come si possa riuscire a non concedere nulla anche a una grande squadra, com’è poi successo anche nella finale di Coppa col Milan. Ma senza questo tipo di approccio è più facile arrivare secondi sulla palla".
Cosa dice la sua esperienza?
"A volte è meglio bastonare un po’ quando le cose vanno bene e lasciare correre quando tira brutta aria. Lo dico a livello generale, ma cito il mio caso a Bologna. Quando arrivai, in serie C, dissi esplicitamente che ero arrivato in una piazza di serie C, per guidare una squadra di C e aggiunsi anche “con giornalisti di serie C”. Gianfranco Civolani si arrabbiò tantissimo e puntualizzò che io sarò pure stato di C, ma lui restava un cronista di Serie A".